Un anno di fallimenti amministrativi

Un anno di fallimenti amministrativi

27 Maggio 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Un anno fa, con le elezioni amministrative del 15-16 maggio, a Collepasso vinceva Paolo Menozzi con il 34% dei voti.

Un anno fa, dopo la significativa e fattiva esperienza quinquennale di Vito Perrone e del centrosinistra, il centrodestra tornava alla guida del Comune, in continuità con la precedente e fallimentare Amministrazione Perrone S.-Menozzi del periodo 1998-2005.

Stessi uomini, con il corollario di qualche “foglia di fico”. Stessi metodi. Stessi pasticci. Stesse immoralità. Stesse illegalità. Peggiorati, famelici e incattiviti dopo sei anni di “astinenza” dal potere.

Un anno fa tornavano in Comune uomini che si erano già caratterizzati per la loro cattiva amministrazione in anni precedenti. Ancor più spocchiosi nel riprendere vecchi metodi amministrativi. Incapaci di dialogo e di capire la diversità dei tempi. “Affamati” di potere. “Assetati” di guerre, “sangue” e vendette. Emblematico, proprio nel primo giorno del loro insediamento, lo “strappo” della Bandiera della Pace dal balcone del Palazzo Municipale.

Paolo Menozzi

Indubbiamente fu un “incidente”, l’anno scorso, la vittoria del centrodestra. Dovuta a responsabilità di qualcuno della precedente maggioranza, che, accecato e stordito da personalismi e miopie politiche, aveva operato scelte poco assennate e lungimiranti. Un “incidente” che i collepassesi stanno pagando a caro prezzo, visti i danni e i fallimenti dell’attuale amministrazione. O, meglio, dell’attuale “non amministrazione”.

C’è, infatti, oggi un’amministrazione a Collepasso?!?

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Ad un anno dall’insediamento dell’attuale maggioranza, se lo chiedono in tanti. Anche tra coloro che contribuirono, direttamente o indirettamente, alla vittoria di Menozzi.

Alla luce dei (mis)fatti accaduti in questo anno, bisogna amaramente ammettere che Collepasso è tornata spaventosamente indietro e che precipita inesorabilmente verso il basso.

Con il voto amministrativo dello scorso anno, è stata interrotta un’esperienza di governo virtuosa, pur tra problemi e limiti di ogni umana condizione. Un’esperienza, che, anche sull’onda dei processi politici nazionali, meritava conferma e fiducia.

Già un anno fa, infatti, con la riconquista da parte del centrosinistra di importanti città italiane (Milano e Napoli le più significative), iniziava il lento ed inesorabile declino del centrodestra e del berlusconismo, culminato, con i recenti ballottaggi amministrativi del 20-21 maggio scorso, con la disfatta del PDL e della Lega. Pur con la doverosa considerazione verso il “fenomeno Grillo”, è un dato di fatto che il centrosinistra conquista la stragrande maggioranza delle amministrazioni e si impone in importanti aree e città d’Italia. Persino nella Lombardia, già “regno” incontrastato della Lega e di Berlusconi, dove vengono conquistate intere aree e città significative (per tutte, Como, da sempre del centrodestra, dove, per la prima volta dal Dopoguerra, vince un sindaco di centrosinistra con il 74,86% contro il 25,13% del PDL).

Collepasso controcorrente rispetto ai processi politici e sociali nazionali?!? Forse. Non sempre, però, è stato così. Ci sono stati periodi in cui l’elettorato collepassese ha persino “anticipato” e accentuato i processi politici nazionali.

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Oggi, dopo un anno di fallimentare amministrazione, si avverte già la necessità e l’urgenza di costruire una seria alternativa, capace di aggregare forze politiche e sociali e i tanti soggetti che “soffrono” per una comunità allo sbando, di fatto senza guida e senza amministrazione.


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