23 giugno-14 luglio: il diario della “Peregrinatio vitae” di Cosimo D’Ettorre.

18 Luglio 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Cosimo D’Ettorre continua ad inviarci le sue note del travagliato viaggio in bici per la sua Peregrinatio vitae attraverso il Portogallo e la Spagna.

23 giugno – Almodover- Castro verde- Aljustrel- Ferreira- Torrao km 106 (5046 totali)

Avendo paura della gomma sono partito con un po' di ritardo verso castro Verde che è una città carina ma che ancora dormiva al mio passaggio.

Dopo sono arrivato ad Aljustrele poiché non avevo trovato il parroco sono andato alla camera Municipal ove il segretario del Presidente della Camera Municipal mi ha fatto grandi onori e mi ha fatto porre alcune domande dall'addetta delle pubbliche relazioni che il giorno dopo ha inviato tutto in televisione locale.

Dopo essere andato al bar ed essere circondato da tante gentilezze sono andato ad Alenterioe e a Torrao, ove la strada era scassata ed ho sbagliato ad andare in quel paese di montagna ed isolato.

Sono arrivato tardi e mi sono dovuto arrangiare per dormire mentre trasmettevano Portogallo e Brasile. 

24 giugno – Torrao- Valecacer- Muratico- Porceimo- Riuo Fri- Pignal Novo km 98

Con la ruota sgonfia e con la pompa rotta ho dovuto ringraziare la solerzia di una signora che fuori orario mi ha aperto la gasolina per gonfiare la ruota anteriore. Le persone molto disponibili si trovano ovunque.

Con paura e trepidazione ho superato i 23 km per arrivare a Valecacer ove tutto era chiuso per la festa di San Giovanni.

Per fortuna più avanti mi ha aiutato un signore che aveva l'officina per affari suoi a cambiare la ruota e per poter partire tranquillo ma quella strada nazionale molto trafficata per cui ho deciso di prendere una strada secondaria verso Porceirmo.

Qui mi sono diretto invece che a Rio Frio a Pignal Novo ove mi sono appoggiato ai Bombeiros di cui non posso inviare le foto perché il pc non apre il 320 giga.

Sono stato trattato benissimo e coi guanti mangiando una stupenda sopa portoghese. Oltre al capo ho conosciuto il vicecapo, il primo bombeiros Antonio che mi aveva visto in tv, Manuela il primo chef, il marito Vasco e il figlio che mi ha offerto una mela. Ho conosciuto Ruiz oltre ad altre persone. 

25 e 26 giugno – Pinal Novo- Moita- Almada – Cacilhas- Lisboa km 48

A Moita un barista mi ha offerto la colazione. Sono andato a Almada facendo alcuni chilometri in un pezzo molto trafficato ma alla fine sono arrivato ad Almada di cui vi ho inviato le foto.

Ho visto il santuario del Redentore che è una copia di quello brasiliano e sono andato alla Camara municipal.

Da Cailas sono arrivato a Lisboa con un  traghetto per recarmi dai padri Combonianos che mi hanno ospitato molto bene.

Ho girato la città, la cattedrale a sé e la casa di S. Antonio oltre al castello di Jorgs.

Il giorno dopo ho perso il tempo con un pc peggio della mia bici e la sera sono andato a visitare il Monastero di Jeronimo e il museo archeologico oltre alla torre di Bele'. Lisbona è una città molto vivibile ove la vita sembra tranquilla. 

27 giugno – Lisboa- il porto- il Rio- Parco delle nazioni- Sacavem- Alverca- Azambuja e Santarem km 94

Grazie alle indicazioni di Padre Paolo sono arrivato al porto e dopo è stato facile. Il traffico era ridotto per la domenica e mi sono fermato ad Alverca ove ci sono campane speciali nella chiesa dei tre pastorelli. Ho ripensato al viaggio di 4 anni fa in senso inverso a piedi per Lisboa dove ho preso l'aereo. Mi sono fermato a Cartaxa per comprare qualcosa per la sera e poi sono andato dai Comboniani che mi hanno assegnato la stanza. 

28 giugno – Faro- San Bras-Barranco- Almada km 78

Molte difficoltà ho avuto per uscire da Farp ma alla fine sono stato capace.

Arrivato a San Bras grande accoglienza da parte dei due sacerdoti che hanno voluto contribuire al mio pellegrinaggio.

Bella discussione e foto che metteremo sul dvd. Arrivato a Barranco Velho tutto in dura salita. Dopo vi erano discese molto ripide da andare molto piano. Arrivato ad Almada ha cercato di intervenire sulla bici il signor Franco presidente di una squadra di ciclismo ed ha fatto i miracoli. La sera sono andato a cercare la chiesa che apriva dopo le 21.

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Stanco sono andato a letto pensando al domani e alla ruota che perde. Sono arrivato sino a qui per miracolo e non so come. Chilometri quasi 5.000. Ciao e auguri a chi si chiama Giovanni.

Nb) oggi 28 giugno sono nonno per la 5 volta. E’ nato David a Jesi. Auguri Valeria 

29 giugno – Fatima- Bathalia km 40

Senza aver la possibilità di ringraziarli sono partito per toccare Alcanema ove mi sono fermato per controllare la bici e dopo mi sono recato a Minde per una salita dura ove mi sono fermato per scaricare le foto grazie alla gentilezza dell'impiegata del comune e dopo sono andato a vedere la vecchia chiesa di Fatima, il centro Giovanni Paolo II che è per ragazzi molto gravi e poi sono arrivato al santuario.

Grande la mia gioia di questa tappa e della serata trascorsa con il rosario e la processione con le candele accese.

Questa mattina sono andato a vedere il monastero di Bathalia che è speciale. Al ritorno alcuni fabbri colleghi di Braccio mi hanno saldato un pezzo del bagagliaio. Non mi parlate dei rumori e dei pezzi della bici.

Ciao ragazzi sono arrivato per miracolo e speriamo che duri.

Siccome avevo alcune cose da vedere sono rimasto a Fatima e sono andato a vedere la casa di Giacinta e Francesco oltre a quella di Lucia. e ai loro parenti.

Grande è stata la mia emozione nel vedere quei posti.

La sera ho conosciuto un pellegrino francese che era venuto in pulman da Salamanca e che ritornava lì. Con lui e alcuni suoi amici svizzeri siamo stati la sera prima di partire per la processione al rosario.

Per me Fatima conserva la sua semplicità e la sua caratteristica per non parlare di alcuni che in ginocchio percorrono un certo tratto prima di arrivare alla statua delle apparizioni.  

2 luglio – Coimbra- Santanhede- Mammarosa- Aveira- Ovar – km 108

Dopo la cena della sera precedente e con la colazione preparata da Fernando sono partito attraversando Coimbra come mi aveva detto padre Roberto. Arrivato a Santanheda ho trovato un ragazzo che mi ha copiato le foto su due dvd per due copie e che non ha voluto niente.

Dopo sono andato a Mammarosa -Aveira che non ho visto perché troppo caotica.

Volevo pernottare ad Espinho ma poiché ero stanco mi sono fermato ad Ovar ove i bombeiros mi hanno accolto per la notte e mi hanno offerto la cena. Sono stato in loro compagnia ed ho assistito alle prove della banda. 

3 luglio – Ovar- Ispinho- Porto- Maia- Trofa-Famelicao km 83 totali 5700

Dopo il trattamento dei bombeiros di Ovar eccellente e la serata trascorsa con tutti loro e le prove musicali mi hanno riempito di gioia. Obligado multo.

Dopo aver fatto colazione con quanto mi è stato dato sono partito per Porto ricordando le gentilezze di Sonia Barios che considero la quarta figlia minore.

Fino ad espino tutto bene ma ho avuto problemi per cercare un ufficio postale con indicazioni per vari posti, ma non erano esatti. Alla fine ne ho trovato uno che era chiuso per il sabato.

Ho proseguito per la mia strada ed ho trovato notevoli problemi ad arrivare a Porto, forse ho usato un pezzo di autovia, ma non c'erano altre scelte.

Arrivato a Porto sono subito andato all'ufficio postale per spedire i 2 dvd.

Dopo il miracolo dell'autovia e il miracolo di essere arrivato fin qui, sono passato per Maia, Frofa e Famelicao ove esausto ho chiesto ospitalità ai bombeiros che hanno accettato.

Qui  la sera sono andato a cenare e il figlio della signora del bar ha detto che non fanno pagare i pellegrini. Ho mangiato molto bene: brodo, pollo, patatine, fagiolini e insalata con pomodori preparata tanto bene accompagnata da un vino speciale. Dopo mi sono messo a parlare con il ragazzo che avete visto nell'email precedente. Nelle foto di adesso vedete la madre e la sorella del ragazzo e nell'altra un signore bombeiros molto gentile. 

4 luglio – Famelicao- braca-plado- Ponte di lima- Valencia 108 km

Partito dopo aver fatto colazione con l'amico bombeiros mi sono fermato a Braca per la messa e per visitare la città e la cattedrale che era magnifica.

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Dopo sono partito per Ponte di Lima da cui non volevo passare. Qui ho sbagliato strada e sono tornato indietro circa 8 km per prendere quella esatta che era sempre in salita. Dopo il passo e il santuario di San Bento la bici ha voluto fare i capricci saltando la catena per cui questa mattina devo andare dal tecnico per mettere a posto  il cambio.  Alla fine alle 8 di sera portoghese sono arrivato al rifugio di Valencia ove mi sono sistemato per la notte. Mi dispiace lasciare il Portogallo e andare in Spagna. Potevo se la bici me lo permette. In caso contrario l'abbandono e vado a piedi.

Chi desidera notizie del peregrinatio in Europa scriva a cosimo44@gmail.com 

5 luglio – Valencia- Pontevedra km 82

Dopo la riparazione della bici (cosa facile alla catena) sono partito attraversando il confine tra Portogallo e Spagna, Tui, Poriño, Redondela e Pontevedra con lavori in corso sulla nazionale e pellegrini che dovevano camminare tra il fumo dell'asfalto appena messo e venivano considerati rompiscatole.. A proposito inviterei l'ispettorato della sanità a controllare la situazione in certi ostelli del pellegrino che sono peggiori delle navi carretta degli schiavi con aria irrespirabile con soldi da prendere alla faccia della comunità europea con i nuovi turisti e non pellegrini da mungere. Per me in alcune zone della Galizia sono considerati così i pellegrini.

Con il sole cocente il fumo dell'asfalto e le auto ed i camion (a proposito ci sono le autovie) strombazzanti sono arrivato a Pontevedro bellissimo albergo per pellegrino ove mi sono fermato per la notte.

Qui ho trovato alcuni signori in pellegrinaggio che avevo visto a Pinhero novo prima di andare dai bombeiros.

Mi arriva comunicazione che è partita la bici. 

6-7-8 luglio – Da Pontevedra a Santiago – km 68 totale 5933 sino ad adesso

Partito da Pontevidra ho superato le altre zone tra cui Padron per arrivare a Santiago alle 14,00.

Sulla strada per una macchina non ha falcidiato alcuni ragazzini pellegrini perché andava alla massima velocità.

Al governo della Galizia non interessa ciò, né le condizioni dei pellegrini né l'aumento vertiginoso dei prezzi tanto siamo all'anno composteliano ed il successo è già assicurato alla faccia dei pellegrini.

Per me li caccerei dall'Europa alcune regioni spagnole per non considerare la sporcizia degli Hostal e le ragnatele, tanto l'igiene è a libero arbitrio pur di usare solo acqua comprata con la scusa che non è controllata.

A Santiago mi sono fermato all'albergo dei pellegrini del convento di san Francesco ove ho trascorso una bellissima serata. Il giorno dopo mi sono trasferito ad un affittacamere ed ho cercato di trascorrere bene questa giornata come pellegrino attraversando come tutti la porta santa.

I problemi sono iniziati con la bicicletta che doveva arrivare con il Corriere Bartolini di Jesi che l'aveva consegnata al deposito di Santiago che si rifiutava di chiamarmi attraverso il cellulare col numero italiano per risparmiare 4 lire (morti di fame).

Con fatica mi sono procurato due numeri spagnoli ma della bici non ho saputo nulla.

Ringrazio la ditta Bartolini che si è affidata a gente incompetente e scansafatiche a cui non interessa niente del lavoro.

La prima notte è stata nel deposito che si dovrebbe pagare ma non so per quanto tempo ed io sono bloccato grazie agli spagnoli che incoscientemente non mi consegnano la bici.

Non vorrei che avessero parenti affetti da problemi di Alzheimer o da varie disabilità visto che sono insensibili e si considerano normali e benestanti anche se per sono ammalati nel cervello e puzzano di morte da chilometri con un fetore che è uguale a certa igiene di alcune parti.

Ringrazio sentitamente queste persone e non auguro mai a loro di avere queste malattie né loro né i loro cari.

Ci sentiremo alla prossima ma non so quando. Cosimo   

9 luglio

Domani 10 luglio parto per Finisterrae con la bici vecchia perché mi sono stufato ad aspettare per colpa degli spagnoli che mi vogliono boicottare il mio pellegrinaggio.

Ho fatto un sacco di telefonate per mettermi in contatto con il signor Antonio che si è messo in movimento per sbloccare tale situazione.

Secondo il rappresentante internazionale la colpa è degli spagnoli che si sono rivelati poco affidabili.

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Mi hanno detto che la consegna avverrebbe lunedì giornata ma non ci credo per niente perché li conosco troppo per la loro serietà dato il precedente.

Sono sicuro che la ditta Bartolini di Jesi cambierà partner per la Spagna per non perdere parte della serietà acquisita. Adesso mi devo armare di pazienza e fidarmi del futuro che non sia spagnolo. 

Sabato 10 e domenica 11

Da mio fratello Orazio ho avuto il numero telefonico e l'indirizzo della ditta Azcar, ho provato a telefonare ma nessuno rispondeva e non c'era nemmeno la segreteria telefonica. Perciò sono partito con l'intenzione di arrivare a Muxia, ma a Negreira ho dovuto interrompere il cammino perché saltava la catena. Sono andato dal meccanico ciclista che ha messo tutto a posto catena, cambio e freni con 22 euro.

Data l'ora mi sono fermato all'albergo dei Pellegrini ed ho incontrato casualmente Frank l'olandese che avevo conosciuto 2 anni fa in Spagna.

Grandi gli abbracci e il piacere di esserci rivisti.

In città c'era la festa di s. Cristofaro il patrono dei camionisti.

L'11 sono tornato a Santiago per vedere via faraday e la ditta che ho visto. Nel frattempo ho incontrato  un signore spagnolo che è stato molto contento di avermi conosciuto.

La sera ho visto la finale del campionato mondiale di calcio del primo tempo. 

12 luglio km 59 – Santiagp- O Pino- santa Irene- Arzua- Sobrado des monxes

Come avevo deciso alle 8,00 mi trovo davanti alla Azcar per dare battaglia, ma il responsabile mi ha fatto vedere lo scatolone che ho preso per poi riconsegnare la vecchia che abbiamo inscatolato.

Dopo sono partito contento anche se non sapevo come si sarebbe rivelata.

Sono partito per fermarmi ad Azrzua ove ho comprato qualcosa da mangiare e contento di aver incontrato una signora che portava su una bici a tre ruote il figlio sul sedile  posteriore.

Dopo sono andato verso Sobrado mentre cominciava a  piovere cercando di mettere un pò di olio negli ingranaggi.

Mi sono fermato al monastero ove il posto per pellegrini lasciava molto a desiderare. 

13 luglio – Sobredo dos Monzon- Baamonte- Vilalba- Gontan km 69

Lungo il tragitto il paesaggio è di alta collina con molti boschi e poco utilizzato. Ho fatto mettere un pò di olio e sono ripartito per Baamonte.

Qui ho comprato qualcosa per il pranzo e dopo aver mangiato mi sono diretto a Gontan. Qui ho incontrato un sordomuto con cui ci siamo messi a scambiare le nostre impressioni. Dopo ò arrivato uno di Torino con la famiglia che ha voluto sapere tutto su di me.

Dopo sono arrivato a Gontam e l’hospitaliero mi ha ceduto gentilmente la sua stanza.

Non vi parlo dell'entusiasmo della gente che mi ha visto e delle domande fattomi.

Caro Elio sai che stai facendo bella figura. Ti vogliono conoscere molte persone. 

14 luglio – Gontam- Mondoñedo- villamar- Ribadeiro- Navia- Piñeero 80 km totale 6232

Con poca pioggia sono ripartito e mi sono fermato a Mondoñedo ove ho fatto colazione. Non ho aspettato che aprisse il meccanico alle 10. Arrivato a san Pelunio mi sono fermato e una signora molto carina ha voluto provare la bici e farmi molte domande.

Arrivato a Ribadeiro ho cercato il meccanico che non si è sentito in grado di provarci, ma mi ha inviato ad un suo collega di 30 km in giù. Qui ho dovuto attraversare un ponte sospeso con molta paura ed un tratto di percorso solo per la bici.

In attesa che aprisse il taller paco per la bici sono andato a bere una birra e un signore mi ha voluto dare 15 euro per il mio percorso.

Dopo il meccanico ha voluto cambiare il cambio e mi ha detto che stavo perdendo un fermo che serviva per far muovere le ruote mentre ne avevo perso uno di esso.

Pagate le 40 euro sono andato in cerca di un meccanico che mi ha messo un'altro fermo sperando che regga e domani ne vedremo delle belle.

Ciao alla prossima puntata e speriamo che non ci siano sorprese.


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Pantaleo Gianfreda