Infrastrutture, ecco “Puglia corsara”.

11 Febbraio 2011 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Dieci priorità per dieci miliardi di euro

 
«Ecco il nostro piano per il Sud, con riflessi nel Mediterraneo, che arriva dopo il Piano straordinario per il Lavoro e i 100 cantieri»: con queste parole il presidente della Regione Nichi Vendola ha presentato ieri, insieme con l’assessore alle Infrastrutture Guglielmo Minervini, i dieci interventi strategici per la mobilità della Puglia che vanno sotto il nome di “Puglia Corsara”. I 10 progetti strategici, ai quali ne è stato aggiunto un altro contenente una serie di opere di supporto di valenza locale, richiedono un investimento di 10miliardi e 300 milioni di euro. Sono disponibili 3,5 miliardi di euro, la speranza è di ottenere gli altri 6,8 miliardi dal Piano per il Sud che sta definendo il governo nazionale e che prevede investimenti per circa 80 miliardi di euro rivenienti dal vecchi programmi europei e dai fondi Fas della vecchia e nuova programmazione.
«Si tratta di interventi, a partire da quello strategico dell’alta velocità, che possono cambiare il volto del Mediterraneo e anche degli scambi merceologici in Europa. Abbiamo porti, aeroporti, ferrovie, strade che dobbiamo connettere tra di loro. La mobilità degli individui e delle merci sono un diritto fondamentale ma sono anche la trincea più avanzata nella quale vivere la globalizzazione non come sciagura ma come occasione. Ecco questa è Puglia Corsara», ha spiegato Vendola, ricordando l’esistenza di «un’intesa armonica con il ministro delle Infrastrutture Matteoli» che però va di pari passo con «la difficoltà di comprendere cosa sia il piano per il Sud».
«Abbiamo bisogno di sapere cosa c’è dentro il Piano per il Sud, un oggetto misterioso che viene evocato di mese in mese e mai svelato. Fino ad ora c’è stato un furto straordinario. Ora vediamo, se il Piano per il Sud è la sottrazione anche della cabina di regia della programmazione del diritto nostro di auto-determinarci, allora noi saremo un po’ arrabbiati. Se il Piano per il Sud dovesse essere invece un luogo di coordinamento e di ottimizzazione della programmazione, noi la nostra parte l’abbiamo presentata oggi», ha concluso Vendola.
L’assessore Minervini ha spiegato che il piano contiene opere di livello sovra regionale, regionale, territoriale.
Quelle di carattere sovra regionale, come l’alta capacità ferroviaria Bari -Napoli (velocità dei treni sino a 200 chilometri all’ora, mentre l’alta velocità prevede una velocità superiore), potranno essere inserite dal governo centrale nel capitolo infrastrutture del Piano per il Sud. Il piano della regione prevede il prolungamento dell’Alta capacità sulle linee-Bari-Taranto e Bari-Brindisi-Lecce e interventi strutturali sul nodo ferroviario di Lecce.
Alcune opere di carattere regionale, come la piattaforma logistica di Taranto, l’Interporto, il tratto sud del nodo ferroviario di Bari, sono state già finanziate ma occorre ancora seguirne l’iter verso la reale realizzazione. A tali opere se ne aggiungono altre come il potenziamento degli aeroporti e il terminal crociere di Brindisi. Infine, le infrastrutture strategiche a valenza territoriale, discusse con gli enti locali, saranno inserite nell’intesa generale quadro che sarà siglata con il Ministero delle Infrastrutture entro la fine di febbraio. Tra le opere territoriali sono stati inseriti alcuni interventi necessari al prolungamento dell’Alta Capacità sino al nodo ferroviario di Lecce.
Nella tabella delle opere strategiche è indicata la direttrice adriatica, senza prevedere finanziamenti. «Si tratta di un intervento che per noi ha valenza politica, perché gli interventi per l’Alta velocità e l’Alta capacità sinora hanno tagliato fuori la linea adriatica», ha spiegato Minervini. «È un intervento che va discusso con le altre regioni adriatiche. Per ora stiamo lavorando sulla Termoli Lesina, per velocizzare il percorso», ha concluso l’assessore. È prevista una cabina di regia per il monitoraggio costante dell’andamento delle opere per evitare che la scarsa capacità di comunicazione tra vari organismi responsabili dei progetti possa vanificare gli interventi.

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Pantaleo Gianfreda
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