Gabellone smentisce S. Perrone

12 Febbraio 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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In risposta alla lettera del sindaco Vito Perrone, il presidente della Provincia Antonio Gabellone smentisce, di fatto, le deliranti affermazioni fatte da Salvatore Perrone nel suo comizio di domenica 3 gennaio u.s.. Gabellone ribadisce la “volontà di attuare… il più corretto ‘modus operandi’, nel rispetto delle amministrazioni locali (di qualsiasi colore e composizione politica esse siano), cui gli elettori hanno ritenuto di affidare il governo delle singole collettività. Qualsiasi deroga a questo principio risulterebbe non solo lesiva del prestigio di chi è chiamato a funzioni pubbliche ma anche gretta ed antistorica

Il presidente della Provincia Antonio Gabellone ha risposto, nei giorni scorsi, con una comunicazione pervenuta il 29 gennaio, alla lettera inviatagli il 7 gennaio dal sindaco Vito Perrone, a seguito del delirante comizio del 3 gennaio del consigliere di opposizione, nonché assessore provinciale alle Attività produttive (per sé) e venatorie, Salvatore Perrone (v. articolo del 9 gennaio “Le solite ‘sparate’ propagandistiche…”).

Nel corso del comizio, il Perrone, nella sua qualità di assessore provinciale, aveva sostenuto di avere pronto un progetto per il completamento del Castello da destinare a casa di cura per anziani e disabili e di aver “messo da parte” i soldi (un milione di euro) sotto la voce servizi sociali. Aveva aggiunto, poi, con arroganza e spudoratezza assolute, che finché sarà in carica l’attuale Amministrazione non avrebbe fatto “arrivare un euro” a Collepasso e “di avere pronta una società per la gestione del castello”.

Nella risposta, il Presidente della Provincia smentisce sostanzialmente il suo “venatorio” assessore e le sue panzanate “su materie di competenza dell’Ente locale”.

Dalla lettera si deduce chiaramente che: 1) non c’è nessun progetto della Provincia per trasformare il Castello in casa anziani né la Provincia ha in corso alcuna iniziativa pubblica o pubblico/privata per il Castello; 2) non c’è un milione di euro “pronto”; 3) la Provincia finanzierà i progetti di Collepasso, al di là della “volontà” dell’”improduttivo” assessore provinciale.

Gabellone, infine, ribadisce la “volontà di attuare … il più corretto ‘modus operandi’, nel rispetto delle amministrazioni locali (di qualsiasi colore e composizione politica esse siano), cui gli elettori hanno ritenuto di affidare il governo delle singole collettività. Qualsiasi deroga a questo principio risulterebbe non solo lesiva del prestigio di chi è chiamato a funzioni pubbliche ma anche gretta ed antistorica”.

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Si capisce che, certamente in maniera involontaria, Gabellone ha ben “fotografato”, con quest’ultima affermazione, che non si può che condividere, la “tipologia” politica e personale del suo assessore!

Ma c’è un altro aspetto della lettera che va rilevato, considerato che, correttamente, il Presidente ha chiesto all’assessore “venatorio” la sua versione dei fatti, che riporta nella lettera.

Dove vai?”, chiese Tizio a Caio. “Porto pesci!”, rispose Caio a Tizio, eludendo la precisa domanda. E’ un po’ quello che è successo tra Gabellone e Perrone.

La versione della parte interessata”, cioè il Perrone, riferisce, infatti, come riporta Gabellone, che egli “è il legale rappresentante della società cooperativa ‘L’Orizzonte’ e che in tale veste ha chiesto agli organismi competenti, attraverso lo Sportello Unico per le Attività Produttive del Suo Comune, il parere su di un progetto per la costruzione di una residenza sanitaria assistita, struttura per la quale è in fase di istruttoria la pratica edilizia contraddistinta dal n° 26/2009….”. E, pertanto, aggiunge Gabellone al sindaco Perrone, “temo che il Suo risentimento verso l’assessore Salvatore Perrone – almeno per l’argomento trattato nella Sua nota – riposi su di un malinteso”…

Tutti conoscono la cortesia e la diplomazia di Antonio Gabellone, il quale, anche per evidenti ragioni ed equilibri politici, cerca di derubricare l’incidente del suo assessore a semplice “malinteso”. Ma così, purtroppo, non è!

Come da sempre fa in politica, Perrone manipola i fatti e mente anche al suo Presidente e, a quanto emerge dalla lettera, fornisce una versione completamente diversa dai fatti contestatigli… Colto con le “mani nel sacco” e incapace di riconoscere il suo grave errore e la menzogna, il “venatorio” assessore si giustifica e risponde con “altro” (la “costruzione di una residenza sanitaria assistita … in fase di istruttoria la pratica edilizia contraddistinta dal n° 26/2009”), del quale, nel suo famigerato comizio, non c’era cenno.

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Su questa ormai vecchia e demagogica iniziativa “(im)prenditoriale” del noto benzinaio-cooperatore (nemmeno la Madonna delle Grazie riesce più a salvarlo… da se stesso) c’è da dire qualcosa.

Intanto, la pratica edilizia 26/2009, presentata il 21 gennaio 2009 dal Perrone, era solo una delle solite “sceneggiate” a cui il soggetto ha abituato da anni i cittadini di Collepasso. Non aveva alcuna possibilità di essere accolta e l’Ufficio Tecnico aveva comunicato all’interessato il diniego già dal 2 febbraio 2009.

Scrive, infatti, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale: “… il terreno identificato in Catasto al Foglio … Particelle …… su cui si intende edificare la struttura è tipizzato nel Programma di Fabbricazione vigente in questo Comune come ‘Zona C1 – Completamento insediamenti residenziali’ e fa parte di un comparto di maggiore superficie e consistenza per la quale è necessaria la redazione di piano attuativo”.

In altre parole, per l'approvazione del progetto c’era bisogno preventivamente di un Piano di lottizzazione dell’area. Mai predisposto e presentato.

Le fasi successive che riporta nella lettera al Sindaco l’incolpevole presidente Gabellone, che ha preso per buone le dichiarazioni del suo assessore, presentano ulteriori elementi di incredibile manipolazione.

E’ pur vero, infatti, che, successivamente al diniego dell’Ufficio Tecnico, il Responsabile comunale del SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) ha trasmesso, così come scrive Gabellone (dopo aver acquisito “la versione della parte interessata”), in data 8 aprile 2009 con prot. 511/3159, “richiesta di parere, indirizzata alla Regione Puglia, alla ASL di Maglie, al Comando dei Vigili del Fuoco e alla Provincia (Settore Viabilità)…”… ma, ad oggi, eccetto la ASL, nessuno dei suddetti enti ha risposto… nemmeno la Provincia, di cui Perrone S. è assessore. 

Se nessuno, nemmeno la Provincia, ha mai risposto, qualche serio motivo ci sarà…

La stessa ASL, unico ente a rispondere, con comunicazione protocollata al Comune il 5 giugno 2009, aveva rilevato che il progetto era “carente della dichiarazione del costo dell’opera e del versamento per i diritti sanitari” e che “non si potrà procedere nell’iter in mancanza di quanto richiesto”. Salvatore Perrone non ha mai ottemperato a quanto richiesto dall’ASL e comunicatogli, in pari data, dal Comune con lettera del Responsabile SUAP.

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Perché Perrone non ha ottemperato a quanto richiestogli?!? Egli stesso, così facendo, ha, di fatto, lasciato cadere la pratica. Per quali motivi?!?

Un motivo è chiaro: si tratta di uno dei soliti bluff dell’ex sindaco, il quale, nella smania di riconquistare ad ogni costo il “potere comunale” perduto, di guadagnarsi qualche voto ed “impallinare”, da novello assessore alla Caccia, qualche povero “tordo” con le solite promesse di lavoro, ecc. ecc., ha imbastito la solita, enorme sceneggiata…

Salvatore Perrone sa di non poter realizzare la struttura nell’area indicata nella sua richiesta (almeno non con le modalità e le forme da lui perseguite) e allora … “si inventa” e “spara” un altro fantomatico progetto riguardante l’utilizzo del Castello per Casa per Anziani…

Più grossa di così non la “poteva sparare”! Solo lui, da “artista” della menzogna, da collaudato “prestigiatore politico” e “manipolatore della realtà”, poteva “inventarsi” una “pillacchera” (o, se preferite, una “fesseria”, come lui, da buon conoscitore di se stesso, è abituato a dire) del genere…

Non si può speculare e strumentalizzare in maniera così vergognosa e pesante il “bisogno” della gente. Non si possono prendere in giro tanti anziani e tanti cittadini così impunemente. Non si possono illudere le persone, soprattutto quando si tratta di anziani bisognosi e di giovani in cerca di lavoro… Se Salvatore Perrone fosse stato in buona fede, se ci avesse tenuto veramente ai cittadini e non avesse pensato e pensasse solo ed esclusivamente al suo tornaconto personale (sia elettorale e politico sia altro…), avrebbe dovuto avere l’umiltà ed il buon senso di coinvolgere seriamente e serenamente l’Amministrazione comunale sul progetto e discuterne insieme… Non l’ha fatto, perché aveva solo scopi personali da perseguire…

Una domanda finale è, comunque, obbligata: ma perché, quand’era sindaco (e lo è stato per otto lunghi e penosi anni), Salvatore Perrone non si è mai sognato di progettare e realizzare a Collepasso nemmeno una “piccola” struttura sociale per anziani, giovani, disabili o altri?!?


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Pantaleo Gianfreda