Volgare ed inqualificabile offesa a don Stefano

6 Agosto 2011 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Uno spiacevole e sconcertante episodio guasta il clima e lo svolgimento del bel Palio collepassese. In un serrato dialogo su facebook, svoltosi nella mattinata di ieri, su alcune circostanze riguardanti il Palio, Gianluca Longo, uno dei conduttori della manifestazione, così scrive a don Stefano Micheli: “…probabilmente tu e qualche altro/a dovreste trovare qualcosa da fare oltre a rompere le palle alla gente”… Al di là delle ragioni e del merito dei fatti del contendere, la volgare ed inqualificabile offesa verso il giovane sacerdote, molto amato e attivo tra i giovani e nella comunità, merita biasimo e censura da parte della comunità e, mi auguro, le pubbliche scuse di Gianluca

 
In questi giorni di bellissima e calda estate salentina, mi piace, finalmente, godermi l’aria fine della “mia” collina pinetata preferita, il mare unico che il buon Dio ci ha donato, il mio orticello… Finalmente, dopo cinque anni di estati “bollenti”, mi riposo, osservo e, talora, mi diverto un mondo… in fondo, prediligo più il ruolo di “osservatore” che di “protagonista”…
Osservo le tante “verità” scomode, anche di questi giorni, che ho il dovere di rendere pubbliche, ma che rimando ai prossimi giorni, perché voglio, per qualche giorno almeno, dedicarmi solo a me stesso…
Osservo, in piazza, la bella partecipazione di ragazzi, giovani e meno giovani al Palio collepassese e la collaborazione che si è venuta ad intrecciare tra giovani di ogni categoria e schieramento…
Osservo, e mi fa piacere, i tanti giovani delle associazioni e dei movimenti della sinistra che stanno contribuendo, senza pregiudizi, alla buona riuscita del Palio, come prima avevano contribuito, insieme ad altri giovani di altre tendenze, alla buona riuscita del Gr.Est… E mi sento orgoglioso di aver aiutato a far crescere e formare dei giovani che si dedicano con generosità e senza pregiudizi alla buona riuscita di eventi socializzanti e importanti per la crescita di una piccola comunità… Da chiunque vengano organizzati. Anche perché i giovani hanno bisogno di momenti socializzanti e, rispetto a noi adulti, hanno migliore e maggiore capacità di dialogo e collaborazione… E questo è un bene ed una risorsa per il presente e per il futuro di Collepasso.
Rifletto anche sulla circostanza che “altri” (anche “giovani”) non sono stati altrettanto generosi e privi di pregiudizi nelle cinque estati precedenti… Ma questo, se da un lato suscita amarezza, accresce il mio “orgoglio” per – permettetemi – i “nostri” giovani…
Accadono, però, fatti che non possono lasciare indifferenti, nemmeno durante il “riposo” di questi caldi giorni, e che un sito collepassese così seguito ha il dovere di rendere pubblici.
Accade qualche episodio sconcertante che guasta il clima del Palio collepassese e, soprattutto, quel più generale clima di collaborazione e “volemose bene” che i giovani stanno cercando di ricreare a Collepasso… Seppur qualcuno, non cogliendo l’indisponibilià dei giovani ad essere strumentalizzati e la ragione vera del loro impegno volontario, cerchi di metterci il solito zampino speculativo…
Non mi riferisco tanto a quanto successo nella tarda serata di mercoledì, ”l’indecoroso spettacolo della rissa che ha visto coinvolti giovani e meno giovani”, come ha scritto qualcuno su un blog.
Mi riferisco ad un fatto che ritengo ancora più grave, perché ne è direttamente responsabile uno degli organizzatori e conduttori del Palio…
In un serrato dialogo su facebook, svoltosi nella mattinata di ieri, su alcune circostanze riguardanti il Palio collepassese, Gianluca Longo così scrive e si rivolge a don Stefano Micheli: “…probabilmente tu e qualche altro/a dovreste trovare qualcosa da fare oltre a rompere le palle alla gente”…
“… rompere le palle alla gente”… Ma ti rendi conto, Gianluca, di quello che hai scritto, rivolgendoti ad un sacerdote?!?
Ho aspettato oltre ventiquattro ore prima di scrivere questo doveroso articolo, sperando in pubbliche scuse, come pubblica è stata l’offesa, di Gianluca a don Stefano… Mentre scrivo, quasi al tramonto, controllo ancora che siano arrivate… ma facebook tace…
Il “cattolicissimo” (almeno a parole) Gianluca che si rivolge pubblicamente, e tramite il social network più seguito al mondo, in questi termini volgari e maleducati ad un sacerdote…
Capisco il “piccolo diavolo”, l’”Angelo” troppo precocemente trasformatosi in “Lucifero”, che sul “suo” (tale in effetti è…) blog idvcollepasso (idv, come “italia dei veleni”) pontifica: “La “ricerca della polemica ad ogni costo” sta sfociando in un ridicolo assurdo: dov’è finito il dogma fondamentale della Chiesa Cattolica “Ama il prossimo tuo come te stesso?”” … un “piccolo diavolo” ha sempre problemi con l’”acqua santa”… ci sarebbe solo da dire: “Da che pulpito viene la predica”!!!!
Meraviglia, invece, che il “cattolicissimo” Gianluca si rivolga pubblicamente in modo astioso, rancoroso, irrispettoso ed offensivo verso un giovane, brillante e dinamico sacerdote, tra l’altro suo coetaneo, che si impegna in modo cristianamente innovativo e coinvolgente tra i giovani.
… Oltretutto, la Chiesa e i suoi rappresentanti sono l’unica Istituzione e le uniche persone veramente unificanti di questa comunità così troppo spesso divisa e contrapposta…
Al di là delle ragioni e del merito dei fatti del contendere, la volgare ed inqualificabile offesa verso don Stefano, sacerdote molto amato e attivo tra i giovani e nella comunità, merita biasimo e censura. Oltre la doverosa solidarietà all’uomo e al sacerdote…
Mi auguro che Gianluca, se vuole acquistare finalmente un po’ di credibilità (come in questi mesi sta cercando di fare), chieda pubblicamente scusa a don Stefano e a “qualche altro/a” e decida di ritirarsi volontariamente dalla conduzione del Palio… quello che ha scritto e fatto non è un bell’esempio per gli altri giovani… Intanto, a nome suo e dell’intera comunità, chiedo io pubbliche scuse a don Stefano e a “qualche altro/a“…
Anche perché, come ha scritto Mary C. Montagna, inserendosi nel dialogo su facebook, “Gianluca, scusa se mi permetto, ma credo che bisognerebbe portare un po’ più di rispetto verso chi ricopre il “RUOLO” DI SACERDOTE e che ha portato davvero il cambiamento in questo paese…”.

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Pantaleo Gianfreda
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