Centrali nucleari, Governo impugna il “no” della Puglia.

5 Febbraio 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
Spread the love

Il Governo impugna le leggi regionali di Puglia, Basilicata e Campania che impediscono l’installazione delle centrali nucleari sul loro territorio. Una decisione che lascerà non pochi strascichi

Il Governo va avanti e impugna le leggi regionali di Puglia, Basilicata e Campania che impediscono l’installazione delle centrali nucleari sul loro territorio. La notizia è rimbalzata sui maggiori quotidiani nazionali on line, dove si riporta che “il consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare le leggi regionali di Puglia, Basilicata e Campania che impediscono di costruire centrali nucleari sul loro territorio. Una scelta fatta dall'esecutivo su proposta del ministro dello Sviluppo Claudio Scajola d'accordo con il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto (fonte, Corriere.it).

Non è uno scoop, invece, il rumor secondo cui tra i siti per la costruzione di una centrale nucleare ci sarebbe proprio il Salento, il Grande Salento, scelto dal Governo (e dai suoi tecnici) per dare via all’era della produzione di energia nucleare.

Ma proprio il governo regionale presieduto dal presidente Nichi Vendola, con la legge regionale del 4 dicembre 2009, ha stabilito che “nel pieno rispetto dei principi di sussidiarietà, ragionevolezza e leale collaborazione e in assenza di intese con lo Stato in merito alla loro localizzazione, il territorio della Regione Puglia è precluso all’installazione di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché di depositi di materiali e rifiuti radioattivi”.

LEGGI ANCHE  E' crollato il muro di Arcore. Ma anche la Lega ha perso.

E proprio questa legge, insieme alle normative che impediscono la costruzione di centrali sul territorio delle altre due Regioni, la vicina Basilicata e la Campania, il Consiglio dei ministri sottoporrà alla Corte Costituzionale. "L'impugnativa delle tre leggi è necessaria per questioni di diritto e di merito – afferma Scajola – In punto di diritto le tre leggi intervengono autonomamente in una materia concorrente con lo Stato (produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica) e non riconoscono l'esclusiva competenza dello Stato in materia di tutela dell'ambiente della sicurezza interna e della concorrenza (art. 117 comma 2 della Costituzione)". "Non impugnare le tre leggi – continua il ministro dello Sviluppo economico – avrebbe costituito un precedente pericoloso perché si potrebbe indurre le Regioni ad adottare altre decisioni negative sulla localizzazione di infrastrutture necessarie per il Paese" (fonte, la Repubblica.it).

Ma se il Consiglio dei ministri chiede ora alla Consulta di dichiarare illegittimi quei provvedimenti che, di fatto, comporterebbero – soprattutto se poi seguiti da iniziative analoghe da parte delle altre regioni – l'impossibilità per il governo di individuare luoghi adatti alla costruzione delle nuove centrali, i paletti per l’installazione delle centrali nel Salento sono stati piantati anche dall’esecutivo di centro destra alla Provincia di Lecce, col presidente Gabellone che si è schierato apertamente contrario al nucleare.

Eppure, a settembre dello scorso anno, proprio il ministro Scajola aveva affermato che il nucleare è incompatibile con il territorio Puglia, tanto che dall’opposizione a Palazzo dei Celestini, Loredana Capone si era detta soddisfatta delle affermazioni del ministro. Ma evidentemente qualcosa da allora è cambiato.

LEGGI ANCHE  Dimenticate Lady D e Charles, ora litigano Veronica e Silvio.

Da sinistra forti critiche contro il Governo ed il ministro Fitto.

“Un PdL schizofrenico, dopo aver stigmatizzato la politica dei due forni, inaugura la politica dei due reattori”. Così l’onorevole del Pd, Teresa Bellanova. “Mentre Rocco e i suoi fratelli si affannano a vantarsi del proprio voto, in Consiglio regionale, a favore della legge contro l’ubicazione di impianti nucleari in Puglia, i loro sodali governanti, con il ministro Fitto in prima fila, impugnano la stessa legge dinnanzi alla Corte Costituzionale”, aggiunge. “Questo è quello che a destra chiamano coerenza, la ormai tradizionale tecnica del tutto ed il contrario di tutto”.

“Come ribadito in una recente interrogazione parlamentare, confermo la mia contrarietà alla costruzione di impianti nucleari in Italia, in generale, ed in Puglia in particolare. Non io ma il rinomato Mit, Massachussets Institute of Technology, ha sottolineato come il costo del KWh nucleare sia significativamente superiore a quello dell’energia ricavata dalle altre fonti. Così come sono state le tre più importanti agenzie per la sicurezza nucleare, la francese Asn, la britannica Hse’sNd e la finlandese Stuk, a bocciare i sistemi di sicurezza degli unici due impianti in costruzione in Europa, pur essendo di nuova generazione. Oggi, quindi, mi chiedo – conclude Teresa Bellanova – quale sia la posizione del PdL sulle centrali nucleari: quella di Re Silvio e la sua Corte, Fitto compreso, o quella di Rocco e i suoi fratelli?”.

LEGGI ANCHE  Il governo del presidente.

Anche Rifondazione comunista scende sul piede di guerra. “Leggiamo con disappunto che il ministro agli Affari regionali Raffaele Fitto ha proposto insieme al ministro Scajola di impugnare la decisione di Basilicata Campania e Puglia di dire no alla localizzazione di siti che abbiano a che fare con la costruzione di centrali nucleari e stoccaggio scorie”.

Il partito, in una sua nota, “evidenzia come il ministro Fitto sia stato solerte nell'anteporre alla tutela del territorio pugliese la localizzazione di una bella centralina nucleare. A questo punto dobbiamo pensare che sappia già dove intendano piazzarla”. Rifondazione, dunque, “auspica che il ministro Fitto durante i suoi tour elettorali al fianco di Rocco Palese, abbia l’onestà intellettuale di dire la verità sui siti nucleari (se la conosce ovviamente) e spiegare ai pugliesi perché una regione che ha una ferita come Cerano, almeno 6-7 impianti sotto direttiva Seveso, che esporta l'80 per cento dell’energia che produce e che faticosamente sta cercando grazie agli sforzi del governo Vendola di aprire la strada alle fonti alternative debba sopportare questo ennesimo sopruso”.


Spread the love
avatar dell'autore
Pantaleo Gianfreda