Il cordoglio del Presidente americano Obama per la morte di Manuele Braj
26 Giugno 2012Il presidente Usa Barack Obama ha espresso in una telefonata a Mario Monti “il cordoglio suo personale e degli Stati Uniti alla famiglia del carabiniere scelto Manuele Braj che ha perso la vita in Afghanistan, reiterando il suo forte apprezzamento per il contributo che l’Italia sta dando in tale paese”. Lo comunica Palazzo Chigi.
Fonte: tg1.rai.it
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Caro Giuseppe,
Purtroppo sono ragazzi semplici e con poca istruzione.
Le chiamano Missioni di Pace ma è solo un’illusione che copre la verità.
In Afghanistan non sono in “missione di pace” ma in missione di “Peace Enforcing”, cioè IMPOSIZIONE della pace.
La televisione (che forma le coscienze di decine di milioni di persone) non fa altro che imbonire la gente dando grande risalto ai commenti dei poveri familiari delle vittime (chiaramente straziati dal dolore), a preti, vescovi, politici (colpevoli di essere entrati in guerra al fianco di Bush) che maledicono i “subdoli attentatori”; e poi si parla di “eroi”, “martiri”, “grandi italiani”, utilizzando la parola pace invece della parola guerra, ragazzi invece che soldati, terroristi invece che insorti e così via.
È una grande commedia napoletana in cui il popolo non deve capire un cazzo. Deve solo commuoversi, strapparsi le vesti, confrontarsi nella religione cattolica e stringersi intorno all’esercito, al governo e al capo carismatico.
Vanno bene i versi pacifisti di ogni poeta, di ogni cantautore, anzi benissimo!
Ma vogliamo una volta per tutte bandire romanticismi e lacrime, purtroppo talvolta da coccodrillo?
Gridiamo forte: -Riportiamoli a casa!
Non è una missione umanitaria, ormai; anzi, non lo è mai stata.
“Enduring freedom” è solo un parto della stessa “mente”, che non ha esitato a “buttarsi” giù le Twin Towers, come alibi per disegni geopolitici-strategici di un pugno di lobbies militaristiche e finanziarie (petrodollari).
E ci rimette la vita il nostro concittadino, ripeto, per un “gioco” più grande di lui, di noi.
Non caschiamo più in simili tranelli internazionali; carissimi giovani, tocca ora a voi svelarne le trame.
Chi scrive, purtroppo, non dico sia “stanco”, ma quasi.
Allora, asciughiamo le lacrime e riprendiamo a lottare per un mondo meno cinico, se non proprio equo e solidale.
Altrimenti…
“…ora che è morto la patria si gloria
d’un altro eroe alla memoria
…ma lei che lo amava aspettava il ritorno
d’un soldato vivo, d’un eroe morto che ne farà
se accanto nel letto le è rimasta la gloria
d’una medaglia alla memoria”.
“E a tutti griderò
di non partire più e di non obbedire
per andare a morire per non importa chi.
Per cui se servirà del sangue ad ogni costo
andate a dare il vostro se vi divertirà
e dica pure ai suoi se vengono a cercarmi
che possono spararmi io armi non ne ho.”
Boris VIAN (1954)
Sarebbe proprio bello diffondere per Manuele “La guerra di Piero”; dipendesse da me, non esiterei un istante: non è la rosa, non è il tulipano, che ti fan veglia dall’ombra dei fossi, ma sono mille papaveri rossi.
E con il tricolore al vento anche la bandiera dela pace.
Tanto grande il cordoglio degli Stati Uniti, che ci stanno da tempo chiedendo di armare i nostri droni, finora solo “osservatori” e segnalatori: quindi, operativi, senza se e senza ma.
Se accetteremo, altro che “italiani brava gente”; ne pagheremo totalmente le conseguenze.
Dispiace tanto che anche la nostra Collepasso sia stata raggiunta dall’onda nera del “nazismo del XXI secolo” internazionale, ma tant’è.
Ci fanno morire economicamente e ogni tanto, giusto per ricordarci che non scherzano affatto, ci rimandano a casa le salme dei nostri figli “avvolte nelle bandiere, legate strette perchè sembrassero intere”.*
E qualcuno “si diverte” a togliere dal balcone del Comune la bandiera della pace.
Rimettetela subito, non foss’altro in onore del ragazzo, nostro concittadino, vittima inconsapevole di giochi più grandi di lui a livello internazionale, ma pienamente accettati da sepolcri imbiancati, ipocriti e perbenisti, circolanti nelle nostre strade di periferia dell’Impero.
* cfr “La collina” di Fabrizio De Andrè
P.S. Si narra che Bush Junior, l'”ideatore” della caccia a Bin Laden in Afghanistan (ma chissà ‘ndo ca… stava), non sapesse indicarne il territorio manco sulla carta geografica.
A cci mmanu simu ccappati!