Collepasso e Casarano unite: «Il sansificio va bloccato».

25 Marzo 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Le minoranze dei due Comuni scrivono alla Provincia. Appello alla commissione Ambiente che si pronuncerà a breve

Consiglieri di minoranza di Collepasso e Casarano (amministrati dal centrosinistra) uniti nella “lotta” contro il sansificio che la “Bionergie” ha chiesto di realizzare a Casarano, ai margini di Collepasso in località “Canali”.

Uniti dall’unico obiettivo di evitare la costruzione del sansificio, si sono rivolti al presidente della commissione Ambiente della Provincia di Lecce, Nicolino Sticchi, per invitarlo «ad una approfondita ed attenta valutazione poiché il territorio salentino non sente il bisogno di un impianto inutile come questa nuova Copersalento».

L'amministrazione provinciale, infatti, verrà presto chiamata ad esprimere il proprio parere vincolante sull'insediamento, che si occuperà dell’essiccazione della sansa, e questa sembra essere proprio l’ultima opportunità per bloccare sul nascere l’impianto.

Gli stessi consiglieri di minoranza dei due paesi (Luigi Felline, Maria Rosa Grasso, Ivan Mazzotta, Paolo Menozzi, Roberto Nuzzo, Cecilia Marta Sindaco e Salvatore Perrone di Collepasso e Gianpiero Marrella, Luigi Bartolomeo ed Antonio Gatto di Casarano) esprimono il loro rammarico «per la superficialità con la quale il comune di Casarano ha trattato la questione, poiché il suo iter è stato sviluppato nel più assoluto silenzio trascurando il coinvolgimento della comunità dell’intera area interessata». Nello specifico, la superficie indicata dalla “Bioenergie” è a quattro passi dalla zona industriale di Collepasso e del suo abitato. I dieci firmatari dell’appello rivolto al presidente della commissione Ambiente denunciano, in un certo senso, come il Salento «sia stato preso d’assalto da imprenditori, talvolta improvvisati, che col pretesto della salvaguardia dell’ambiente presentano richieste per la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica al punto che la questione ha assunto dimensioni preoccupanti e serie. Sembra – aggiungono – che le richieste per la realizzazione di impianti a biomasse siano nell’ordine di una cinquantina nella provincia di Lecce, senza considerare gli impianti eolici e fotovoltaici».


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Pantaleo Gianfreda
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