La verità fa male alla rabbiosa “Mart(ellin)a”: goffe intimidazioni e “sparate a salve”

La verità fa male alla rabbiosa “Mart(ellin)a”: goffe intimidazioni e “sparate a salve”

8 Luglio 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Touché, direbbero i francesi!

Pare proprio che la nota “Mart(ellin)a”, con velleità da “sindachina con l’amuchina”, voglia “disinfettare”, “disinfestare”, “togliere di mezzo” tutto ciò che a lei non garba, tutti coloro che osano sfiorare la sua delicata epidermide politica… dico “epidermide”… perché di “sostanza” politica c’è ben poca, se non le sfrenate ambizioni personali di questa suscettibile candidata cui sono ignote le regole basilari della democrazia e persino principi fondamentali della Costituzione, quali la libertà di stampa e di opinione.

Eppure pare (e lo è) che sia laureata in Giurisprudenza e lavori presso il Tribunale di Bari… per cui dovrebbero esserle note le basilari norme giuridiche che sovrintendono una società democratica e civile!

Non so per quale “sacrale” concezione di sé questa donna ritiene di essere intoccabile e “al di sopra di ogni sospetto” e che nessuno possa permettersi di porre in dubbio le sue “buone intenzioni” personali (non è, per caso, una “buona intenzione” cercare in tutti i modi di essere trasferita da Bari a Lecce facendosi eleggere almeno consigliera comunale?!?) e le sue “buone azioni” (non è una “buona azione” il “donarsi” alla comunità come candidata sindaco, come “messia” che da tempo immemore questa comunità attende, dopo essersi “donata” alle brame politiche di Berlusconi, acclarato “criminale” da sentenze passate in giudicato e “grande corruttore” della politica italiana, di cui è stata ed è sostenitrice?!?).

Per la verità non è la sola ad essere così suscettibile, a non ammettere critiche sul suo operato o “verità scomode”.

Se a destra c’è la “Mart(ellin)a”, a sinistra c’è la “Laur(etin)a” (anche lei in Giurisprudenza), che non è da meno della concorrente quanto a suscettibilità, arroganza e miopia politiche.

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Che delusione queste donne, che dovrebbero essere “lievito” di nuova e buona politica e si affacciano, invece, alla vita politica solo per perseguire, peggio degli uomini, ambizioni personali ed imporre (“prendere o lasciare”) le proprie candidature a sindaco… e Menozzi “se la ride” di queste “martelline/lauretine” che stanno facendo il suo “gioco”… perché, diciamoci la verità, se l’attuale maggioranza amministrativa non “va in frantumi” in 3-4 liste e riesce ad aggregarsi su un nome condiviso e persino scialbo e fumoso (come quello dell’uomo che “parlava con il rospo nel bosco”, di cui si parla ultimamente) “non c’è partita”… purtroppo!

Mutuando dall’incipit dell’“Iliade” (“Cantami, o Diva, del Pelide Achille l’ira funesta, che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco generose travolse alme d’eroi, e di cani e d’augelli orrido pasto lor salme abbandonò...”), dopo l’articolo che ho pubblicato il 29 giugno (““Donne Insieme” o “Ma&Ma Insieme” per le sfrenate ambizioni politiche di una scalpitante “puledra”?!?”), si è scatenata l’“ira funesta della pellegrina “Mart(ellin)a”, che danni “infiniti addusse” a se stessa e che “generose travolse alme d’eroi”, quegli “eroi” che la seguono fideisticamente in un’avventura che ha il solo obiettivo di “preparare il desco” per il suo trasferimento da Bari a Lecce.

Nessuno mi può giudicare”, cantava Caterina Caselli, e aggiungeva… “la verità ti fa male, lo so…”.

A quanto pare, a noi “poveri mortali” non è permesso “giudicare” o semplicemente scrivere della “Mart(ellin)a”, presidente sfiduciata dell’associazione “Donne Insieme” e candidata sindaco in pectore.

Quando il saggio indica la luna, lo sciocco guarda il dito e non la luna”, recita un antico proverbio cinese. E la “sciocca” Mart(ellin)a, invece di contestare il merito e le sacrosante verità dell’articolo – la “luna” (cioè la dura lettera di dimissioni delle quattro consigliere dell’associazione) -, si scaglia, come una “baccante” presa da sacro furore dionisiaco, contro il “dito” che ha osato indicare la “luna” (riporto sotto per conoscenza di tutti la dura lettera di dimissioni delle quattro consigliere dell’associazione, di cui oscuro volutamente i nomi, inviata anche a sindaco ed amministratori e protocollata al Comune).

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… e che fa?!? Udite, udite!

Fa “fuoco e fiamme” per tentare di far “cancellare” l’articolo, si rivolge persino ai Carabinieri e, non riuscendovi (naturalmente!), incarica un legale ad inviarmi per mail, il 1° luglio, una “diffida”, in cui mi si intima perentoriamente a provvedere “tempestivamente alla cancellazione dell’articolo”, minacciando, in caso contrario, di “adire le vie legali” (per leggere il testo integrale, cliccare su diffida).

Praticamente mi viene detto… “cancella l’articolo da InfoCollepasso e non ti denunciamo…” (perché poi, non ho ancora capito… ma si sa, io non sono avvocato!) … come se gli “effetti” dell’articolo non si siano già verificati e copie dello stesso non siano state fatte chissà da quanti!

Nonostante l’articolo si limiti a riportare fatti noti e atti documentati, il duo “Ma&Ma”, lungi dallo smentire il contenuto, hanno voluto, pertanto, attivare maldestre iniziative intimidatorie, al fine di intimorirmi, limitare i generali e sacrosanti diritti alla libertà di stampa e alla libertà di opinione costituzionalmente garantiti, con il chiaro obiettivo di condizionare la mia libera attività informativa, precludere o limitare la possibilità di riportare notizie od esprimere opinioni su questo blog circa l’attività pubblica di Marta Rossetti, candidata sindaco, minacciando di intentare una lite chiaramente “temeraria”.

Di fronte ad un palese atto di intimidazione, non potevo certo “stare a guardare” né impaurirmi di fronte a certe “sparate a salve”.

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Ho, pertanto, depositato, il 5 luglio, un esposto-denuncia alla Procura per intimidazione, condizionamento della libertà di stampa e di parola, diffamazione e tentata lite temeraria ed altro che si dovesse ravvisare.
Credo di non aver diffamato né leso il nome, l’immagine, la dignità e la riservatezza delle due donne, essendomi semplicemente limitato a riportare fatti e circostanze di interesse pubblico inoppugnabili e documentabili, non smentite, tra l’altro, dalla stessa diffida.

Sarà poi la Procura della Repubblica a valutare tutti gli elementi esposti (da una parte e dall’altra) e decidere.

Alcune amare considerazioni: è questo il “nuovo” (già ammuffito) che avanza sullo scenario politico collepassese?

In politica nulla è più deleterio e pericoloso di questi “personaggi in cerca d’autore”, privi di una solida formazione democratica e liberale, che si dimostrano impermeabili a qualsiasi verità scomoda o critica. Privi persino di vera cultura giuridica, che basa le sue fonti primarie sulla Costituzione, costoro dimostrano nei fatti di avere una concezione autoritaria del potere, che non ammette critiche o contestazioni… ma, nel “caso di specie”, è questa la vera “cultura” politica della candidata sindaco Marta Rossetti!

Dio ce ne scampi e liberi!

Pantaleo Gianfreda


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Pantaleo Gianfreda