Nasce “A.I.R.”, associazione delle imprese della Zona Industriale di Collepasso. Gli annosi problemi dell’area

Nasce “A.I.R.”, associazione delle imprese della Zona Industriale di Collepasso. Gli annosi problemi dell’area

8 Ottobre 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
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È stata ufficializzata nei giorni scorsi la costituzione di “A.I.R. – Attività Riunite Industriali Z. I. Collepasso”, un’associazione che raccoglie le aziende operanti nella Zona Industriale di Collepasso.

All’associazione aderiscono già la maggioranza delle aziende – al momento 15 -, tra cui le più note e importanti, quali “Tecneco”, “Sps Manifatture”, “Artéa”, “Elka”, “Mira Forniture”, “Notali”, “Marmitalia” ed altre.

L’associazione, “basata sui principi di solidarietà e aggregazione sociale”, nei suoi scopi statutari si propone “la divulgazione della cultura di impresa e della sicurezza sul lavoro; lo svolgimento di attività di informazione, studio, ricerca; la realizzazione di attività ed iniziative al fine di sensibilizzare soggetti pubblici e privati in merito ad eventuali problematiche; la tutela di diritti ed interessi delle imprese associate”.

Flora Pisanello

Luca Pino

A comporre il primo Consiglio Direttivo sono tutti i quindici soci promotori, che hanno eletto all’unanimità i vertici dell’associazione: presidente è Flora Pisanello, titolare della “Mira Forniture” nella Zona Industriale e di “Palazzo Flora” nel centro cittadino; vicepresidente Luca Pino, titolare con il fratello Stefano e il padre Antonio della “Tecneco”, la più longeva azienda di Collepasso; segretaria Sabrina Seclì, titolare della “Sps Manifatture”, che nel giugno scorso ha avuto un importante riconoscimento nazionale, nell’ambito dell’imprenditoria al femminile, al 35° “Premio Marisa Bellisario”.

Sabrina Seclì

Un “trio” promettente e di sicuro affidamento per la neo associazione.

Indubbiamente molto positiva la decisione delle imprese della Zona Industriale di associarsi e “camminare insieme” su alcuni obiettivi comuni. Auguriamo, pertanto, alla nuova associazione di essere protagonista attiva dello sviluppo economico locale e interlocutrice altrettanto attiva per le Istituzioni pubbliche, in particolare per l’Amministrazione comunale, che, nonostante promesse e impegni iniziali, pare abbia deluso le aspettative delle imprese locali.

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Oggi la Zona Industriale presenta molti e annosi punti critici irrisolti e si trova di fatto in uno stato di abbandono e incuria. Persino per quanto riguarda la semplice e ordinaria manutenzione “ambientale” dell’area (gli alberi invadono ormai alcune carreggiate stradali, recentemente un vasto incendio ha pericolosamente lambito l’intera area mai soggetta ad interventi preventivi di salvaguardia, ecc., ecc.), gli indispensabili servizi elettrici, che subiscono notevoli sbalzi di tensione (un mese fa sono persino “saltati” alcuni cavi), telefonici e telematici. Tutto ciò provoca costi “aggiuntivi” e imprevisti che le aziende sono costrette a sopportare.

Le aree industriali sono il “cuore pulsante” dell’economia locale e dovrebbero, pertanto, rappresentare una delle priorità assolute di una attenta Amministrazione comunale perché lo sviluppo di buone e sane aziende significa lavoro e ricchezza per una comunità e introiti per lo stesso Comune.

Appare evidente, anche all’occhio meno attento, la stridente e palese contraddizione oggi esistente nella nostra Zona Industriale: da una parte, la presenza di valide e “superlative” aziende diventate in questi anni autentici “gioielli” nel loro settore sul mercato nazionale e internazionale, che apportano anche prestigio e visibilità a Collepasso; dall’altra, un contesto territoriale di abbandono e talora di degrado che non aiuta l’ulteriore sviluppo e la stessa “immagine” delle aziende… e si sa quanto sia importante oggi l’immagine non solo della singola azienda, ma anche del “contesto” territoriale  in cui un’azienda è allocata ed opera.

Le chiome degli alberi che invadono la carreggiata stradale. Sotto: gli effetti di un recente e devastante incendio

Colgo l’occasione, pertanto, per alcune riflessioni, essendo stato uno dei principali protagonisti, trenta anni fa, del rilancio (meglio, del reale avviamento) della Zona Industriale di Collepasso nella mia veste di assessore e vicesindaco dell’Amministrazione di Leonardo Malorgio, insediatasi nel gennaio 1993.

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Lo storico finanziamento di Lire 2.140.000.000, ottenuto nel dicembre 1993 dalla Regione (Delib. G.R. 6196 del 30.12.1993) grazie ad alcune illuminate intuizioni e ad un frenetico attivismo, permise nei due-tre anni successivi la sistemazione dell’area e la realizzazione delle opere di urbanizzazione, che attivò subito l’insediamento di molte nuove aziende, provenienti anche da altri Comuni.

Tutto ciò fu reso possibile grazie alla posizione strategica della nostra area industriale, alla scelta di mantenere bassi i costi dei lotti rispetto ai Comuni circostanti (frutto in Consiglio comunale di una dura battaglia mia personale e dell’allora consigliere Antonio Pino) e, nel 1998-99, ai finanziamenti del Patto Territoriale per il Manifatturiero della Provincia di Lecce, che attirò nella nostra area aziende calzaturiere della vicina Casarano e di altri Comuni.

Negli anni successivi, però, non vi è stata mai, salvo sporadici interventi, una reale attenzione verso la Zona Industriale, che andava “attenzionata”, dato l’evolversi dei tempi e dell’economia, verso processi di modernizzazione infrastrutturale materiale, immateriale – dato l’avvento prepotente della “rivoluzione tecnologica” e di internet – e anche  ambientale e sociale.

Una proposta concreta venne fatta e portata avanti, a fine 2008, dall’Amministrazione in cui ero assessore all’Urbanistica e allo Sviluppo economico, in occasione della presentazione dei progetti del “Piano Strategico di Area Vasta” nell’ambito dei finanziamenti comunitari del P.O.R. (Piano Operativo regionale) 2007-2013.

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Tra le otto “schede progettuali” elaborate e presentate dal mio Assessorato, una riguardava proprio il “Completamento della Zona Industriale, Artigianale, Commerciale con riqualificazione socio-ambientale” per un importo di € 2.376.483,00 (cliccare su Progetto).

Dati i tempi lunghi e certe contrastanti evoluzioni politiche, quell’Amministrazione non poté realizzare il progetto né le successive – la decennale Amministrazione Menozzi subentrata nel 2011 e l’attuale Amministrazione Manta subentrata nel 2021 – hanno mai seriamente “capito” o voluto realizzare quel progetto né attivato le necessarie richieste di finanziamento, nonostante numerosi bandi regionali (e non solo) susseguitisi in materia.

L’assurdo è che sono ormai quindici anni che quel progetto, come altri che proposi e presentammo nel 2008, e le relative somme previste per la realizzazione vengono inserite puntualmente, ogni anno, nei vari Programmi annuali e triennali delle Opere Pubbliche approvati da Giunta e Consiglio senza mai darne effettiva esecuzione.

Lo ha fatto anche pochi mesi fa l’attuale Amministrazione nell’approvare il “Programma Triennale OO.PP. 2023-2025”, come si evince dalla seguente scheda, stralciata dal Programma generale.

I problemi, ma anche le occasioni e le possibilità, come si vede, sono stati e sono tanti e ci vuole serietà, passione, competenza e, soprattutto, reale volontà politica per affrontare gli uni e saper cogliere le altre.

L’annoso stato di dissesto di una strada di ingresso alla Zona Industriale

Rinnovo, pertanto, gli auguri alla nuova associazione di essere protagonista attiva dello sviluppo locale, dell’indispensabile modernizzazione della nostra Area Industriale e, pertanto, interlocutrice altrettanto attiva e “sprone” per le Istituzioni, in particolare per l’Amministrazione comunale.

Pantaleo Gianfreda


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