Piano Casa Puglia. Casili (M5S): “Offriremo il nostro contributo per una norma chiara e strutturale”

Piano Casa Puglia. Casili (M5S): “Offriremo il nostro contributo per una norma chiara e strutturale”

12 Febbraio 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Cristian Casili (M5S), vicepresidente Consiglio Regionale

Con sentenza pubblicata il 10 febbraio u.s., la Corte Costituzionale, in seguito al ricorso del governo Draghi, ha dichiarato illegittime alcune norme della Legge regionale 30.11.2021, n. 38 riguardante la proroga del c.d. “Piano Casa” a tutto il 2022 e l’elevato numero di proroghe in deroga susseguitesi per oltre 10 anni che hanno reso ordinaria una misura che doveva essere solo transitoria.

A parere della Corte, infatti, le reiterate misure derogatorie decise dalla Regione Puglia hanno reso di fatto stabile una disciplina eccezionale e transitoria, favorendo la possibilità di interventi parcellizzati e mettendo a repentaglio l’interesse all’ordinato sviluppo edilizio, proprio della pianificazione urbanistica.

La sentenza non interviene, però, sulla recente L.R. 20/22, nota come “Legge EcoCasa”, anch’essa al vaglio della Corte Costituzionale.

Il Consiglio regionale

Sulla questione è intervenuto il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili (M5S) con una nota diffusa alla stampa e pervenuta anche a questo blog.

“La sentenza della Corte Costituzionale che boccia la proroga del vecchio Piano Casa ci fornisce . dichiara Cristian Casili – indicazioni sulla strada da seguire per offrire finalmente alla Puglia una disciplina organica e strutturale e soprattutto certa in materia di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio esistente.

Con la legge regionale 20/2022, approvata la scorsa estate, abbiamo provato a tracciare il percorso che deve essere ancora migliorato, anche in considerazione del prossimo giudizio della Corte. Rispetto al rapporto tra gli interventi in deroga agli strumenti urbanistici previsti dal vecchio piano casa e le previsioni del PPTR, la Corte, pur non negando potenziali frizioni tra la disciplina paesaggistica e la normativa regionale che prevede ipotesi straordinarie di demolizione, ricostruzione e ampliamento, ha chiarito che è escluso il rischio di conflitto tra le previsioni derogatorie degli strumenti urbanistici e le norme paesaggistiche in ragione della “forza imperativa” della pianificazione paesaggistica. Questo assunto è fondamentale per dare forza alla legge regionale 20/2022 con cui stiamo cercando di rendere strutturali gli interventi di riuso e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.

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C’è, però, ancora tanto da fare per migliorare questa nuova norma e soprattutto per conferirle un carattere di stabilità e certezza a vantaggio degli operatori del settore. Rispetto alla questione delle proroghe, è evidente come le stesse abbiano favorito negli anni la realizzazione di interventi frammentati in contrasto con il principio fondamentale di pianificazione urbanistica che assicura un ordinato sviluppo del territorio. Per questo è fondamentale riportare gli interventi di riuso del patrimonio edilizio esistente nel sistema della pianificazione del territorio, per garantirne una visione integrata, consentire una razionale allocazione delle funzioni e assicurare la sostenibilità degli interventi edificatori.

Negli ultimi anni anche noi abbiamo condiviso le successive proroghe ritenendo il Piano uno strumento utile per rilanciare l’economia e migliorare la qualità architettonica, energetica e ambientale del patrimonio edilizio esistente, in modo da contrastare il consumo di suolo e sostenere il settore dell’edilizia. Al tempo stesso ne abbiamo denunciato le storture e i numerosi interventi derogatori, che in molti casi hanno snaturato la ratio della legge.

Adesso, però, siamo chiamati a intraprendere un percorso più innovativo e a definire una disciplina più organica e sostenibile evitando di produrre confusione e incertezze per le imprese, i cittadini e i comuni e individuando misure di semplificazione.

In parallelo, ritengo importante lavorare alla proposta di legge sul contrasto al consumo di suolo per tutelare e salvaguardare un bene comune che rappresenta una risorsa non rinnovabile e non sostituibile. Il provvedimento da me proposto va in questa direzione, attraverso l’introduzione di disposizioni per permettere che gli strumenti di governo del territorio orientino gli interventi edilizi prioritariamente verso le aree già urbanizzate, degradate o dismesse, sottoutilizzate da riqualificare o rigenerare.

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Offriremo il nostro contributo – conclude il vicepresidente del Consiglio regionale Casili (M5S) – affinché la Regione abbia finalmente disposizioni chiare, organiche e definitive per contrastare il consumo di suolo e garantire uno sviluppo ordinato del territorio”.


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Pantaleo Gianfreda