“Vicenda impianto di videosorveglianza” nel Parco Bosco: un’interrogazione in Consiglio e un’incredibile lettera del Sindaco

28 Settembre 2017 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Ingresso principale del Parco Bosco con palo della videosorveglianza

Al 6° e ultimo punto all’ordine del giorno della discussione dell’odierno Consiglio comunale (inizio ore 16.00) vi è anche un’interrogazione presentata dai due consiglieri di opposizione (…gli altri due sono ghost!…) Salvatore Perrone e Rocco Sindaco, avente per oggetto: “Impianto di videosorveglianza Parco Bosco”.

L’occasione mi permette di rendere nota e commentare l’incredibile risposta del sindaco Paolo Menozzi ad una mia richiesta di chiarimenti sulla vicenda, che, come noto, mi ha interessato direttamente a causa dell’incauta, abusiva ed illegale iniziativa dell’assessore Felline di pubblicare sul suo profilo facebook due mie foto tratte dall’impianto di videosorveglianza. Naturalmente, come era giusto e doveroso, l’assessore è stato querelato. Il “tapino”, poverino!, pare ancora non rendersi conto della gravità dell’azione commessa. Ma quel che è peggio è che lo stesso sindaco Menozzi non se ne sia reso conto, derubricando la vicenda ad una semplice “goliardata” (!!!) del suo “brillante” assessore, invece di assumere le doverose iniziative e, come minimo, revocargli ogni delega.

Questa vicenda è emblematica dello “stato pietoso e penoso” in cui versa la nostra attuale classe dirigente amministrativa.

Pubblico la mia lettera del 3 luglio (cliccare qui) e la risposta del sindaco del 31 luglio (cliccare qui) perché ognuno si renda conto della situazione.

Vi confesso che non l’ho fatto sinora perché mi sono vergognato. Per me stesso, seppur incolpevole, per avere un Sindaco “di tal fatta“. Soprattutto, però, per la comunità in cui vivo, in parte colpevole, che ha un Sindaco di tale “levatura”, che, tra l’altro e senza rendersi sicuramente conto, con la sua incredibile risposta si è persino autodenunciato.

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Per chi non ha dimestichezza con la materia, vorrei evidenziare che alcune circostanze emerse dalla parziale ed omissiva risposta del Sindaco appaiono assai gravi e lesive delle norme vigenti.

Scrive il Sindaco: “Unitamente all’Assessore Luigi Felline, con delega ai LL.PP., mi sono recato presso il Parco Bosco per prelevare il registratore delle due videocamere installate, portandole presso la sede comunale per la visione”.

Seppur sono oltre 40 anni che conosco Paolo Menozzi, ancora oggi mi chiedo se il soggetto… “ci è o… ci fa”!!!

Una cosa è certa: con queste sue affermazioni, il Sindaco si è autodenunciato, Contento lui!

Le azioni esposte così “a cuor leggero” contrastano, infatti, con le norme generali e quelle previste dal “Regolamento comunale per la disciplina della videosorveglianza sul territorio comunale”, approvato con deliberazione consiliare n. 36/1.10.2013 dagli stessi Menozzi e Felline, le cui norme, come è noto, hanno valore di legge.

Il Regolamento prevede che “l’accesso ai sistemi di videosorveglianza è esclusivamente consentito al Responsabile del trattamento e agli incaricati del trattamento” (art.7) … cioé, al Comandante dei Vigili…, l’accesso ai monitor ai soggetti indicati dall’art. 8, eventuali “persone diverse” devono essere autorizzate dal Comandante dei Vigili solo per “servizi rientranti nei compiti istituzionali dell’ente” così come definiti dall’art. 4, i “dati personali” devono essere “trattati in modo lecito e secondo correttezza” (art. 9) ed è assolutamente vietata la diffusione di “dati personali”.

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Sconcertano le ripetute omissioni e la leggerezza con cui è trattata l’intera e delicata vicenda dell’impianto di videosorveglianza e della gestione dei dati in essa contenuti.

Il Sindaco, aggiungendo “benzina sul fuoco” delle sue responsabilità, scrive, infatti, che “il sistema di registrazione ‘DVR 4 CANALI’ con 2 telecamere, ubicato presso il Parco Bosco è stato consegnato all’Ufficio Tecnico, dalla ditta con verbale di consegna parziale anticipata, in data 8.7.2016, e non è stato ancora consegnato ufficialmente al comando P.M. che avverrà nei prossimi giorni” (!!!) … incredibile! … se questo è un Sindaco!!!

Faccio presente che già oltre quattro anni fa – e otto mesi prima dell’approvazione del Regolamento comunale -, con deliberazione G.C. n. 23 del 04/02/2013 “Installazione sistema di rete per controllo banda e accessi + connettività ADSL e fonia VOIP + VPN + videosorveglianza. APPROVAZIONE RELAZIONE TECNICA. ATTO DI INDIRIZZO”, votata dagli stessi Menozzi e Felline, l’Amministrazione approvava la relazione che prevedeva la “Videosorveglianza in remoto diretto nell’Ufficio dei Vigili Urbani del Palazzo Castello” (!!!).

Si metta d’accordo con se stesso Menozzi. Quattro anni e mezzo fa deliberava ed attestava, con Felline ed altri, che la “videosorveglianza in remoto diretto” era “nell’Ufficio dei Vigili Urbani” (…“del Palazzo Castello”!!!)… il 31 luglio 2017 – ben quattro anni dopo! – sostiene, invece, che “il sistema di registrazione … non è stato ancora consegnato ufficialmente al comando P.M. che avverrà nei prossimi giorni”!!!

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… e si metta pure d’accordo con la lingua e la grammatica italiane, con cui notoriamente è in perenne conflitto!!!

Appare, infine, “leziosa” l’asserzione finale del Sindaco, secondo cui “Il tutto è stato effettuato senza ledere in alcun modo la privacy o diritti di terzi”, considerata l’evidenza del grave abuso e delle violazioni di legge ai miei danni da parte dell’assessore Felline.

Infine, ma non ultima, suscita sospetti e interrogativi l’affermazione del Sindaco, secondo cui “Dall’esame della registrazione relativa ai giorni 7-8 Giugno 2017 non sono emersi elementi utili da far risalire ai responsabili degli atti vandalici in quanto le due telecamere sono posizionate ai due ingressi del Parco ed in considerazione che tali atti vandalici sono avvenuti nella parte retrostante”. … forse non sa che gli atti vandalici si sono verificati, invece, nella “parte centrale” e, salvo che i vandali, non abbiano scavalcato il muro di cinta (della qual cosa dubito), proprio il posizionamento delle telecamere ai due ingressi avrebbe potuto fornire utili elementi per individuare i responsabili.

Lascio ai lettori ogni considerazione e commento… una cosa è certa: mai avevo visto e letto tanti obbrobri e tanti reati in così pochi righi “ufficiali”, scritti, tra l’altro, in modo piuttosto sgrammaticato!!!

Pantaleo Gianfreda


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