Due consiglieri chiedono le dimissioni dell’assessore “spia”. Ancora sconosciuti gli autori degli atti vandalici nel Bosco

9 Luglio 2017 Off Di Pantaleo Gianfreda
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E’ diventato un “caso politico” l’illecita pubblicazione su facebook da parte dell’assessore Luigi Felline di “dati personali” che riguardano un cittadino (nella fattispecie, chi scrive), sottratti dall’impianto pubblico di videosorveglianza del Parco Bosco. I gravi illeciti sono stati oggetto, domenica scorsa, di un volantino dei consiglieri comunali Salvatore Perrone e Rocco Sindaco, dal titolo “L’ass. Felline “SPIA” i cittadini per ricattarli?”, in cui i due denunciano l’”atto gravissimo” e la “violazione della privacy” e chiedono le dimissioni dell’assessore (a loro ben noto per antiche e comuni militanze politiche e amministrative).

Devo prendere atto che qualcuno ha finalmente capito la gravità delle illecite azioni dell’assessore.

Ho atteso una settimana per pubblicare questo articolo perché mi aspettavo, come era logico e doveroso, una ferma decisione del Sindaco per tranquillizzare i cittadini e ripristinare la legalità. Niente di tutto ciò. Nessuna revoca dell’assessore, nessuna censura per l’azione illecita, nessun avvio di procedimenti amministrativi per individuare le responsabilità. Almeno sinora.

Subito dopo la diffusione del volantino, ho inviato una circostanziata richiesta a Sindaco, Comandante dei Vigili, Segretario comunale e, per conoscenza, al Prefetto, per essere messo al corrente, come è mio diritto, di una serie di circostanze e chiedere l’individuazione delle responsabilità. Ai sensi del Regolamento comunale sulla videosorveglianza, infatti, titolare del trattamento è il Sindaco e responsabile il Comandante dei Vigili (art. 2), la gestione dell’impianto è riservata solo a costoro (art. 6) e i dati personali sono custoditi presso i loro Uffici (art. 14); “l’accesso ai sistemi di videosorveglianza è esclusivamente consentito al Responsabile e agli incaricati del trattamento” (art.  7) e “persone diverse” devono essere autorizzate dal Comandante dei Vigili solo per “servizi rientranti nei compiti istituzionali dell’ente” (praticamente, solo per gli interventi di Polizia Giudiziaria); qualsiasi informazione ottenuta dal servizio costituisce “segreto d’ufficio”e l’inosservanza della norma comporta “l’applicazione di sanzioni disciplinari e, nei casi previsti dalla vigente normativa, di sanzioni amministrative oltre che l’avvio degli eventuali procedimenti penali” (art. 10).

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Ho posto delle domande. L’assessore è stato mai autorizzato – in quale forma, per quali motivi e finalità, a che titolo e da chi – ad accedere al sistema di videosorveglianza, prendere visione di “dati personali” riguardanti centinaia e centinaia di cittadini, prelevare e diffondere illecitamente due immagini del tutto estranee ai “compiti istituzionali” al solo scopo di arrecare un “danno ingiusto”, vendicarsi e denigrare un privato cittadino?!?

E’ una boutade o è vero, secondo quanto riportato nel volantino, che “… nessuno (dipendenti, vigili urbani, ufficio tecnico, ufficio appalti) sa niente!!! Nessuno sa dove si trova la centrale operativa per la raccolta dati di queste telecamere!” (con l’aggiunta di inquietanti  domande: “Chi usa questi dati? A che scopo?”)?!?

E’ dovere di Sindaco, Comandante dei Vigili e Segretario comunale, per i compiti di rispettiva competenza, intraprendere le doverose iniziative ed individuare tutte le responsabilità, a tutela dei fondamentali principi della Pubblica Amministrazione e dei diritti dei cittadini.

Fa inorridire la sola idea che un amministratore, pur non avendone alcun diritto, possa impunemente “spiare” o aver accesso a “dati personali” di un qualsiasi cittadino e utilizzarli per scopi personali o politici, per ritorsione, vendetta o ricatto. Queste cose succedono solo nelle dittature e sono segnali e forme inquietanti di becero revanscismo fascista e stalinista! Cose da far venire i brividi!

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Un’azione così meschina e devastante dovrebbe far indignare e preoccupare tutti, indipendentemente da simpatie o collocazioni politiche. Se non fosse delittuosa, non meriterebbe neppure attenzione, conoscendo le “stravaganze” del soggetto. Con amarezza devo, però, constatare che questi non è cambiato. Ieri, da bambino, credendosi Superman, “spiccò il volo” dal terrazzo e si trovò sfracellato per terra. Essendo bambino, poteva essere compatito e si poteva sorridere. Oggi, ormai adulto e anche assessore, continua a ritenersi Superman, ma non può più essere compatito né si può sorridere. Non capisce, nonostante l’età e l’ormai ultradecennale esperienza amministrativa, che non tutto gli è possibile e che rischia ancora una volta di “sfracellarsi”…

Cosa c’entravano le mie due innocue foto, tipizzate dalla legge come “dati personali“, con gli atti di vandalismo nel Bosco? Una cosa è certa: ad oggi, nonostante il servizio di videosorveglianza, i responsabili non sono stati ancora individuati e, se lo sono stati, non ne conosciamo le generalità… ma su questo assessore e Sindaco tacciono. Chissà perché! Forse si vuole “coprire” qualcuno?!? Un po’ di verità, di serietà, di trasparenza e di legalità non guasterebbero.

Felline deve dimettersi, avendo dimostrato di usare ed abusare della sua carica solo per meschini e illeciti fini personali. Altrimenti, il Sindaco deve revocargli l’incarico. D’altro canto, su un fatto così grave la Magistratura avvierà doverosi accertamenti e procedimenti, i cui esiti potrebbero essere imprevedibili e devastanti per la stessa Amministrazione.

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Pantaleo Gianfreda


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