L’addio a Davide, ragazzo mite e gentile, “angelo dolcissimo”

L’addio a Davide, ragazzo mite e gentile, “angelo dolcissimo”

3 Agosto 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Don Antonio Tondi nel corso della sua omelia funebre

La non violenza porta alla massima etica, che è l’obiettivo di tutte le evoluzioni. Finché non smettiamo di danneggiare tutti gli altri esseri viventi, siamo ancora selvaggi”.

È una frase di Thomas Edison “postata” sul profilo facebook di Davide Leo il 26 luglio, alle ore 22.57, con la foto del suo cane lupo cecoslovacco. È l’ultimo post di Davide.

Un post significativo, un messaggio espressivo, che appare come un presagio, quasi un “testamento spirituale” che aiuta a capire la profonda sensibilità di questo ragazzo mite e gentile, che aborriva qualsiasi forma di violenza, compresa quella verso gli animali. Da oltre un anno Davide frequentava un particolare corso di Educatore cinofilo, che prepara “all’approccio empatico” con i cani, che lui tanto amava e proteggeva, e non prevede alcuna forma di prevaricazione nel rapporto con questa creatura, fedele amica dell’uomo.

Davide con i suoi cani

Nel tardo pomeriggio di oggi si sono svolti all’aperto, presso la “Chiesa Cristo Re”, i funerali di Davide. Ha celebrato il giovane parroco don Antonio Tondi, quasi coetaneo del 33enne Davide (don Antonio compirà 32 anni tra due giorni).

Una cerimonia serena, contenuta, piena di dignità, quasi silente (come è il dolore quando è “oltre il muro del suono”) e, al contempo, fortemente eloquente ed espressiva nei diffusi e comuni sentimenti che albergavano nei cuori e nelle menti dei presenti. Una cerimonia su cui aleggiava fortemente l’animus buono, sensibile e generoso di Davide.

La folta partecipazione di tanti al rito funebre, soprattutto di numerosi giovani, testimonia la profonda commozione suscitata dalla tragica scomparsa di Davide, il profondo legame che questo ragazzo buono, sensibile e generoso aveva con i coetanei e con tanta gente anche sconosciuta (Davide, ha detto lo zio nel suo intervento, non aveva il senso della proprietà delle cose, che spesso condivideva con amici e non).

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Addossati al muro di cinta della Chiesa una lunga fila di condolenti e più svariati manifesti.

La partecipazione, il dolore, l’affetto diffusi e palpabili hanno di fatto trasformato questo caldo martedì di agosto in giornata di “lutto comunitario”, avendo toccato il cuore e le sensibilità di tutti.

Molto bella e toccante l’”omelia esequiale” del giovane parroco. Come commossi e toccanti sono stati gli interventi finali degli amici Eleonora Scorrano (“Ciao, fratellino… salutami la mamma!”, ha concluso) e Gabriele Gatto, della cugina Sara Calò e dello zio Tommaso Venuti.

L’intervento dello zio Tommaso

Ma non mi dilungo oltre perché la bella, breve ed intensa “omelia esequiale” di don Antonio, che ha condensato i sentimenti diffusi nella comunità, merita di essere riportata integralmente.

Lascio a lui la parola:

Siamo qui numerosi stretti intorno al nostro amico Davide!

È questo un segno di quanto amore ha seminato nella sua vita. Ci ha lasciato in fretta; come una fiamma troppo presto spenta da un violento colpo di vento, prima di aver dato tutta la sua luce. Ma forse la sua luce l’ha data comunque e, anche in mezzo a questo buio profondo, Davide risplende!

Davide, infatti, è stato – e continua ad essere – “un po’ di Paradiso quaggiù” con la sua semplicità, la sua presenza discreta, il suo sorriso vero, i suoi silenzi, l’attenzione per le piccole cose, le cose semplici e quotidiane, l’amore per la sua famiglia, l’amore per le creature e per il creato, per i suoi amati cani Grey e Nina… Davide ha incarnato benissimo le parole del Vangelo che abbiamo ascoltato: dice Gesù che ai piccoli è riservato il Regno dei cieli. Sono proprio i piccoli come Davide che hanno tante cose da insegnarci perché la vera sapienza si nasconde nelle piccole cose.

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La vita di Davide, dunque, ci provoca un po’ tutti e ci smuove nel profondo.

Ci provoca la sua tenacia nel superare le difficoltà, il dolore immenso che può essere la perdita improvvisa della mamma, senza lamentarsi!

Ci provoca la sua generosità, il suo senso del dovere e della responsabilità verso il bene comune dimostrato nel volontariato in particolare come donatore di sangue e verso i cani abbandonati!

Ci provoca la sua bontà, calma e gentilezza. Davide cercava il meglio in tutte le cose e trovava il bello in ogni persona. Chiunque mi ha accostato, in queste ore di dolore, con gli occhi pieni di lacrime, mi ha detto: “Davide è stato un ragazzo educato, di valori sani, un buono!”. Il fratellino di tutti!

Ci provoca la sua saggezza, frutto degli eventi che lo hanno forgiato, facendolo diventare un uomo vero!

Davide, tu ci provochi nel bene! Ridesta nel cuore di tutti noi, in particolare nei tanti giovani presenti, la voglia di essere anche noi un po’ di paradiso quaggiù.

Una confidenza! Questa mattina mi sono fermato a parlare cuore a cuore con le persone che più hanno amato Davide. Il papà Luigi, suo fratello Marco e sua sorella Chiara. Tutti abbiamo avuto una percezione, e cioè che un vento leggero ci avesse sfiorato il viso. Un segno profondissimo di Dio, la certezza che quella carezza fosse il gesto d’amore di Davide presente ancora in mezzo a noi. Oltre l’apparenza delle cose, Davide c’è!

Ho colto, inoltre, in lui una profonda sete di Dio – quella che mi piace definire – una spiritualità del cammino. Davide ha camminato tanto fuori e dentro alla ricerca di sé stesso e alla ricerca di Dio prima di giungere alla serenità e alla pace del cuore. Ha sperimentato da un lato la fatica del viaggio e dall’altro la bellezza del traguardo. Ora, apparentemente, questo viaggio sembra interrotto, ma non è così. Ad attenderlo c’è la meta più bella! Fino ad oggi ha ammirato la presenza del Signore nei segni esterni, d’ora in poi il Dio della vita lo può contemplare faccia a faccia, in visione. E in questo percorso non sarà solo, ma avrà al suo fianco una compagna speciale, che lui conosce molto bene, di cui si fida ciecamente. Insieme faranno una squadra formidabile! Questa compagna è Mina, la sua mamma.

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Concludo. In queste ore, ho immaginato l’incontro tra Davide e Mina, tra madre e figlio, tra amato e amata e ho pensato a cosa si siano potuti raccontare… Credo che Mina abbia stretto forte a sé Davide, in un abbraccio amorevole e lo abbia coccolato teneramente. E poi Davide, con una gioia incontenibile, le abbia rivolto queste parole:

“Ricordi, mamma, quand’ero bambino

tu m’insegnavi a camminare

e mi lasciavi anche cadere

perché io stessi in piedi da me.

Poi mi hai lasciato andare da solo

ed i miei passi erano incerti,

ma io sentivo quelle tue mani

fare la strada insieme a me.

Ho spesso pianto cadendo per terra,

quando cercavo di rialzarmi,

tu mi hai raccolto e io ho ripreso coraggio

per camminare nelle strade del mondo.

Ora siamo qui, io e te, mamma, e ho una richiesta da farti:

laggiù hanno ancora bisogno di noi.

Vorresti insegnarmi a diventare un angelo come te

per proteggere i nostri amati sulla terra?

Non possiamo lasciare proprio ora papà, Marco, Chiara e

tutta la nostra bellissima famiglia

hanno bisogno di tantissimo amore”.

E voi, ne sono certo, Mina e Davide non li lascerete mai soli!

Arrivederci, Davide, angelo dolcissimo!

Arrivederci, Davide, angelo dolcissimo!

Pantaleo Gianfreda


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