Riaprono in Puglia le scuole dell’obbligo: nuova Ordinanza di Emiliano (e due sentenze contraddittorie del Tar)

7 Novembre 2020 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Riaprono le scuole dell’obbligo anche in Puglia, coerentemente con il nuovo Dpcm 3 novembre 2020.

È quanto prevede la nuova Ordinanza del Presidente Emiliano n. 413 del 6 novembre 2020 dopo la precedente di chiusura e le successive polemiche.

Formalmente le scuole vengono riaperte “con decorrenza dal 7 novembre e sino a tutto 3 dicembre”, ma di fatto si tornerà a scuola lunedì 9 novembre.

La nuova Ordinanza prevede anche l’obbligo della didattica a distanza “per tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente per i propri figli di adottare la didattica digitale integrata” e quello di “garantire il collegamento online in modalità sincrona” per gli alunni del primo ciclo di istruzione.

Per una visione integrale del nuovo provvedimento cliccare su Ordinanza 413/6.11.20.

A “consigliare” e costringere la Regione a riaprire le scuole, oltre il nuovo Dpcm, anche una sentenza del Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) di Bari, che ha accolto la richiesta di sospensione della precedente Ordinanza, avanzata dal Codacons, in quanto “interferisce in modo non coerente con il nuovo Dpcm”.

In contemporanea, il Tar di Lecce aveva, invece, respinto una richiesta di sospensione presentata da alcuni genitori salentini, ritenendo “prevalente” il diritto alla salute su quello allo studio.

Due sentenze e due interpretazioni agli antipodi da parte di uno stesso Tribunale, che rilevano e fanno riflettere sui diversi “umori” e sulla complessità della situazione (cliccare e leggere “Scuola, caos in Puglia. Il Tar con una sezione sospende la chiusura, con l’altra conferma l’ordinanza”).

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Certo è che sarebbe stato impensabile mantenere le scuole dell’obbligo chiuse solo in Puglia, mentre nel resto d’Italia (persino nelle “zone rosse”) rimangono aperte. 

Commentando la sua nuova Ordinanza, il presidente Michele Emiliano ha scritto sulla sua pagina facebook:

“Nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustificate. Tutti avranno diritto a richiedere la didattica a distanza per tutelare la propria salute. Le scuole dovranno dotarsi immediatamente della possibilità di fare didattica a distanza.

“Finalmente la verità da parte dei giudici sulle gravi difficoltà a tutelare la salute dei bambini pugliesi attraverso un efficiente sistema di didattica a distanza.

I giudici del Tar di Bari preso atto della “inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la dad”, sono costretti a mandare a scuola i nostri bambini più piccoli in presenza.

Mentre al contrario per i ragazzi delle superiori lo stesso governo ha ammesso l’insicurezza della didattica in presenza, tanto da vietarla.

Una drammatica contraddizione che ha messo in contrapposizione due sezioni dello stesso Tar Puglia visto che la sezione di Bari ha sospeso la mia ordinanza e quella di Lecce ne ha confermato la legittimità.

Un pasticcio perché non si è investito abbastanza sulla didattica a distanza che durante una pandemia avrebbe dovuto essere messa a punto già da tempo.

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E ciò indipendentemente dalla evidente preferenza da assegnare alla didattica in presenza.

Infatti nessuno sostiene che la Dad sia paragonabile alla didattica in presenza, ci mancherebbe, ma solo con una buona Dad in caso di necessità si può realizzare un buon equilibrio tra salute e istruzione.

Adesso invece è così scarsa da costringere i giudici a mandare i bambini a scuola in presenza per non pregiudicare il loro diritto allo studio.

Per tale motivo ho disposto, con ordinanza, che le scuole pugliesi si attrezzino immediatamente per effettuare la Dad per motivi di salute pubblica e consentano a tutte le famiglie che la richiedano di ottenerla.

Chi non può ottenerla per carenze organizzative della scuola, non può essere obbligato ad andare a scuola in presenza.

Voglio ringraziare tutto il personale docente e non docente della scuola pugliese che si sta impegnando allo spasimo ed a rischio della propria salute per assicurare il diritto allo studio dei nostri studenti di ogni ordine e grado.

Nulla contro di loro, ma solo il tentativo, con i poteri minimi di cui dispongo, di tutelare la salute di tutti e soprattutto dei più piccoli”.


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Pantaleo Gianfreda