“Autovelox pericoloso” o tutela della sicurezza lungo la strada delle Serre?

31 Ottobre 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Una risposta seria, puntuale ed educativa del sindaco di Parabita Adriano Merico alla lettera “estiva” di quattro consiglieri collepassesi di opposizione che contestavano i limiti di velocità posti sulla Collepasso-Parabita-Gallipoli. E’ mai arrivata, invece, la “celere risposta” del presidente Gabellone?!? Le misure di sicurezza su quella strada erano state richieste anche dal centro-destra parabitano. Come scrive il sindaco Merico, “la battaglia per una cultura improntata alla sicurezza stradale, prima di tutto, ha bisogno di un orientamento unitario e largamente condiviso: se non si rema, insieme, nella stessa direzione, si sprecano risorse e non si perseguono risultati apprezzabili”.

L’estate scorsa si è fatto un gran parlare dei nuovi limiti di velocità posti dall’Amministrazione di Parabita nel tratto collinare da Collepasso per Gallipoli. La decisione aveva provocato molte proteste e “mal di pancia” in tanti automobilisti “frettolosi” che si recavano al mare per un bagno refrigerante.

Quattro consiglieri comunali di Collepasso (Felline Luigi, Grasso Maria Rosa, Nuzzo Roberto, Sindaco Maria Cecilia) avevano “colto la palla al balzo” per far conoscere e far apprezzare anche oltre i ristretti confini comunali la loro invidiabile “cultura” politico-amministrativa. Senza sapere (tapini!) che persino i loro “corrispettivi” politici parabitani (anch’essi all’opposizione) avevano da tempo richiesto alla loro Amministrazione decisi interventi a tutela della sicurezza su quella strada.

Baldanzosi per la fresca “conquista” della Provincia, i quattro avevano, pertanto, scritto al Presidente della Provincia, al competente Assessore provinciale e, per conoscenza (sic!), al Sindaco di Parabita e al Prefetto, per protestare per i limiti di velocità introdotti e chiedere immediati interventi e una “celere risposta”.

I quattro, come nel loro stile, avevano provveduto a pubblicizzare ampiamente su stampa e televisioni locali, su siti internet e tramite facebook, la loro lettera, che riporto integralmente per memoria:

OGGETTO: Nuovo limite di velocità sulla S.P. 361 – Comunicazioni.

Egregio Presidente, con la presente intendiamo portarLe a conoscenza – qualora non lo avessero già fatto altri – quanto sta accadendo sulla S.P. 361, arteria principale di collegamento tra Otranto e Gallipoli, particolarmente frequentata in questo periodo dell’anno, limitatamente al tratto di strada che ricade nella giurisdizione del Comune di Parabita che si estende per circa 10 km. La questione ruota tutta attorno alla recente decisione dell’Amministrazione comunale del suddetto Comune di istituire un limite di velocità (a nostro modesto parere) troppo basso, soprattutto se si considera che contestualmente si è adottato l’utilizzo dello strumento della rilevazione elettronica detto “AUTOVELOX”, in un tratto di strada che ci risulta ampiamente transitabile e che non presenta particolari rischi per la viabilità. L’imposizione del limite di soli 50 km/h – pari a quello imposto nel centro urbano – ci dà l’impressione che tale scelta sia voluta meramente per “fare cassa” e non abbia nulla a che vedere con la “sicurezza stradale”. Paradossalmente, in questo modo si può seriamente mettere a rischio la serenità dell’automobilista che, già messo seriamente alla prova dai vari photored installati lungo la stessa provinciale (all’interno del Comune di Collepasso), pur di non incorrere nelle previste e “salate” sanzioni previste per tali infrazioni (con conseguente sottrazione dei punti sulla patente di guida), potrebbe essere indotto ad una guida incerta e stizzosa. Noi non mettiamo in discussione la scelta dell’utilizzo degli strumenti elettronici per il controllo della velocità, utili a punire i “veri trasgressori” del codice della strada, chiediamo invece di verificare ed eventualmente rivedere il limite di velocità imposto pari a 50 km/h, per le ragioni anzidette. Certi della Sua attenzione e sicuri di una Sua celere risposta, cogliamo l’occasione per porgerLe i nostri più cordiali saluti e per rinnovarLe la nostra più profonda stima”.

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Dopo l’allarmismo e la lettera dei quattro “interpreti del malessere”, certa stampa diseducante aveva persino parlato di “autovelox pericoloso” e di una strada diventata “un incubo per gli automobilisti”.

Non è noto se sia mai giunta ai quattro, da agosto ad oggi, la invocata “celere risposta” del presidente Gabellone o dell’assessore provinciale…

Certo, invece, è che il sindaco di Parabita, sin dal 25 settembre scorso, ha inviato ai quattro (e, per conoscenza, a Prefetto e Presidente della Provincia) una risposta seria, puntuale, educativa e di alto profilo politico e amministrativo.

Stranamente, tale risposta non è stata mai resa nota dai quattro, nemmeno tramite certi “traboccanti” siti internet gestiti PDLiberamente da noti supermen politici locali. Ritengo, doveroso, pertanto, pubblicarla integralmente.

Questo il testo:

Oggetto: Nuovo limite di velocità sulla S.P. 361 – Comunicazioni.

Facendo seguito alla Vs. nota del 07/08/2009, pervenuta al protocollo del Comune n. 13137 del 20/08/2009, si comunica quanto segue.

Il “Programma d’azione europeo per la sicurezza stradale” vede l’Unione europea impegnata a perseguire l’ambizioso obbiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada, ciò grazie ad un’azione integrata che tenga conto sia dell’aspetto umano che tecnico, volta a rendere più sicura la rete stradale trans europea, coinvolgendo come protagonisti le autorità nazionali e locali che dovranno intervenire nel prendere misure adeguate.

In Italia questo impegno è stato tradotto nel Piano nazionale per la sicurezza stradale, finalizzato a creare le condizioni per una mobilità sicura e sostenibile, riducendo il numero delle vittime e i costi sostenuti dallo Stato.

Educare e formare cittadini più sensibili ai temi della sicurezza stradale richiedono uno sforzo a 360° capace di coinvolgere l’intera società, nelle sue diverse articolazioni, a partire dalla famiglia, dalla scuola e dagli enti locali per finire alle produzioni televisive, cinematografiche e pubblicitarie, ai mass-media ed ai creatori di videogames, la cui influenza, in particolare sul mondo giovanile, è estremamente significativa.

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In gioco ci sono valori fondamentali da conciliare, quali la libertà, la salute, la stessa vita che esigono una chiara e forte presa di coscienza collettiva, quale presupposto indispensabile di tutti i processi mirati alla soluzione dei problemi che oggi maggiormente ci affliggono: congestione del traffico, inquinamento e, appunto, sicurezza stradale.

E ciò nella piena convinzione che il primo passo da compiere, per migliorare la qualità della vita, sia l’affermazione di una coscienza civica imperniata su una solida consapevolezza dei doveri e dei diritti, individuali e collettivi.

Con il coinvolgimento di testimonial autorevoli e di grande prestigio sociale, a cominciare da Papa Benedetto XVI e dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è stato rivolto un appello pubblico ai cittadini per ribadire un principio elementare, ancorché fondamentale, della convivenza civile: la condivisione ed il rispetto delle regole.

Legalità e responsabilità, dunque, quali pilastri di un nuovo codice etico in cui il rispetto per sé e per gli altri deve cominciare dall’assunzione di comportamenti più corretti e maturi da tenere sulla strada.

Per tali motivi, ritengo che ogni Amministrazione Comunale devono assumere come prioritaria la battaglia per la sicurezza stradale, che è prima di tutto una battaglia culturale e di senso civico.

Tutte le scelte degli Amministratori locali in materia devono avere come obbiettivo quello di incoraggiare i cittadini al rispetto della normativa vigente, di prevenire i comportamenti pericolosi e di promuovere comportamenti responsabili.

La battaglia per una cultura improntata alla sicurezza stradale, prima di tutto, ha bisogno di un orientamento unitario e largamente condiviso: se non si rema, insieme, nella stessa direzione, si sprecano risorse e non si perseguono risultati apprezzabili, anzi.

Non può un Amministratore locale interpretare e pretendere di far applicare una normativa o, peggio, come è successo nel caso specifico, sindacare sulle scelte politico-amministrative di altri, sulla base di particolari e specifiche esigenze rappresentative di quella parte degli utenti della strada, mi auguro pochi, che hanno perso “la serenità” e che sono costretti ad “una guida incerta e stizzosa” a causa dell’istituzione legittima di un limite di velocità e dall’uso di strumenti di controllo delle condotte di guida illecite.

Dopo questa opportuna premessa, si deve precisare che l’istituzione del limite di velocità sulla S.P. 361, nel tratto interno all’abitato di Parabita, che va dal Km 14,200 al Km. 21,250, non è stato frutto di una scelta “sconsiderata” dell’Amministrazione Comunale di Parabita.

Tale limite è quello previsto dall’art. 142, comma 1, del Codice della Strada per le strade nei centri abitati.

Infatti, con deliberazione della Giunta Comunale n. 103 del 03/04/2002 all’oggetto: “Decreto Legislativo 30/04/1992, n. 285. Delimitazione centro abitato. Presa d’atto”, l’Amministrazione Comunale di Parabita ha approvato, in via definitiva, la nuova delimitazione del centro abitato così come individuato nella deliberazione della Giunta Comunale n. 35 del 28/01/2002 all’oggetto: “Decreto Legislativo 30/04/1992, n. 285. Delimitazione centro abitato. Modifica delibera G.M. 18/11/1993, n. 693”.

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La S.P. 361 che, tra l’altro, attraversa anche l’abitato di Collepasso, costituisce grande direttrice del traffico provinciale per il collegamento tra Gallipoli e Maglie-Otranto, oltre ad essere strada di congiunzione con la S.S. 101, con la S.P. 51 e con la S.P. 334 e, quindi, con tutti i comuni limitrofi. Per tali motivi è notevolmente interessata dal traffico veicolare, anche di quello pesante.

Essa nel corso degli anni è stata teatro di numerosi incidenti stradali anche con esito mortale, dovuti al mancato rispetto dei limiti di velocità, delle distanze di sicurezza, delle norme sulla precedenza, delle norme sul sorpasso, delle norme sul cambiamento di direzione o di corsia.

Considerato che sulla S.P. 361 si immettono diverse strade vicinali, molto frequentate, soprattutto durante il periodo giugno-settembre, e che la stessa è caratterizzata dalla presenza di numerosi accessi alle proprietà private laterali, essa risulta notevolmente pericolosa in quanto i conducenti che la percorrono e che devono effettuare la manovra di svolta rischiano la collisione con i veicoli che, provenienti nel senso contrario di marcia, non rispettano le norme sulla circolazione e, in particolare, in alcuni punti, la segnaletica orizzontale (doppia linea continua) ed invadono, ad alta velocità, la corsia opposta.

In data 17/12/2008, funzionari dell’Ispettorato Regionale Circolazione e Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a seguito di specifica richiesta di alcune forze politiche locali (UDC, FORZA ITALIA, ALLEANZA NAZIONALE, GRUPPO CONSILIARE PARABITA INSIEME), hanno effettuato, sulla strada in argomento, un sopralluogo per verificare l’esistenza di pericolo per la circolazione stradale, congiuntamente ai tecnici della Provincia di Lecce e al Comandante della locale Polizia Municipale.

In quella sede, si è convenuto sull’esistenza di situazioni di pericolo derivanti in gran parte dalle caratteristiche costruttive e funzionali della strada e risolvibili, anche, con il potenziamento della segnaletica orizzontale e verticale.

A partire dal mese di agosto sono stati attivati, sulla S.P. 361, da parte del locale Comando di Polizia Municipale, dei servizi, con postazioni mobili, di controllo della velocità attraverso il noleggio dello strumento portatile, avente regolare omologazione rilasciata dal competente Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Dopo poco più di un mese, può affermarsi che, in generale, c’è stato un rallentamento della velocità da parte dei veicoli in transito sulla strada e che, nonostante alcune lamentele e critiche pervenute, la scelta dell’Amministrazione è stata ampiamente condivisa particolarmente dai proprietari o occupanti delle abitazioni che insistono sulla S.P. 361 o nelle contrade limitrofe, che ripetutamente hanno chiesto, agli Enti preposti, di intervenire a tutela della loro incolumità.

Restando a disposizione per ogni ulteriore chiarimento, si porgono distinti ossequi”.


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Pantaleo Gianfreda