Il Lgt. Tersigio Zezza insignito dell’Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana

Il Lgt. Tersigio Zezza insignito dell’Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana

8 Giugno 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il Lgt. Tersigio Zezza e don Antonio Tondi, suo “testimone”, nella sede della Prefettura di Lecce

Prestigioso riconoscimento per il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Collepasso, Lgt. C.S. Tersigio Zezza, che ha ricevuto oggi, martedì 8 giugno, presso la Prefettura di Lecce, l’Onorificenza di “Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana”.

In realtà, il Comandante è ufficialmente “Cavaliere” da due anni. Il relativo decreto del Presidente della Repubblica 2 giugno 2019 “Conferimento di onorificenze dell’Ordine «Al merito della Repubblica italiana»” è stato, infatti, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 177 del 30 luglio 2019 (S.O.). Le onorificenze dovevano essere consegnate in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno 2020, ma l’appuntamento fu rimandato a data da destinarsi a causa della grave situazione pandemica.

Una data fissata poi dalla Prefettura di Lecce per l’8 giugno 2021, grazie al generale miglioramento della situazione sanitaria, sebbene la cerimonia sia stata suddivisa in due distinti orari per dimezzare il numero dei partecipanti e rispettare le norme anticovid. Anche per questo motivo ad ogni “insignito” è stato permesso di portare con sé solo un familiare o un amico.

Il Comandante provinciale dei Carabinieri Col. Paolo Dembech consegna l’onorificenza al Lgt. Zezza

Ad accompagnare in Prefettura il neo Cavaliere c’era oggi un “testimone d’eccezione”, il giovane parroco della Chiesa “Cristo Re” don Antonio Tondi, con il quale il Comandante ha stretto in questi mesi una solida amicizia ed avviato una proficua collaborazione, soprattutto nella soluzione delle tante problematiche sociali, in particolare giovanili, presenti nel paese. A legare i due in modo “indissolubile” c’è anche, per la verità, un fattore “frivolo” e non proprio istituzionale: il comune e appassionato tifo per l’Inter. Il 3 maggio u.s., sul suo profilo facebook (dove condividevo l’articolo “Scudetto all’Inter?!? Grazie al Mar. Zezza e a don Antonio Tondi (e anche al salentino Conte)!”, don Antonio commentava: “Una bella amicizia con il Comandante anche grazie al calcio!”.

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A presenziare alla cerimonia odierna anche il sindaco di Salve, avv. Francesco Villanova. In questo Comune il Lgt. Zezza, nato a Supersano il 4 gennaio 1964, ha comandato la Stazione dei Carabinieri per 21 anni (1999-2020), lasciando un ottimo ricordo di sé, e vi ha conservato la residenza.

Da sin: il sindaco di Salve avv. Francesco Villanova, il Lgt. Zezza e don Antonio

Sono state 38 le onorificenze conferite oggi in Prefettura a cittadini salentini che hanno dato lustro all’Italia con il loro impegno e le loro benemerite azioni (cliccare su elenco insigniti). Conferita anche la medaglia d’oro, ritirata dai famigliari, in memoria dell’alpino Marco Pedone, originario di Patù e ucciso a soli 23 anni, in Afghanistan, il 9 ottobre 2010, in seguito ad un attentato terroristico.

Tersigio Zezza è stato uno dei  benemeriti cittadini che hanno ottenuto l’onorificenza, grazie al pluriennale impegno e all’attiva azione nell’Arma dei Carabinieri, in cui si è arruolato a 17 anni, profusi in Italia e all’estero.

Il profilo e l’attività professionale del Sottoufficiale sono stati delineati su questo blog in occasione del suo insediamento nella nostra Stazione dei Carabinieri e ad esso rimando per approfondimenti (cliccare su “Benvenuto nella nostra Stazione dei Carabinieri, Comandante Zezza… e buon lavoro!”).

Vanno, però, giustamente evidenziate in questa occasione alcune importanti azioni svolte dal Lgt. Zezza contro la criminalità ed alcune missioni di pace all’estero, oltre la successiva e ormai pluriennale attività di Comandante di Stazione dei Carabinieri (a Salve per 21 anni e a Collepasso da otto mesi).

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Tra le tante operazioni, va segnalata, in particolare, quella che lo vide, da “agente sottocopertura” e travestito da “capellone”, protagonista con altri colleghi dell’arresto di camorristi napoletani e trafficanti colombiani del famigerato “cartello Calì” nel Comune di Castelvolturno (Napoli) e del sequestro di ingenti quantitativi di cocaina e di sofisticate attrezzature per la sua lavorazione. All’epoca, nel 1994, il coraggioso militare venne premiato con un “Encomio Solenne” dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.

Venti anni fa, nel 2001, il Lgt. Zezza ha svolto anche azione di pace in Kosovo sotto l’egida dell’Onu con l’incarico di Comandante del Distaccamento MSU (Multinational Specialized Unit) di Gjakova (Giacovizza) insieme con un contingente francese. Nell’occasione, assunse il nome di battaglia di “Nero”.

Nel 2017, poi, è stato responsabile della sicurezza dell’Ambasciatore italiano in Libano, a Beirut.

Un curriculum e una carriera prestigiosi che ben gli hanno meritato l’odierno e ufficiale riconoscimento da parte della Presidenza della Repubblica.

Oltre la sua pregevole attività professionale e la capacità di agire per la sicurezza dei cittadini, va, però, evidenziata un’altra importante caratteristica di questo Sottoufficiale dei Carabinieri: la vicinanza ed il sostegno alle persone deboli e agli anziani, che lui, figlio di contadino, orgogliosamente rivendica, ben conoscendo i sacrifici e le difficoltà della gente povera ed onesta per vivere con dignità e rettitudine. Una dote del suo carattere che suscita forte empatia in tanti, me compreso. Probabilmente la stessa empatia che ha contagiato anche il giovane don Antonio Tondi, oggi suo “testimone” presso la Prefettura, e i tanti cittadini che hanno imparato a conoscere e stimare il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Collepasso.

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Insomma, il Lgt. Tersigio Zezza, curriculum ineccepibile e prestigioso, cipiglio severo e altero, talora ironico e sornione, ma animo e virtù da “antico cavaliere”, sembrava proprio “vocato” a diventare “Cavaliere della Repubblica”!

Auguri, Cavaliere Zezza e ad maiora!

Pantaleo Gianfreda


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Pantaleo Gianfreda