Una legge regionale per una “Puglia denuclearizzata”

12 Novembre 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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La quinta commissione ha approvato il testo

La quinta commissione del Consiglio regionale della Puglia ha approvato, l’11 novembre, il testo della legge sulla “Puglia denuclearizzata”.

“Grande soddisfazione e gioia per una legge  che guarda al bene e al futuro della Puglia”, ha espresso il capogruppo PD Antonio Maniglio, che ha rilasciato la seguente dichiarazione.

“Insieme a tanti colleghi, anche dell’opposizione, abbiamo scritto una pagina importante: la Puglia non è disponibile ad ospitare impianti nucleari.

Quella che sino ad oggi era una semplice aspirazione e un sentimento diffuso trova suggello in una legge della Regione  che “preclude il proprio territorio alla installazione di impianti di energia nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, di stoccaggio del combustile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché dei depositi definitivi di materiali e rifiuti radioattivi.

E’ il cuore delle norme approvate in commissione ed è  il frutto del lavoro di tutti i commissari e degli uffici della Regione.

La Puglia come è noto, esporta l’88% dell’energia che produce;  non si capisce –pertanto- per quale motivo il nostro territorio debba essere ancora aggredito da impianti di tipo nucleare che distruggerebbero un’intera Regione e le sue potenzialità di crescita centrate sul turismo di qualità e sugli straordinari beni paesaggistici e culturali che stanno esercitando una forte attrazione turistica.

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Ecco perché la programmazione regionale ha già dettato  linee di fondo compatibili con quel modello di sviluppo: incentivazione  delle energie rinnovabili, riduzione dell’energia prodotta da fonti fossili, risparmio energetico.

Ecco perché è indispensabile una legge che dica un no chiaro al nucleare è un atto dovuto.

Con la destra, che pure ha contribuito alla definizione di una legge che non appare suscettibile di impugnazione da parte del governo nazionale, rimane il contrasto di fondo: per il PD il nucleare di terza generazione – che il governo Berlusconi sta rilanciando- non è proponibile,  sia per i rischi connessi alla sua utilizzazione che per lo smaltimento delle scorie. E’ di questi giorni, ad esempio, la notizia che la Francia ha costruito un sito per lo smaltimento delle scorie a 500 metri di profondità, spendendo oltre 60 miliardi di euro, l’equivalente del debito pubblico dell’Italia.

La legge della Puglia, sintetizza una riflessione che è presente nel mondo scientifico e dà voce alle preoccupazioni dei pugliesi e , in modo particolare, dei giovani; ed è la prima legge approvata da una regione italiana che  interpreta in modo autentico la norma costituzionale che definisce la produzione di energia, compresa quella nucleare, “materia concorrente”.

Se, come ci auguriamo, il Consiglio approverà la legge nelle sedute del 24 e 25 novembre, la Puglia tornerà a parlare all’Italia intera scrivendo una pagina di buona politica.”


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Pantaleo Gianfreda
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