Una nota ad un vecchio e fallimentare “trombone” amministrativo: “la verità la racconti male”

Una nota ad un vecchio e fallimentare “trombone” amministrativo: “la verità la racconti male”

19 Settembre 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Non posso non condividere – “semel in anno licet insanire” – “una volta all’anno è lecito impazzire” -, un post facebook di un vecchio “trombone” della destra fascista, saltato “a pié pari” in questa campagna elettorale sulla sponda opposta, in appoggio alla “trombettina”-nipotina.

Ieri in piazza ha tenuto un comizio anche l’ex “Fantozzi”, candidato da Menozzi sindaco-“travicello” per soli tre giorni… una monumentale figuraccia, che avrebbe costretto chiunque (ma non il Nostro) a chiudersi per sempre in convento!

Dopo il comizio, il “trombone” momentaneamente di sinistra ha scritto al “trombone” stabilmente a destra, suo antico amico e sodale: “Caro Gino questa buffonata potevi risparmiartela tu la verità la racconti male, almeno per una volta abbi il coraggio di dire la verità…”.

… e se lo dice lui, che lo conosce bene!

Mi ha colpito quel post perché “fotografa” l’essenza politica del soggetto, espressione perfetta del politicante che “predica bene e razzola male”, che non avrà mai, per formazione e opportunismo, “… il coraggio di dire la verità…” (tra l’altro, quante “verità”, che ho tenuto correttamente nel “segreto confessionale”, ha voluto rivelare anche a me nel passato!).

Tralascio le sue irresistibili e roboanti “macchiette” mediatiche e certi interventi fantasiosi, che talora fanno pensare più ad un “invasato” che ad una persona razionale.

Se c’è una persona che costruisce artificiose “storytelling” politiche, fiabesche, irreali, lontane dalla realtà e dalla verità, talora persino deliranti… questo è Gino Mastria, l’uomo che parlava “con il rospo nel bosco” mentre il bosco andava in rovina, autentico “bipolare” della politica: “brav’uomo” nella vita privata, cattivo amministratore nella vita pubblica.

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Per giustificare la sua ricandidatura e il suo attaccamento al potere (“Contavo di stare a casa dopo dieci anni”, ha detto ieri ipocritamente nel comizio… “ma percé nnu’ ssi’ rimastu?!?”, hanno detto tanti), Gino ha scritto due giorni fa sul suo profilo facebook accanto ad una foto con il candidato sindaco Mario Vecchio: “ESSERE SCELTI RIEMPE DI ORGOGLIO. Mario Vecchio mi ha chiamato. MI ha scelto…”!

Il mistico, mistificante e vecchio Gino ha scambiato forse Mario Vecchio per Gesù Cristo e sé stesso per un apostolo (Giovanni o Giuda?) “chiamato” dal Messia?!? … “Adsum, Domine!”-“Eccomi, o Signore” rispondeva alla “chiamata” del Signore (“Veni, sequere me”-“Vieni e seguimi”) il ragazzo che scopriva la vocazione al sacerdozio… forse che Gino vuole diventare prete?!? Lasci perdere… è già monacu (fazzu)! O i persistenti e disperati tentativi apologetici di dare “pathos” alle sue discutibili scelte nascondono in verità la vera e innata “vocazione” al potere e i suoi decennali fallimenti amministrativi?!?

Nonostante la sua apparente generosità, “surrogato psicologico ed esistenziale” funzionale a coprire le sue gravissime carenze amministrative, “l’uomo che sussurra ai microfoni” è stato, infatti, un amministratore incapace e fallimentare, che non ha avuto mai l’umiltà di apprendere l’abc della Pubblica Amministrazione ed ha scambiato l’Ente pubblico per un ente privato, facendo e disfacendo a suo piacimento quel che più gli faceva comodo, senza mai produrre nulla di concreto e duraturo per la comunità. Anzi!

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In questi ultimi cinque anni Gino Mastria, da assessore o consigliere delegato, ha avuto deleghe importanti e strategiche, quali Politiche Culturali e Giovanili, Sport, Spettacolo, Associazionismo e Patrimonio.

Vogliamo fare un breve e reale resoconto, non retorico né fiabesco, di quello che ha concretamente fatto?!?

Nel comizio di ieri sera ha promesso di realizzare nei prossimi cinque anni “progetti per luoghi dove i giovani si possano incontrare”.

Chi gli ha impedito di realizzarli in questi ultimi cinque anni e nel decennio? A parte le chiacchiere, cosa rimane “di stabile” per i giovani dopo dieci anni?!? Niente! Poteva realizzare un progetto di vera e moderna Biblioteca comunale e “luoghi” di incontro dei giovani, ad esempio nell’ex asilo nido di via B. Croce, ottenendo i cospicui finanziamenti messi a disposizione della Regione. Non lo ha fatto!

(A proposito, Gino, giacché stiamo in tema: ci dici una volta per tutte che fine hanno fatto tutti gli strumenti musicali e le varie suppellettili che il Comune aveva acquistato con il “nostro” progetto-giovani “Bollenti spiriti”?!? … lo chiedo per un giovane amico che mi ha posto l’angosciante domanda).

Nel settore sportivo constato che cinque anni fa c’erano due squadre di calcio collepassesi che militavano nelle categorie regionali. Oggi non c’è più alcuna. Sopravvive solo la squadra amatoriale (ed elettorale) di un noto assessore. Dieci anni fa, inoltre, c’era un’importante squadra di pallavolo. Oggi non c’è più. C’è un campo sportivo invidiatoci da tutti, ma serve solo ai forestieri, non certo ai collepassesi. Non parliamo del fatidico Palazzetto dello Sport…

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Di che ciancia, allora, Gino Mastria?!?

Nello “Spettacolo” dobbiamo accontentarci solo dei suoi “spettacoli”, ma diciamoci la verità: il livello delle ormai stanche e rituali “Estati collepassesi” è diventato così basso e di scadente profilo che solo un “visionario” come l’ex “Fantozzi” può vedere luce dove c’è solo il buio.

Sull’associazionismo, dove pur ci sono tante vivacità e attività, meglio “stendere un velo pietoso”. Molte associazioni sono solo strumento di potere politico (suo e di altri amministratori). Clamorosa ed emblematica la fine ingloriosa dell’associazione “Donne Insieme”, da sempre “feudo di famiglia” di Gino Mastria (tra l’altro, ha sede sociale proprio presso la sua abitazione). Le sue ultime vicende farebbero arrossire per la vergogna persino Barabba e Barbablù.

Vogliamo parlare del “Patrimonio” comunale?!? Il suo stato pietoso è sotto gli occhi di tutti!

Devo continuare?!? Ci vorrebbero pagine e pagine e non intendo tediare.

Contavo di stare a casa dopo dieci anni”, ha detto ieri Gino nel suo comizio… dobbiamo accontentarlo!

Gli elettori aprano gli occhi e non diano più voti o preferenze inutili a soggetti chiacchieroni e amministrativamente incapaci… al più, se devono votare quella lista, preferiscano persone nuove, diano un ricambio all’asfissiante clima creato in questi anni dai vari Mastria, Menozzi & Company.

Aiutiamoli a stare “a casa loro”… ne guadagnerebbero loro, le loro famiglie, la loro salute e, soprattutto, al di là delle chiacchiere, ne guadagnerebbe l’intera comunità!

Pantaleo Gianfreda


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