A Castrocaro Terme con gli anziani di Collepasso

16 Ottobre 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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hotel_castrocaro_terme_settembre-ottobre_2009 Dal 27 settembre al 10 ottobre, su iniziativa dell’Amministrazione comunale, un nutrito gruppo di anziani collepassesi hanno soggiornato a Castrocaro Terme per le cure termali, accompagnati dall’assessore alle Politiche sociali. Due settimane di tranquillità e relax, con temperature miti e solari. Nella ridente e tranquilla cittadina romagnola, il gruppo collepassese ha soggiornato in armonia, amicizia e socialità. Tanti i figli “lontani” che hanno “fatto visita” ai genitori nel soggiorno di Castrocaro. Una domenica in gita a San Marino. Giornate tranquille ed indimenticabili. (visualizza tutte le foto)

Siamo stati veramente un bel gruppo, compatto ed esemplare”: così, al termine della bella esperienza di Castrocaro Terme, si è espressa con soddisfazione Rita, una dei quarantuno “anziani” collepassesi che hanno partecipato ai soggiorni climatici organizzati dall’Amministrazione comunale nella cittadina romagnola, dal 27 settembre al 13 ottobre. Insieme ai 41, erano presenti anche due coppie di parabitani, prontamente integratesi con i collepassesi, e l’assessore ai Servizi sociali (cioè il vostro cronista).

Sono state due settimane non solo di cure termali, ma anche di tranquillità, relax, socialità e amicizia, confortate da temperature miti e solari.

Sin dal primo giorno, l’intera comitiva ha fatto subito “gruppo” e si è ben integrata, dimostrando rispetto reciproco e correttezza. Mai uno screzio, mai i classici “problemi di gruppo”, ma sempre tanta familiarità e cordialità. D’altro canto, la disponibilità di tutti e l’ambiente che ci ospitava aiutavano indubbiamente questa sweet life (“dolce vita”): una cittadina tranquilla ed ospitale; tanto verde; scenari medievali e rinascimentali; buoni e abbondanti pasti; personale alberghiero professionale; lunghe e rilassanti passeggiate; terme accoglienti e ottime cure; danze pomeridiane quasi quotidiane nello splendido e vasto Parco delle Terme; visite e gite a Castrocaro e dintorni.

Il 29 settembre abbiamo simpaticamente festeggiato il compleanno di Angela con un piccolo “pensiero” floreale come "dono" e con la squisita torta che la festeggiata ed il marito Donato hanno voluto offrire a tutti alla fine del pranzo. Nel pomeriggio, poi, una bella sorpresa: Mauro, il figlio lontano e impegnato a “viaggiare” per l’Italia per motivi di lavoro, ha raggiunto brevemente Castrocaro per dare gli auguri alla mamma e portarle un regalo.

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I figli lontani… E’ stato bello assistere a tante “ricongiunzioni” di affetti… Figli lontani da Collepasso per motivi di lavoro, ma geograficamente “vicini” a Castrocaro, sono accorsi ad abbracciare i propri genitori e stare un po’ con loro. E con noi. Accolti come nostri figli o nipoti. Chi era in Emilia Romagna ha persino “bissato” le visite. Qualcuno è arrivato sin dalla Svizzera o dal Trentino. I due figli “bolognesi” (con mogli e figli) di Angela ed Uccio hanno approfittato della circostanza per stare più spesso in compagnia dei genitori. Aldo si è recato a Bologna e il figlio ha ricambiato la visita a Castrocaro. Io stesso mi sono recato ad Urbino per un “sopralluogo” al neouniversitario Stefano (me raccumandu ccu studi!!!). Tanti figli “più lontani” – quelli di Giuseppina ed Uccio, Simone e Annita, Nino e Lucia, di Pippi – hanno voluto ugualmente raggiungere, benvenuti e ben accolti, i genitori per una “rimpatriata” familiare a Castrocaro.

L’unico “evento” che ha turbato la compagnia è stato, a metà del soggiorno, il rientro anticipato e forzato a Collepasso di una coppia, per motivi di salute (non preoccupanti, per fortuna) della moglie.

Due settimane vissute con svaghi e visite, individuali e/o di gruppo, a Castrocaro (sede di un bellissimo centro storico e di una Fortezza medievale), in luoghi confinanti e nella “gemella” e rinascimentale Terra del Sole. Quest’ultima località è parte integrante del Comune di Castrocaro, la cui dizione ufficiale è, infatti, “Castrocaro Terme e Terra del Sole”. Nel Rinascimento, questa parte della Romagna era l’avamposto della Firenze della famiglia dei Medici e non a caso era definita la “Romagna fiorentina”. Proprio a Terra del Sole i Medici vollero costruire, oltre la nuova e agguerrita Fortezza, la loro “città ideale”. Terra del Sole dà la sensazione di vivere in altri tempi ed epoche. Io mi ci recavo quasi giornalmente, attraversando e godendomi il verde e la tranquillità del Parco fluviale del Montone e della campagna circostante. A Terra del Sole, sul Bastione di san Martino, molti di noi hanno assistito, sabato 3 e domenica 4 ottobre, all’annuale ricorrenza del “Tempus belli. Battaglia a Terra del Sole”, raduno di gruppi storici medievali, ricostruzione di attendamenti, contese, dispute e battaglie d’epoca. La manifestazione ricordava vagamente la più solida e caratteristica “Feira Franca Medieval“ di Betanzos, il Comune spagnolo nostro “fratello”. Nel pomeriggio di domenica 4, poi, subito dopo il pranzo delle 12.00, quasi tutta la comitiva si è recata in gita (compresa nel programma) nella splendida San Marino.

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L’atletica e attiva Vita (insegnante neopensionata) ha voluto “sperimentare”, quasi giornalmente, alcuni impegnativi itinerari podistici suggeriti da una guida turistica. Vituccia è un esempio lampante di come il termine “anziano” sia molto “relativo” nei tempi attuali. Non a caso oggi si parla di “quarta età” per definire, almeno sociologiacamente, gli anziani oltre i 75 anni e si limita la c.d. “terza età” sino ai 75. Biologicamente, infatti, troviamo anziani “giovanilissimi”, vispi e autosufficienti anche di 80 anni e anziani malati e invalidi di appena 60 anni. Molto dipende certamente dagli “acciacchi”, ma anche dallo “spirito” con cui si affronta questa parte della vita. Ecco perché assume una grande importanza, nella società contemporanea, la “politica per gli anziani” e il ruolo delle Istituzioni per supportare questa fascia, sempre più numerosa, di cittadini.

Vanno rilevati, infine, il servizio e l’accoglienza impeccabili da parte dell’hotel Garden che ci ospitava, gestito da tre validi ed eccellenti giovani leccesi, gestori di altri due alberghi a Castrocaro. Tutto ha funzionato alla perfezione. I gestori hanno organizzato due feste “interne” in nostro onore e degli altri ospiti: la prima, giovedì 1° ottobre, per il benvenuto, e, poi, giovedì 8, la “festa dell’arrivederci” con danze e grande torta finale. Insieme alla delegazione collepassese vi erano altri salentini “in proprio” e gli anziani del Comune di Castrignano dei Greci, con i quali non è stato difficile stringere amicizie e familiarizzare.

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Durante le serate, dopo cena, oltre le “doverose” passeggiate, molti hanno partecipato a spettacoli musicali nelle piazze di Castrocaro. Immancabili le partite a carte o le conversazioni di gruppo sotto le accoglienti tettoie, nella hall o nel tranquillo giardino dell’hotel.

Insomma, giornate tranquille e piacevoli, durante le quali si sono rinsaldati rapporti di familiarità ed amicizia tra tutti i presenti. Al ritorno, nel pullman condotto dall’ottimo Carlo, vi sono stati exploit artistici di alcuni e imprevedibili anziani, che si sono alternati al microfono nel raccontare barzellette.

Per quanto mi riguarda, dopo aver “adottato” sin dal primo giorno una bicicletta fornitami dall’hotel, mi son dato “alla scoperta” e alla visita del territorio e della campagna circostanti. Amavo moltissimo, quasi tutti i giorni, oltre le tante passeggiate “castrocare” ed extra, attraversare il Parco fluviale lungo il fiume Montone e raggiungere Terra del Sole, la “città ideale” dei Medici. Proprio qui, l’ultimo giorno, tornando a visitare il Bastione di San Martino, una matura e rapace “stupidella”, da me prontamente "smascherata", ha cercato di sottrarmi l’amata bici.

Al termine dell’esperienza, tanti partecipanti hanno voluto esprimere la loro soddisfazione e le loro congratulazioni per questa bella esperienza. Mi aggiungo anch’io a loro, ringraziando tutti i partecipanti per il loro affetto e la loro cordialità e per aver dimostrato, come ho già detto nel viaggio di ritorno, che i collepassesi, quando vogliono, sanno "farsi onore” dappertutto e dimostrare il loro alto senso di civiltà e socialità.


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Pantaleo Gianfreda