Grave furto di 120 giovani ulivi nelle campagne di Cutrofiano/Collepasso: un caso, ritorsione o vendetta?!?
25 Gennaio 2022Non bastava la xylella, il batterio che ha sterminato i nostri uliveti, a piegare l’olivicoltura e desertificare il paesaggio salentino, spingendo poi ardimentosi produttori (ancora pochi) ad estirpare gli uliveti malati e rimpiazzarli con giovani piante di varietà immuni (Leccino e Favolosa), cogliendo anche l’occasione degli aiuti economici concessi dalla Regione.
Ora, ad aggravare la situazione delle nostre campagne, ci si mettono anche gaglioffi e briganti prezzolati, che già da tempo, in proprio o su commissione, fanno, indisturbati, razzia di piante di nuovi e giovani ulivi tra l’indifferenza delle Istituzioni e – lo dico senza polemica – la latitanza delle Forze dell’Ordine, che hanno già difficoltà e carenza di uomini e mezzi per controllare i centri urbani… immaginiamo le campagne!
Stavolta il “fattaccio” ha riguardato i miei giovani e gagliardi ulivi piantati con tanta volontà ed impegno il 21 dicembre scorso ed ora in parte “rapiti” (circa 120) nell’oscurità delle tenebre da oscuri malfattori.
Con orgoglio e fiducia avevo scritto sulla mia pagina facebook: “21 dicembre, celebro il Solstizio d’inverno con l’impianto dei nuovi ulivi. Nella Storia questa giornata è stata sempre associata con la “rinascita” del Sole, con la luce che nella notte più lunga dell’anno vince sulle tenebre.
21.12.21: questa data significativa segna per me la sconfitta della “lunga notte” della Xylella, la rinascita dei miei ulivi e nuove speranze per il futuro olivicolo del Salento!”.
Avevo poi riportato una bella e “speranzosa” frase di Albert Camus: “Nel bel mezzo dell’inverno, ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate“.
Il rigido inverno sembra, invece, non finire mai. In me, però, rimane tuttora la mai sopita voglia di “un’invincibile estate”… perché, cari “balladroni”, ripianterò i miei ulivi (… e vi aspetterò!).
Voglio raccontare questo fatto di cronaca perché, pur riguardandomi direttamente, tocca tanti produttori agricoli, di fatto indifesi e spesso alla mercè di malevoli e malvage scorribande da parte di ladroni e – scusatemi “l’aforisma” – di “gran figli di puttana”, autentici parassiti e dannosi “pidocchi”, che, come diceva qualcuno, si possono sempre trovare “anche nella criniera di un nobile cavallo da corsa”… ma sempre “pidocchi” e “pidocchiosi” rimangono!
Andiamo ai fatti. Succede che io e mia sorella piantiamo il 21 dicembre, tramite la ditta specializzata di due valenti giovani salentini, i nuovi ulivi su un appezzamento di terreno (di ha 1,35 complessivi) contiguo ad una rotatoria, che è ben illuminata e nella notte spande luce anche sull’area delle nostre proprietà prospicienti due strade. Mi illudevo che questa circostanza potesse rappresentare una possibile “polizza assicurativa” contro i malintenzionati… chi poteva rischiare, anche di notte, di portar via i nuovi alberelli piantati su due strade molte frequentate e illuminate di notte? Invece, è successo.
Avevo già avuto qualche “avvisaglia” nei giorni precedenti. Dal 13 al 16 gennaio sono stato fuori per motivi familiari. Al ritorno, la prima sorpresa. Sconosciuti avevano portato via quattro alberi di carrubo che avevo piantato, insieme ad altri alberi, lungo il perimetro della campagna adiacente le due strade. Cinque giorni dopo, il 21 gennaio, altra sorpresa: ignoti mascalzoni avevano portato via altri quattro alberi (un azzeruolo giallo e uno rosso, che ero impazzito per trovare nei vivai della provincia; un sorbo e un gelso nero).
Due giorni dopo, tra sabato 22 e domenica 23 gennaio, il più grave e pesante “fattaccio”. Sabato sera avevo fatto il solito sopralluogo verso le 21. Era tutto al suo posto. L’indomani mattina, invece, mi accorgevo che erano stati portati via quasi tutti i giovani ulivi prospicienti la strada e la carrareccia interna. Dal conteggio fatto risultavano rubati 98 alberi nella mia proprietà (insieme a due alberi di corbezzolo e di nocciolo che avevo piantato al centro della campagna) e 19 alberi dalla proprietà di mia sorella.
Ben 117 alberi di ulivi divelti e asportati insieme ai sostegni di bambù!
Ho presentato immediatamente denuncia alla Caserma dei Carabinieri di Cutrofiano, nel cui agro insiste la campagna, e mi auguro che le Forze dell’Ordine e la Magistratura facciano fino in fondo il loro dovere al fine di individuare gli autori e, nel caso, i possibili mandanti del grave furto.
Parlo di “possibili mandanti” perché con lo scorrere delle ore un’inquietante domanda si è insinuata nella mia mente (e non solo nella mia): è stato un caso la scelta di rubare i miei ulivi oppure si tratta di una ritorsione o di una vendetta di qualcuno nei miei confronti?!?
L’inquietante domanda, cui mi auguro che Magistratura e Forze dell’Ordine diano risposta, deriva da varie circostanze, ben intuibili per chi vuole capire e che al momento non è il caso di esporre.
Pubblica e ben evidente è, invece, la circostanza che non lontano dalla mia campagna sono stati piantati nei giorni scorsi centinaia e centinaia di nuovi uliveti su ben 3-4 appezzamenti posti proprio su una strada pubblica, sebbene poco frequentata e per niente illuminata.
Mi chiedo: se i ladri volevano appropriarsi di giovani ulivi per ripiantarli nelle proprie campagne o per rivendersele e guadagnare illecitamente e fraudolentemente un po’ di soldi… perché hanno scelto i miei, posti su strade molto frequentate di giorno e di notte (soprattutto, la provinciale per Maglie) e su una rotatoria illuminata (con il rischio di essere scoperti) e già “consolidate” nel terreno (si nota chiaramente che i ladri non sono riusciti a portar via alcune piante, nonostante i tentativi di spiantarle) e non invece i tanti giovani uliveti posti un po’ più in là, recentemente impiantati e che sarebbe stato meno pericoloso e più facile asportare?!? Naturalmente è una semplice “presa d’atto” e non auguro certamente a quei proprietari di subire la mia stessa sorte.
Che qualche noto mascalzone abbia voluto così miseramente e “pidocchiosamente” vendicarsi nei miei confronti, commissionando il furto?!?
Reagirò con energia e nei limiti del possibile (e dell’impossibile) a questa “mascalzonata” e mi auguro che qualcuno che sa o ha visto abbia il coraggio e l’onestà di informarmi.
Non è possibile che nessuno sia transitato sulle due strade (per Maglie e Supersano) nella tarda serata o nella notte tra sabato 22 e domenica 23 gennaio e che non abbia visto qualcuno “armeggiare” nella campagna attorno ai giovani ulivi o qualche autocarro o mezzo meccanico parcheggiato, anche perché non è semplice estirpare e portar via 120 piante in poco tempo.
Se qualcuno ha visto… parli! Informi me, anche anonimamente, al 339.3177871 o le Forze dell’Ordine.
Non sono in grado di offrire o promettere ricompense economiche, ma fido nel senso di giustizia e onestà e nella collaborazione dei cittadini onesti.
Chiedo, intanto, alle Amministrazioni comunali e alle Forze dell’Ordine, anche a nome di tanti produttori, di cominciare a sorvegliare anche le campagne nel corso dei servizi diurni e notturni di Vigili, Carabinieri, Polizia, Forestale, ecc.… non si otterranno certo miracoli, ma almeno si ridarà un minimo di fiducia agli “ardimentosi” che “osano” ancora credere nell’agricoltura e nella rinascita delle nostre campagne e dei nostri oliveti.
… e, comunque, sarebbe opportuno e doveroso che tutte le Istituzioni pubbliche (Stato, Regione, Provincia e Comuni) prendessero i necessari provvedimenti per evitare questo continuo stillicidio di furti nelle campagne.
“Ti fanno perdere ogni entusiasmo!”, mi ha scritto un giovane e coraggioso amico, che ha messo da parte la sua laurea per dedicarsi alla campagna.
Non fateci perdere entusiasmo e voglia!
Pantaleo Gianfreda