Una maggioranza di “scribi e farisei” condanna e “crocifigge” Collepasso

13 Aprile 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Nel Consiglio comunale, convocato nella mattinata del 3 aprile scorso, la maggioranza di centro-destra ha approvato l”eco-mostro” della tangenziale, così come imposta dalla Provincia e dal Comune di Parabita e “ridisegnata” per volontà di ben individuabili gruppi di potere e di interessi. Emblematica la presenza in prima fila, per tutto il Consiglio, di un “garante”. Ennesima spaccatura e figuraccia nella maggioranza: sindaco e vicesindaco presentano due diverse proposte. Il consigliere di maggioranza Rocco Resta si astiene. Nella risposta alle interrogazioni, Menozzi continua a coprire le “vergogne” sue e di esponenti della sua maggioranza

Ritorno, al termine di un’impegnativa e non procrastinabile “limatura” di un mio libro di prossima pubblicazione e a circa dieci giorni dal suo svolgimento, sull’incredibile e vergognoso Consiglio comunale della mattina del 4 aprile scorso, in cui si è discusso della tangenziale e di quattro interrogazioni.
Un Consiglio convocato dal Massimo (dell’arroganza) presidente “te lo sconsiglio” e da Menozzi volutamente di mattina per la paura e la vergogna. Per impedire, cioè, a tanti cittadini di essere presenti ai “sacrilegi” e alle oscenità di una maggioranza, che si vergogna di se stessa, ben conscia delle scandalose decisioni che, nel corso della Settimana Santa, andava a “ratificare”… decisioni di autentica “crocifissione” dell’incolpevole comunità collepassese ad opera di noti “scribi e farisei” locali.
Per quanto attiene la tangenziale, la maggioranza, con l’astensione del solo dott. Rocco Resta, ha infatti supinamente subìto il diktat della Provincia e del Comune di Parabita, approvando un vero e proprio “eco-mostro”, che danneggia Collepasso e determina “criminali” oscenità ambientali sulla collina.
Quella che sarebbe dovuta essere una grande occasione e un’opportunità per Collepasso rischia di diventare, in mano ad imbelli e subalterni amministratori, un ulteriore e definitivo fattore di emarginazione e isolamento per la nostra cittadina.
Questa maggioranza è capace di rovinare e “imbrattare” anche le iniziative e i progetti migliori, data la sua totale incapacità ad avere un’idea e una progettualità complessive dello sviluppo e del futuro di Collepasso e la sua acquiescente subalternità ad interessi contingenti, meschini e “inquietanti”. Pur di salvaguardare la propria sopravvivenza, gli attuali amministratori, chiaramente inadeguati a gestire un Comune e i legittimi interessi di una comunità, stanno danneggiando l’intera comunità. Al di là di ogni più pessimistica previsione!
Povera Collepasso!!! ‘A ‘cci mani simu ccappati!!!
Eppure, ben due Consigli comunali avevano approvato all’unanimità tutt’altro progetto per la “costruzione della tangenziale di Collepasso” sull’itinerario Otranto-Gallipoli.
L’Amministrazione di Vito Perrone, che aveva proposto alla Provincia la realizzazione dell’opera, aveva a suo tempo incaricato l’Ufficio Tecnico comunale ad elaborare una proposta progettuale che tenesse conto di due “indirizzi politico-amministrativi” fondamentali ed ineludibili: rispettare l’ambiente ed evitare l’isolamento di Collepasso. Il progetto aveva avuto l’assenso del Consiglio comunale del 20 aprile 2010 con la precedente maggioranza e, successivamente, il 29 novembre 2011, l’attuale Consiglio aveva unanimemente riapprovato quel progetto e chiesto alla Provincia di attuarlo.
Perché ora questo scandaloso “ribaltamento” di posizioni e l’approvazione di questa “oscenità”?!?
Non c’è bisogno di attardarmi in lunghe ed ovvie considerazioni… Intelligenti pauca
Basta solo rilevare che nel mattutino Consiglio del 4 aprile scorso, “faceva effetto”, nella prima fila della sala consiliare, la presenza solitaria, ma inquietante e “minacciosa”, di un “garante” (o, se preferite, un “cane da guardia”) di un “patto leonino” stipulato altrove… come se il Consiglio comunale, “spogliato” dei suoi liberi e autonomi poteri, fosse stato chiamato semplicemente a ratificare accordi e decisioni presi altrove, in altre sedi, sulla testa e sulla pelle della comunità collepassese!
Da questa scandalosa “imposizione” si è “salvato” nella maggioranza solo il consigliere dott. Rocco Resta, il quale si è limitato ad una pudica, ma significativa, astensione… Dopo che, nella stessa maggioranza, era “scoppiata” una palpabile confusione e divisione, con ben due proposte presentate dai due “sindaci” di questa pasticciata amministrazione… l’uno, Menozzi Sindaco (?!?), proponeva una cosa… l’altro, Rocco Sindaco (!!!), ne proponeva un’altra… tanto da dover sospendere per oltre mezz’ora il Consiglio per permettere di trovare tra di loro un accordo ancor più scandaloso e peggiorativo. Una proposta votata, poi, anche dalla svagata e spenta “giovane” (?!?) Angelica Giustizieri (…ma si è resa conto di quello che stava approvando?!?), attenta solo a riscuotere l’indennità mensile di assessore “al niente”, e dall’ineffabile e (em)pio Gino Mastria, il quale merita una nota a parte.
Dopo la solita e sacrilega “predica di rito” da inguaribile e “falso profeta” e dopo aver espresso persino condivisione con il progetto approvato nei precedenti Consigli, l’ineffabile consigliere “cinese” non ha esitato… “coerentemente”… a votare per l’attuale “progetto-mostro”, esibendosi, poi, nel corso del Consiglio, a fronte delle mie puntuali denunce, in una vera e propria “scorribanda” fisica e dialettica nei miei confronti! Oppresso e schiacciato dalle sue incoerenze e contraddizioni, “inchiodato” alle sue responsabilità, “toccato” dalle dure parole contro questa Amministrazione, Gino Mastria si è alzato dal suo banco e si è avvicinato al mio, inveendo sguaiatamente contro di me e gridandomi, tra l’altro: “Sei la rovina di Collepasso!”.
Povero Gino! Oppresso dai suoi “sensi di colpa”, grida contro chi denuncia vergogne e scandali e non si rende conto di essere, ormai, anche lui “parte integrante” di queste vergogne e di questi scandali.
Il “cinese” Gin O Mas Tria, dall’inebriante ma effimero e caduco profumo di ciciri e (mas)…tria, non conosce i proverbi cinesi. Se la prende con il “dito” e non guarda la “luna”… come dice un noto (a tutti, tranne che a Gin O Mas Tria) proverbio cinese: “Quando il dito indica la luna, lo stolto guarda il dito e non la luna”… e lo “stolto” Gino è diventato ormai la vera “pietra dello scandalo” di questa maggioranza con i suoi ripetuti richiami a “valori” cristiani e a tutte le baggianate che “predica”… “razzolando” male e, ancor più gravemente, “ruzzolando” sulle sue ormai insopportabili incoerenze, i suoi ossimori, le sue contraddizioni, le sue falsità…
Diceva Karl Popper: “La coerenza non può stabilire la verità, ma l’incoerenza e la contraddittorietà stabiliscono la falsità”. E in questo, e solo in questo, Gino Mastria è un “puro”… “popperiano”!
Al “cinese”, che ha bisogno ad ogni piè sospinto di predicare e rivendicare presunti valori e “devozioni” cristiani (salvo contraddirli clamorosamente nei suoi concreti atti amministrativi), ricordo che la cronaca italiana è “costellata” da “persone pie e devote”, che non hanno mai fatto mistero di professare, esternare ed esibire la loro fede e i loro “valori cristiani”. Ricordo per tutti, con paragoni certo “forti” (iniuria absit verbis!), tal Salvatore Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia, condannato a sette anni per “favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra“, il quale una mattina decise di consacrare la Sicilia alla Madonna delle Lacrime di Siracusa… Ma potrei ricordare anche tal Michele Zagaria, superboss latitante (oggi in carcere) dei Casalesi, uomo “pio e devotissimo”, che aveva nel suo covo, insieme ad un crocifisso, diverse immagini sacre… o Michele Greco, soprannominato “il papa”, capo della mafia di Palermo, che durante il maxiprocesso interloquiva con i giudici citando a piene mani la Bibbia… o Pietro Aglieri, altro mafioso di spessore, che nel suo rifugio aveva una cappella dove periodicamente un prete carmelitano celebrava messa e confortava il boss nelle sue crisi mistiche… o il boss Luciano Liggio, che, al momento del suo arresto, aveva con sé “Le confessioni” di sant’Agostino e Totò Riina, che, invece, aveva in tasca le immagini sacre di san Leoluca, patrono di Corleone… e tanti altri. Come vedi, Gino, anche loro professavano “valori” e fede “cristiani” (!!!)… ma si erano macchiati di crimini inenarrabili… “Predicare” e “professare” valori e fede cristiani non ha alcun senso, se nella vita e nelle scelte quotidiane non si è coerenti. I tuoi atti amministrativi, caro Gino, sono giudicati in base a scelte concrete e reali, non certo per i tuoi presunti “valori” o la tua fede… e sinora non hai brillato per coerenza… e questa Amministrazione, di cui tu sei parte attiva, è solo un’accozzaglia di “scribi e farisei ipocriti” che, oltre ogni limite, oltre ogni più nera previsione e oltre ogni pudore stanno portando il paese verso la deriva totale, il disastro e il disonore, senza rispetto dei “valori”, della democrazia, della legalità e degli interessi veri di una comunità… una comunità oggi “crocefissa” da quegli stessi “scribi e farisei” che ieri condannarono l’innocente Cristo ed oggi stanno condannando “a morte” un’innocente comunità…
Data la lunghezza del presente (mi si rimprovera spesso di essere lungo), rimando ad altro articolo le risposte di Menozzi alle interrogazioni in Consiglio.
Anticipo solo che, come al solito, “Paulus” (parola latina, che nell’italiano si traduce “piccolo”… in tutti sensi…) continua a “coprire” le “vergogne” sue e di esponenti della sua maggioranza… forse turbato dal “fascino” intrigante ed inquietante di una certa… “Ewa”!!!

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Pantaleo Gianfreda
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