Sindacati, 1° maggio all’Aquila. Napolitano: “Attenti ai diritti”.

1 Maggio 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
Spread the love

Cgil, Cisl e Uil chiedono la ricostruzione dei paesi abruzzesi colpiti dal terremoto e la rimessa in moto del tessuto produttivo

L'AQUILA – "Se si fosse costruito in sicurezza, senza rubare e senza speculare sul cemento armato, noi oggi non piangeremmo tutti questi morti", dice il leader della Cgil Guglielmo Epifani, nella piazza centrale della scuola della Guardia di finanza a Coppito. In quella stessa piazza in cui venti giorni fa il Paese ha detto addio a duecento bare allineate nei funerali solenni, questa mattina i tre segretari dei sindacati confederali hanno ritrovato l'unità, almeno per un giorno, celebrando una festa dei lavoratori davvero diversa: senza bandiere e senza slogan, davanti a poche migliaia di persone ma senza tentennamenti nel chiedere all'unisono il rispetto delle regole per la ricostruzione. Ed era all'Aquila anche il leader dell'Ugl, Renata Polverini, che ha deposto fiori al cimitero. Mentre da Roma il presidente della Repubblica ha ammonito: "Serve un'Italia più attenta ai diritti del lavoro".

Napolitano ricorda le morti sul lavoro. A Roma, intanto, anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha reso omaggio ai terremotati dell'Aquila invitando al Quirinale, per la celebrazione del Primo Maggio, 21 abruzzesi decorati con la Stella al Merito del Lavoro, e ricordando le troppe morti bianche, benché in diminuzione: "Il fenomeno – ha detto – rimane dolorosissimo e inquietante, e si rischia di vederlo aggravarsi di fronte alla crisi economica" per "qualche tendenza a ricorrere più facilmente al sommerso e comunque al lavoro irregolare, in special modo all'impiego illegale di immigrati". Il presidente ha poi ricordato le preoccupazioni di chi teme di perdere il posto di lavoro, "l'insufficienza della protezione sociale" e "la debolezza delle prospettive per i giovani in cerca di lavoro".

LEGGI ANCHE  Siamo tutti stufi di questa politica.

I sindacati: "Ricostruire seriamente". È sul dramma abruzzese, invece, che si concentrano i leader dei sindacati che hanno scelto l'Aquila per la cerimonia più importante dell'anno sindacale: "Nelle prossime settimane, non nei prossimi anni, bisogna ricostruire sul serio, velocemente ed efficacemente. Non solo le case ma anche i posti di lavoro, l'università, l'ospedale, gli uffici e le aziende", dice il segretario della Uil, Luigi Angeletti. "Bisogna realizzare un cordone di sicurezza per impedire che imprese avventuriere si inseriscano nei lavori. Nessuno deve varcare la soglia della ricostruzione dell'Aquila con l'intento di speculare sulla vita altrui", aggiunge il leader della Cisl Raffaele Bonanni, chiedendo che si approfitti della ricostruzione necessaria per puntare sul risparmio energetico, e che verso il capoluogo abruzzese "si dirigano le grandi aziende per investire".

"Individuare i responsabili". Il Primo Maggio dei sindacati confederali parte da qui e qui ritorna: all'Aquila che dev'essere ricostruita "esattamente com'era, palazzo per palazzo, campanile per campanile", come dice Epifani nel suo intervento in chiusura; e all'Aquila che cerca un perché e un chi: "Nomineremo i nostri consulenti, probabilmente gli stessi che hanno fatto le perizie per la scuola di San Giuliano, e non daremo tregua finché non avremo individuato i responsabili", dice sotto il palco Antonietta Centofanti del 'Comitato dei parenti delle vittime della casa dello studente'.

LEGGI ANCHE  Dove porta il paese l'avventura del Cavaliere.

"Far ripartire l'industria". Ma è il tessuto produttivo, ora, quello che deve essere subito rimesso in moto, e anche su questo Cgil, Cisl e Uil sono una voce sola: "Il lavoro unisce: legalità, dignità, sicurezza, ambiente, diritti e solidarietà per uscire dalla crisi", recita l'unico striscione presente, alle spalle degli oratori. Epifani chiede "il ripristino dell'Obiettivo Uno, vigilando però che porti imprese che restino davvero qui", poi punta il dito contro "un'azienda locale che in un momento come questo sta sferrando un attacco gravissimo al sindacato e ai lavoratori approfittando della situazione e della crisi".

"Controllo dei lavoratori su banche e aziende". Ma il Primo Maggio dei segretari confederali non è solo l'Aquila ferita dal terremoto: è la crisi dell'occupazione, l'elenco infinito di morti sul lavoro, l'economia che taglia fuori i lavoratori dalle strategie e dal controllo, la fatica di arrivare a fine mese anche per chi un lavoro o una pensione ce l'ha: "A Berlusconi e Tremonti lo dico forte e chiaro, bisogna garantire l'azionariato sociale con il controllo dei lavoratori su banche e aziende", dice Bonanni replicando alla proposta lanciata ieri da Epifani di un "consiglio di sorveglianza in cui dovrebbero trovare posto i rappresentanti dei sindacati". Ancora, Bonanni chiede "un intervento forte su salari e pensioni" e boccia "un federalismo fiscale che non distingua chi paga le tasse e chi non le paga". Partendo dalla ricostruzione dell'Aquila, Epifani punta invece il dito sulla sicurezza del lavoro: "Per assicurarla nei cantieri dobbiamo fare un patto tutti insieme con le istituzioni, è l'unico modo per vincere questa sfida". Ma la questione diventa politica: "Il governo non approvi il testo unico sulla sicurezza, perché ha abolito i vincoli". A margine della celebrazione, poi, il leader della Cgil allarga lo sguardo sulla storica alleanza Fiat-Chrysler: "L'accordo va bene, ma la questione è un'altra. Su 4,5 milioni di auto prodotte, Fiat ne fa solo 600mila in Italia…".


Spread the love
author avatar
Pantaleo Gianfreda
LEGGI ANCHE  La strategia della menzogna.