A Collepasso un morto ogni due giorni

3 Marzo 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il «Paradiso» comincia a preoccupare. «Record» decisamente negativo per un paese di 6mila 500 anime: 28 decessi in due mesi. Da gennaio, si è registrata una media di un decesso ogni due giorni. Ma se continua così, si domanda più di qualcuno, dove si andrà a finire? Il "fenomeno", rilevato già dai nostri lettori tramite la rubrica di questo sito "eventi della vita", è oggetto di un articolo pubblicato sulla cronaca di Lecce de "La Gazzetta del Mezzogiorno" a firma del corrispondente locale Antonio De Matteis.

Qualcuno, in paese, già comincia a preoccuparsi. E, chissà, a fare i dovuti scongiuri.

Dall’inizio dell’anno sono 28 i collepassesi passati a miglior vita. Un vero e proprio “record” in un paese di 6mila 500 anime che non è di certo passato inosservato: da gennaio, si è registrata una media di un decesso ogni due giorni. Ai quali si aggiungono altri quattro/cinque collepassesi morti altrove e dei quali si è avuta notizia dai manifesti affissi sulle bacheche poste per le strade. Cifre che appaiono ancor più importanti se si considera che 28 defunti in due mesi rappresentano già la metà di quelli registrati durante tutto l’anno scorso, fermatisi a quota 57. O poco meno della metà se si considera il numero di morti (62) dell’anno 2007.

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Ormai, mormora qualcuno, al buongiorno si è sostituito il più consono «condoglianze», se è vero come è vero che in alcuni giorni si sono celebrati addirittura tre funerali. Che in una piccola comunità come Collepasso, dove si è un po’ tutti amici o parenti, significa trascorre la giornata fra visite ai congiunti ed esequie. Ma se continua così, si domanda più di qualcuno, dove si andrà a finire?

Gli ultimi decessi sono proprio di due giorni fa, dopo qualche settimana di «calma» che lasciava ben sperare. Adesso, però, l’inquietudine ricomincia a serpeggiare, e nessuno, se pure ha cominciato a fare qualche calcolo, si azzarda a fare previsioni di tipo matematico. Perchè, a conti fatti, se si continua di questo passo, il bilancio potrebbe chiudersi con circa 180 decessi: una cifra enorme, mai scritta nella vita del Comune che ha sempre chiuso il bilancio nascite/morti in attivo.

Una cattiva congiunzione astrale? Un periodo «sfortunato» per l’intera comunità?

Non resta che sperare che si tratti solo di una particolare “criticità” e che a partire da oggi la salute torni a prosperare fra la popolazione, con buona pace per le imprese di pompe funebri, affinché la media rientri via via verso valori più accettabili, per attestarsi al 31 dicembre su cifre al massimo vicine a quelle degli anni passati. Meglio se inferiori.


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Pantaleo Gianfreda
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