Salvatore Perrone conclude la fallimentare esperienza di assessore provinciale

3 Gennaio 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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In sostituzione di Perrone, il presidente della Provincia Antonio Gabellone ha nominato Salvatore Polimeno, ex sindaco di Sogliano Cavour. La decisione era nell’aria già da tempo, considerato che, a quanto pare, la “staffetta” era stata decisa sin dall’insediamento della nuova Giunta di centro-destra, dopo le elezioni provinciali del 2009. E’ probabile, però, che l'”accelerazione” alla revoca di Salvatore Perrone sia anche conseguenza di un fatto giudiziario recente. Nei giorni scorsi, infatti, la Procura della Repubblica di Lecce ha proceduto, a quanto pare, al sequestro dell’intero fascicolo della “villetta abusiva” di Sant’Anna, nella quale da tempo l’ex assessore provinciale ha improvvidamente e illegittimamente trasferito la sua effettiva residenza

 
Una buona notizia per questo inizio di anno nuovo.
A quanto riporta il sito internet del quotidiano salentino “Il Paese Nuovo” (v. notizia), il presidente della Provincia Antonio Gabellone ha deciso di revocare la nomina assessorile a Salvatore Perrone e nominare al suo posto l’ex sindaco di Sogliano Cavour Salvatore Polimeno.
Finisce così la fallimentare esperienza assessorile alla Provincia dell’ex sindaco ed ex consigliere comunale di Collepasso, ora anche ex assessore provinciale, che, comunque, come primo dei non eletti (se ben ricordo), dovrebbe subentrare quale consigliere provinciale al posto del neonominato assessore Polimeno (a livello provinciale c’è incompatibilità tra la carica di assessore e quella di consigliere).
Il “cambio di guardia” era nell’aria già da tempo.
C’è, però, da riportare una notizia che “gira” da alcuni giorni nel Palazzo comunale di Collepasso e, che, probabilmente, potrebbe aver influenzato (o accelerato), stante la concomitanza, l’odierna decisione di Gabellone.
Pare, infatti, che negli ultimi giorni di dicembre, la Polizia Giudiziaria incaricata dalla Procura della Repubblica di Lecce abbia proceduto, presso gli uffici del Comune di Collepasso, al sequestro di tutto il fascicolo relativo alla vicenda della “villetta abusiva” di Sant’Anna, nella quale improvvidamente, illegittimamente e impudicamente ha trasferito da tempo la sua (e della famiglia) effettiva residenza l’ex assessore provinciale.
La scandalosa situazione, sulla quale è ancora “inerte” l’amministrazione comunale di Menozzi, ha avuto in questi giorni un’improvvisa accelerazione, dopo l’interrogazione sulla vicenda presentata nei mesi scorsi da parte dei consiglieri di opposizione del gruppo “Unione per Collepasso” (chi scrive e Vito Perrone), e la Procura della Repubblica ha deciso finalmente di “vederci chiaro” in tutta la vicenda.
Il “cambio di guardia” era nell’aria già da tempo, per accordi provinciali all’interno di Azzurro Popolare e del centro-destra.
E’ pur vero, però, che da tempo, in Provincia e sulla stampa, si ipotizzavano alcuni cambiamenti certi nella Giunta provinciale, a causa degli insoddisfacenti risultati e dell’inconsistente ruolo di alcuni assessori provinciali, tra i quali era incluso in primis lo stesso Perrone.
Rimane il fatto che, al momento, l’unico assessore “mandato a casa” da Gabellone sia proprio il “barone abusivo” di Sant’Anna, da tutti considerato uno degli assessori più inadeguati e inconsistenti.  E, soprattutto, “un pericolo” per l’immagine e la stabilità della Giunta provinciale.
A causa delle diverse indagini giudiziarie in corso e delle mille voci che corrono sulle sue attività, oltre che sui ben noti suoi comportamenti, Salvatore Perrone, infatti, rappresentava indubbiamente (e, in qualche modo, rappresenta ancora, anche se in misura minore) una vera e propria “mina vagante” per il quadro politico provinciale, capace di “esplodere” da un momento all’altro, con il rischio di mettere in grave crisi la già traballante, inefficace e molto criticata Giunta provinciale e pregiuducare la stessa presidenza di Antonio Gabellone. Nessuno si faccia “impressionare” dalle buone maniere di Gabellone o da quel formale manierismo con il quale, ogni volta che è venuto a Collepasso, ha “omaggiato” Salvatore Perrone… Certo è che, da molto tempo – per alcuni, sin dall’insediamento della nuova Giunta provinciale – l’ex assessore Perrone rappresentava un “problema” per la maggioranza e per lo stesso Gabellone, che, a quanto dicono i bene informati, non ha mai “digerito” di essere stato costretto, per equilibri politici interni, di doverlo nominare assessore.
Al di là della concomitanza dei due fatti (revoca assessorile e sequestro degli atti della “villetta abusiva”), resta, comunque, un giudizio politico completamente negativo e fallimentare sull’esperienza assessorile del Perrone, non solo da parte delle opposizioni, ma anche da parte degli osservatori esterni e di molti dei suoi stessi colleghi di Giunta e di maggioranza.
Quando il soggetto era all’opposizione nel Consiglio comunale, non solo “faceva sfracelli” inconcludenti e penosi, ma, appena nominato assessore provinciale, aveva promesso “mari e monti” per Collepasso… ad esempio, chi dimentica quell’ignobile comizio riguardante quel “famoso” milione di euro per Collepasso che lui, da assessore provinciale, “aveva pronto” per il nostro Comune non appena l’amministrazione di Vito Perrone fosse andata via?!? … nessuno ancora ha visto niente né, credo, vedrà mai… solo gli “allocchi” credono, ormai, alle “panzanate” dell’ex… ma anche gli “allocchi” ricorderanno quel “ridicolo e folle” comizio del “milione di euro”…
La Provincia di Lecce non rimpiangerà certamente l’ex assessore, che non solo non ha dato alcun vantaggio evidente per il suo Comune, ma non ha inciso in alcun modo sulle attività produttive, cui era delegato, dell’intera provincia.
Sull’esperienza politica ed amministrativa provinciale (e non solo) del Nostro ben si adatta lo scherzoso epitaffio (nella versione bolognese) che qualche burlone coniò per il noto gerarca fascista, di origini salentine, Achille Starace: “Qui giace Starace / vestito d’orbace / dal volto rapace / dall’occhio merdace / vile e mendace / di nulla capace. / Requiescat in pace”.

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Pantaleo Gianfreda
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