Dimenticate Lady D e Charles, ora litigano Veronica e Silvio.

4 Maggio 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Come i giornali stranieri guardano al rapporto burrascoso tra Berlusconi e la moglie, che ha chiesto il divorzio

Dimenticatevi le battaglie mediatiche tra Charles e Lady Di: erano «scialbe» in confronto agli intrighi di palazzo condotti sulle pagine della stampa italiana. Lo scrive l’Independent facendo notare che la guerra tra Veronica Lario e Silvio Berlusconi si combatte a colpi di dichiarazioni sui media. «Un dolore non così privato», titola il commento sul quotidiano britannico.

Secondo Veronica Lario, si legge sul sito dell’Independent, il leader italiano è sempre al telefono, «anche nel sonno». «Non c’è da sorprendersi quindi che negli anni lei abbia usato i media come un modo per conversare con lui». Quando Berlusconi ha partecipato alla festa dei 18 anni di una giovane donna «con cui sospetta che lui abbia una relazione», Veronica ha dato un’intervista in cui ha osservato che lui non ha mai partecipato alle feste dei 18 anni dei suoi figli. «Anche la notizia che lei vuole il divorzio sembra essere giunta al marito attraverso i media». Secondo l’Independent, se il litigio continua Berlusconi «ha un vantaggio sulla moglie. Possiede gran parte dei media italiani». «C’è quindi il timore – conclude il commento – che d’ora in poi la signora Lario possa trovare il suo canale di comunicazione preferito meno affidabile».

Berlusconi, sottolinea il sito della Bbc, è uno degli uomini più ricchi d’Italia, con un valore stimato di 6,5 miliardi di dollari secondo la rivista Forbes. «Se la controversia e la stravaganza potessero essere misurate allo stesso modo, probabilmente sarebbe in cima anche a quelle classifiche». La Bbc dedica al premier italiano un profilo in cui ricorda che la società d’investimento di Berlusconi possiede le tre maggiori tv private italiane e che secondo le critiche ha «beneficiato pesantemente della copertura dei media». «Ancora più controverse sono le inchieste giudiziarie sui suoi affari», scrive la Bbc, accennando tra l’altro alla legge sull’immunità approvata dalla maggioranza. «Il leader italiano appare più giovane dei suoi anni, in parte a causa di un trapianto di capelli e della chirurgia plastica intorno agli occhi». «Sempre abbronzato e senza rughe» appare «più forte che mai». Il Guardian fa un ritratto più dissacrante, passando in rassegna le gaffe più memorabili del premier. «Ha veramente detto così? Alcuni classici momenti di Berlusconi».

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Sul Daily Mail parlano soprattutto le foto. Anche se in copertina (come si vede dalla galleria fotografica) c’è la foto della coppia felice di Veronica con il marito che tiene in mano un mazzo di rose, all’interno compaiono varie foto di “veline”.

«La caduta di Silvio Berlusconi, l’Houdini italiano», è il titolo di un’analisi del Times. Secondo il quotidiano di Londra, finora il premier è riuscito a destreggiarsi con le sue due immagini, quella dell’uomo di famiglia devoto e quella del libertino. Ma il divorzio «va dritto al cuore» della sua immagine di uomo d’affari di successo diventato politico. Prima o poi, «l’Houdini italiano» doveva trovarsi intrappolato in una situazione senza via d’uscita.

Per il Times, Veronica Lario è anche un’operatrice politica «astuta», anche se finora discreta, che ha espresso opinioni di sinistra radicalmente diverse da quelle del marito su questioni che vanno dalla guerra in Iraq alla bio-etica. «Se ora entrasse nell’arena politica contro Berlusconi, potrebbe dare alla sinistra fratturata e demoralizzata una spinta di cui ha molto bisogno». Il Sunday Times scrive che Berlusconi fa un «gioco rischioso» con le sue «signorinas». In un’analisi ricca di aneddoti, scrive che la moglie è «un formidabile nemico», che potrebbe «causargli seri danni». E un giorno «potrebbe far sentire di nuovo la sua voce, forte e chiara in modo imbarazzante». Al centro della lunga battaglia c’è la Fininvest, spiega il Sunday Times. «Tre anni fa Berlusconi ha fatto il primo gesto, dando a ciascun figlio avuto dalla Lario una quota del 7,6%. C’è ancora un punto interrogativo, tuttavia, sul 63% ancora controllato dal primo ministro e su chi guiderà il suo impero in futuro». Per Berlusconi, con il divorzio si prospetta una «titanica» battaglia giudiziaria sulla sua fortuna, sottolinea il Telegraph.

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Tra i siti francesi, Le Monde dedica un titolo a parte alle ripercussioni politiche e finanziarie del divorzio tra Berlusconi e Veronica. Sposati in regiMe di separazione dei beni, ricorda il quotidiano francese, le loro vite si sono ben presto separate: fisicamente non abitano sotto lo steso tetto; politicamente, lei non sostiene la guerra in Iraq, vota sì al referendum sulla procreazione assistita e dirà che non ha mai votato per suo marito. Dietro questa separazione, c’è la partita del controllo dell’impero Fininvest. Con il 7,65% del capitale ciascuno – scrive Le Monde – i tre figli di Veronica potrebbero, coalizzati, prendere il controllo a scapito di Piersilvio e Marina, nati dal primo matrimonio. Una “Dynasty” all’italiana dove c sono in gioco 8 miliardi di euro.

Lo spagnolo El Pais è uno dei pochi a fare un ritratto di Veronica Lario, intitolato «Da attrice di serie B a oppositrice». E’ la «prima dama assente», col tempo più apprezzata dai rivali politici del marito che dai suoi correligionari. «La sua intelligente denuncia del decadente sistema imperiale di promozione politica delle “veline”…ha sparato al nucleo del berlusconismo». La destra «più cinica e machista» la attacca. Ma «su Facebook  molti giovani tifano per la “signora” (come l’ha chiamata il Cavaliere) e la considera una donna di sinistra, coraggiosa e sensata. E senza ironia chiedono: “Santa subito” …». Sempre su El Pais, l’analisi «Las chicas bonitas» parla dell’iniziativa di preparare 25 bellezze per le elezioni europee e ammette che «Berlusconi sa dare spettacolo».

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Il Wall Street Journal scrive che è improbabile che la separazione della “First couple” italiana costituisca un problema politico per il primo ministro. Negli Usa, un divorzio della coppia al potere farebbe scandalo, ma «forse le separazioni per capi di stato in carica sono meno un tabù in Europa che negli Stati Uniti», spiega il Wsj, ricordando la vicenda di Nicolas Sarkozy che ha divorziato da Cecilia Ciganer-Albéniz per sposare Carla Bruni.


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