“Rassegna popolare di San Lazzaro” (10 aprile, piazza Dante). “Santu Lazzaru” nel tempo a Collepasso

“Rassegna popolare di San Lazzaro” (10 aprile, piazza Dante). “Santu Lazzaru” nel tempo a Collepasso

8 Aprile 2022 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Domenica 10 aprile, “Rassegna popolare di San Lazzaro” promossa da Comune e “Audioservice” di Paolo Greco in collaborazione con l’associazione “Rioni collepassesi Aps”.

La manifestazione ha inizio, alle ore 18.00, con un percorso itinerante che parte dei rioni e, alle ore 20.30, si conclude in piazza Dante con la rassegna presentata da Gianluigi Antonaci e Grazia Grottano.

Una nota a margine: chiedo per un amico “attento ai dettagli” e curioso di conoscere autore e motivazioni del bizzarro titolo della rassegna dedicata a… “San Lazzaro”, il cui manifesto è genericamente firmato “L’Amministrazione comunale” senza che nessun amministratore abbia voluto assumersi la paternità dell’iniziativa (come di norma)!

…si tratta del popolare quartiere “San Lazzaro” di Lecce, di una rassegna sponsorizzata dalle mozzarelle “San Lazzaro” o di un’improvvida traduzione “it_aliena” dell’originale dialettale “Santu Lazzaru”, che connota la tradizione popolare?!? …e i “canti te santu Lazzaru” verranno tutti tradotti e cantati in lingua “it_aliena” nel corso della rassegna?!?

Santu Lazzaru” è “Santu Lazzaru” e se diventa “San Lazzaro” non è più “Santu Lazzaru”… o no?!? (p.g.).

Di seguito una breve ed interessante nota storica dell’ins. Giuseppe Marzano.

Santu Lazzaru” nel tempo, a Collepasso

Gruppi di paesani, in prossimità della Pasqua, attraversano le vie del paese al canto tradizionale di santu Lazzaru e al suono di fisarmoniche e tamburelli, augurando Buona Pasqua ad amici e parenti e guadagnandosi qualcosa in natura (uova, formaggio, dolci, ecc..) e oggi in denaro. Il canto inizia con il saluto alla famiglia visitata con l’avviso che arriva Cristo con i suoi santi a portare aiuto e salvezza.

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Nna bbona sera  a quista casa, ma a tutti quanti ma l’abitanti, e bbene Cristu ma cu lli santi n’de tescia iutu e sarvazzione….”.

Il canto, poi, annunzia la risurrezione di Lazzaro, lo sconforto e il dolore di Marta e Maddalena e la richiesta a Dio di un buon raccolto nei campi. Fa, poi, cenno alla Cena del Signore e alla sua Passione.

Termina con l’augurio di Buona Pasqua e con il saluto finale: “E Santu Lazzaru bbè l’imu tittu, ma sia lutatu ma Gesù Cristo!“.

Nel tempo, “Santu Lazzaru” a Collepasso veniva suonato e cantato da Eupremio Marra, Sebastiano Paglialonga (detto Nano), Antonio, Gino e Oreste Paglialonga, Giuseppe Calò, Luigi Malerba, Tonio Paglialonga, Antonio Piscopo, Giuseppe e Luigi Negro, Biagio Antonaci, Salvatore e Nicola Galignani, Carlo Mandorino, Donato Mastrogiovanni, Salvatore Antonaci e altri.

Oggi vi sono straordinari gruppi di giovani che continuano questa bella tradizione.

Giuseppe Marzano


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Pantaleo Gianfreda