La Provincia chiude la Copersalento di Maglie

14 Marzo 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Troppe diossine nell’aria: valore otto volte superiore al massimo previsto

La notizia giunge con una nota diramata dalla Provincia di Lecce. La Coopersalento di Maglie chiude. Almeno per ora. Il valore accertato dall’Arpa, relativo alla presenza delle diossine nell’aria, in questi giorni era otto volte superiore a quello massimo previsto per legge. “Con provvedimento odierno, firmato dal dirigente del Servizio rifiuti della Provincia di Lecce Dario Corsini – si legge – si è provveduto alla chiusura, con decorrenza immediata, dell’impianto della Copersalento”.

Nel luglio scorso, l’Arpa aveva riscontrato che la tossicità delle diossine prodotte era 420 volte superiore al limite. In quella occasione Provincia di Lecce, Comune di Maglie e Arpa ribadirono la necessità di avere da parte dell’ azienda un piano operativo che avrebbe consentito di svolgere i controlli sulle emissioni così da assicurare ai cittadini circa l’impatto ambientale sull’attività aziendale. Poi, si tenne un altro incontro presso gli uffici provinciali di via Botti a Lecce, al fine di valutare la situazione che si era venuta a creare nel sansificio di Maglie, a seguito dei risultati sui controlli dell’Arpa. Vi parteciparono l’assessore provinciale all’Ambiente Gianni Scognamillo, il dirigente provinciale del Servizio Rifiuti, scarichi ed emissioni Dario Corsini, il sindaco di Maglie Antonio Fitto, i responsabili dell’Arpa Blonda e Calabrese, ed i rappresentanti dell’azienda.

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Nell’ambito dell’incontro emersero le azioni da intraprendere anche se fino ad allora era stato impossibile svolgere i successivi controlli di verifica dell’impianto da parte dell’Arpa e che, comunque, l’azienda aveva avanzato la richiesta di riprendere l’attività escludendo l’utilizzo del “Cdr” (combustibile da rifiuti), al fine di testare in sicurezza la turbina T2, causa dell’interruzione dell’attività di queste settimane. E nel confronto con le parti fu più volte ribadito che gli enti preposti ai controlli non permetteranno l’ordinaria ripresa se non saranno garantite condizioni di assoluta sicurezza.

Da quel momento la Provincia aveva vietato alla Copersalento la prosecuzione dell’attività con l’utilizzo del “Cdr” (combustibile da rifiuto). L’azienda si era impegnata all’utilizzo esclusivo di cippato di legno vergine e in parte di nocciolino di sansa. Nonostante ciò, dopo le analisi effettuate, così come richiesto dalla Provincia, il valore accertato dall’Arpa, relativo alla presenza delle diossine nell’aria, in questi giorni era otto volte superiore a quello massimo previsto per legge.

“Abbiamo sempre vigilato e siamo stati in prima linea al fine di tutelare la comunità salentina – afferma l’assessore provinciale all’Ambiente Gianni Scognamillo – ma purtroppo con oggi trovano conferma i dati riscontrati già a luglio scorso. Tante sono state le difficoltà in tutti questi mesi nel fare le verifiche necessarie sull’impianto. Grave è la responsabilità dell’azienda nel non aver attivato nessuna iniziativa concreta per mettere a norma l’impianto”. 


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Pantaleo Gianfreda
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