Buona Pasqua con una bella storia d’amore e di “resurrezione”… Il “dono della vita” che lega per sempre una madre al figlio. Il “petalo” di Rosetta a Luca

31 Marzo 2018 Off Di Pantaleo Gianfreda
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La madre Rosetta e il figlio Luca dopo il trapianto del rene

In occasione della Pasqua, anticipo un articolo su una bella storia, tutta collepassese, d’amore e di “resurrezione”: il dono della madre del rene al figlio. L’articolo verrà pubblicato nell’opuscolo in stampa in occasione del 30° dell’Aido di Collepasso. Buona Pasqua a tutti/e!

Luca oggi è felice. Anzi, raggiante. Nella spaziosa e moderna casa alla periferia di Collepasso, immersa nelle verdi ed ariose pendici della collina di Sant’Eleuterio, Luca e la dolcissima moglie Marta sembrano risorti a nuova vita. Felici con il loro piccolo Giulio, nato nel dì della Festa della Repubblica del 2017. Concepito, anzi “ri-concepito”, nell’anno forse più difficile della loro esistenza.

Come per lo stesso Luca, ri-nato il 24 ottobre 2017 grazie ad un “petalo” di Rosetta.

La nostra piccola-grande storia parte agli albori del 2011. Inizia per un semplice atto di donazione. Si chiude con un mirabile atto di donazione. Mutuando l’incipit del Vangelo di Giovanni, si può dire che “In principio fu il Dono”.

In quel giorno di sette anni fa il generoso Luca si reca a donare il sangue. Lo ha fatto altre volte. Quel giorno, però, è costretto a rinunciare. Vengono individuati “valori sballati”. Successivi accertamenti alzeranno “il velo” sul baratro in cui Luca sembra sprofondare. Gli diagnosticano un’insufficienza renale cronica di 3° stadio. Colpa di un virus di cui non si conosceranno mai origine e natura, che fortunatamente ha colpito solo i reni. Dubbi, perplessità, memorie su una breve esperienza di “volontario dello Stato” riaffiorano talora nella mente di Luca, ma oggi preferisce rimuovere quegli inquietanti interrogativi.

Luca Bonatesta e la moglie Marta Malerba

Non è facile a 29 anni far fronte a quel senso di impotenza, di vuoto e di disperazione che improvviso ti assale. Quel baratro inatteso che “fende” la tua giovane vita e sembra inghiottire sogni, speranze, progetti.

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Dal 2011 al 2017 si sottopone ad una “terapia di contenimento” presso il “Santa Caterina Novella” di Galatina. In quell’Ospedale opera un reparto di Nefrologia di riconosciuta eccellenza, diretto dal dott. Marcello Napoli, coadiuvato, tra gli altri, dal dott. Elio Montagna. Due valenti medici, ai quali va ancora oggi la riconoscenza di Luca. Egli sa di non avere possibilità di guarigione. Con il tempo la funzionalità renale si riduce, infatti, del 50%. Il rischio di dialisi è inevitabile. Un calvario per tutta la vita. Unico rimedio: un trapianto. Tempi infiniti. Lunghe liste di attesa.

L’intera famiglia vive con profonda “compassione” (da “cum patire”, “soffrire insieme”) il dramma di Luca e corre in suo soccorso. Papà Antonio, mamma Rosetta, i fratelli Rocco, Katia e il gemello Daniele… è una rincorsa alla generosità, alla solidarietà, alla “fratellanza”. Tutti pronti a donare un proprio rene, una parte di sé a chi è parte di sé.

I quattro fratelli Bonatesta: Luca, Katia, Rocco e Daniele

Che grande ed esemplare famiglia… “bona” non solo di “testa”, ma soprattutto di cuore e umanità!

Poi la scelta netta dei due genitori, che non ammettono altre opzioni. Non è giusto che siano i figli a sacrificarsi in così giovane età. Tocca solo a loro. Si “candidano” per la donazione.

I genitori Rosetta e Antonio con una nipote

Antonio e Rosetta si sottopongono dall’aprile 2017 e nei mesi successivi a lunghi esami e terapie. Al termine, per l’espianto la scelta ricade sulla madre, il cui gruppo sanguigno risulta compatibile. La nuova meta diventa l’Ospedale “Giustinaneo” di Padova, che ospita un eccellente Centro specializzato per trapianti di reni e pancreas. Ad ottobre Luca e Rosetta si ricoverano. Il 24, l’operazione. Il trapianto va bene. Il “rene di mamma”… “parte subito” nel petto del figlio Luca. Dopo circa un mese di degenza tornerà felice a Collepasso. A riabbracciare il piccolo Giulio, la moglie Marta, la Grande Madre e la generosa famiglia.

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Oggi Luca sta bene. Continua i periodici controlli presso l’Ospedale di Galatina, ma si sente rinato e forte.

Questa bella storia sembra una fiaba d’altri tempi. È, invece, storia di oggi. Storia di generosità, donazione, solidarietà familiare, amore materno. Riflesso luminoso e lampo abbagliante dell’eterno e misterioso rapporto madre-figlio. Nella sacralità del dono della vita c’è sempre qualcosa di misterioso, mistico, divino e mitico. Come nel mito della “Grande Madre”, nume tutelare della vita, che attraversa nei millenni tante culture. O nel recente e dirompente “Dio è Madre”, proclamato da quell’accecante “meteora” che è stato Papa Luciani e richiamato oggi da Papa Francesco (“Dio è come una mamma”). La madre diventa “divinità” che trasmette e perpetua la “scintilla della vita”. La “compassione” di una madre viene sublimata da Francesco, poiché “la madre prova una reazione tutta sua di fronte al dolore dei figli” e Dio, concetto ricorrente in Isaia e nell’Antico Testamento, ama “con viscere materne”.

I miti, la fede, gli antichi Libri e le belle immagini di due grandi Papi sembrano illuminare la storia di Luca e di Rosetta, madre “com-passionevole”, pronta al dono di una parte di sé al “figlio delle sue viscere”.

Luca e Marta oggi felici

Finisce come abbiamo iniziato… Luca oggi è felice. Anzi, raggiante. Nella spaziosa e moderna casa alla periferia del paese, immersa nelle verdi ed ariose pendici della collina di Sant’Eleuterio, Luca e la dolcissima moglie Marta sembrano risorti a nuova vita. Felici con il loro piccolo Giulio… Grazie a Rosetta, “Grande Madre” dei tempi moderni, donna discreta e riservata con un grande “cuore di mamma”, che ha ridato vita al figlio donandogli il suo “rene di mamma”!

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Buona Pasqua di Resurrezione!

Pantaleo Gianfreda


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