“… semplicemente contro la guerra”: l’attualità del messaggio di Gino Strada per l’abolizione della guerra

“… semplicemente contro la guerra”: l’attualità del messaggio di Gino Strada per l’abolizione della guerra

9 Novembre 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
Spread the love

L’incontro del 16 ottobre per la presentazione del libro di Gino Strada “Una persona alla volta”

La drammatica escalation della guerra in Medio Oriente dopo la nefasta rappresaglia di Hamas del 7 ottobre, la terrificante reazione di Israele, le distruzioni e la disumana situazione nella Striscia di Gaza, il persistente conflitto in Ucraina, le “altre cinquanta guerre” in atto nel mondo di cui mai o solo raramente si parla, i crimini di guerra, le stragi di bambini innocenti, la popolazione civile colpita e massacrata (oggi il 90% delle vittime di tutte le guerre sono soprattutto civili), i lutti, le violenze, le incontenibili e assurde spese militari che sottraggono risorse al benessere universale… c’è da chiedersi se il genere umano stia correndo velocemente e incoscientemente verso l’autodistruzione!

Di fronte a questa drammatica realtà che viola i più basilari principi del vivere umano, di fronte all’homo homini lupus che riemerge dagli istinti più bassi e animaleschi (“lupo è l’uomo per l’altro uomo, non uomo” scriveva Plauto) e al continuo “bellum omnium contra omnes” (“la guerra di tutti contro tutti”), nel quale non esiste torto o ragione che solo le supreme leggi dell’umanità civile può distinguere, ma unicamente il presunto diritto di ciascuno su ogni cosa, anche sulla vita altrui… di fronte alla “banalità del male” (Hannah Arendt), cioè all’assuefazione al male che, come nell’affermarsi del nazismo in Germania, talora anche oggi pare prendere un’opinione pubblica distratta ed egoista… c’è una sola scelta da fare: essere, come scriveva Gino Strada, “semplicemente contro la guerra” oppure, come ripete quel “gigante di umanità” che è Papa Francesco, “prendere una sola parte: quella della pace”.

Gino Strada e (sotto) Papa Francesco

Non prendano sopravvento i subdoli tentativi di manipolare l’opinione pubblica per portarla alle proprie “ragioni”, alle “ragioni” dell’uomo che uccide l’altro uomo in nome di una presunta “pace”… come la “pax” dei conquistatori romani, di cui Tacito, con drammatica attualità, scriveva: “Desertum fecerunt et pacem appellaverunt” (“Fecero un deserto e lo chiamarono pace”).

C’è una sola “arma” che possiamo e dobbiamo usare: essere semplicemente contro la guerra. Perché non c’è guerra “giusta”, ogni guerra è in sé “il male” e porta con sé ogni “male”, “ogni guerra è una sconfitta”.

LEGGI ANCHE  La “Ciclistica collepassese” con Norma Gimondi alla “battaglia” di Rovereto

Lasciamo ai guerrafondai, ai costruttori di armi che lucrano profitti immensi sulle vite distrutte, ai politicanti che si schierano per convenienza e opportunità, al “lupo” che riemerge spesso dai più bassi istinti di tanti, ai manipolatori della storia, a qualunque “potere costituito” che per tacitare la propria cattiva coscienza eleva al rango di “eroi” tanti giovani e innocenti soldati uccisi che volevano solo vivere per sé e i propri figli o “santifica” come “martiri” inermi cittadini imbottiti di “bellicismo” e di tritolo, vittime che “producono” altre vittime… lasciamo a costoro, alle inconsapevoli vittime e ai consapevoli artefici della “banalità del male” il “diritto” di schierarsi con la guerra, con le armi, con le distruzioni, a giustificare l’ingiustificabile.

C’è un aspetto che riguarda la ragione e il “sentire” di ognuno di noi se non vogliamo rischiare di assuefarci alle “dosi giornaliere” che subdolamente ci propinano “spacciatori” pubblici e privati di “droghe” guerrafondaie, uomini di potere ed affari, cosiddetti “esperti”, manipolatori del consenso: è il netto rifiuto della guerra, di ogni guerra… a prescindere!

“Sta a ciascuno di noi portare avanti l’impegno per rifiutare la guerra – scriveva Gino Strada -. Non quella in Iraq o in Afghanistan, ma la guerra in sé e il suo unico, vero contenuto: morte, sofferenza, disumanità. … Immaginare un mondo senza guerre è il compito più ambizioso che la specie umana si possa dare… L’abolizione della guerra è indispensabile se vogliamo che l’avventura umana continui… Possiamo parlarne come di un’utopia… “Utopia” è il nome di desideri, idee, progetti che possono diventare realtà. Immaginare nuovi obiettivi e poi raggiungerli è lo schema ricorrente nella storia degli uomini e delle donne di questo pianeta… Dobbiamo iniziare a vedere la guerra per quello che è realmente, l’uccisione volontaria di tanti esseri umani. Non importa quale sia la ragione, o la “causa”, di un conflitto: è lo strumento “guerra” ad essere un crimine… La guerra è talmente disumana che pensare di umanizzarla è un’assurdità logica: come si può immaginare di umanizzare una cosa che per definizione uccide esseri umani… Diceva Einstein: ‘La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire’”.

LEGGI ANCHE  Inizia il Campionato di calcio di seconda categoria

È il messaggio che ci ha lasciato Gino Strada nel suo libro-testimonianza “Una persona alla volta”, un messaggio condiviso da milioni di persone di buona volontà che lottano contro la guerra e rivendicano i diritti degli uomini e delle donne di tutto mondo.

L’incontro del 16 ottobre a Collepasso presso l’Auditorium della Parrocchia “Cristo Re”

Un messaggio condiviso dai cittadini presenti (ci auguriamo anche dagli assenti) nella serata del 16 ottobre presso l’Auditorium della Chiesa “Cristo Re” per la presentazione del libro di Strada e per ascoltare la testimonianza della moglie Simonetta Gola, gli interventi di don Antonio Tondi, don Francesco Vincenti, don Maurizio Tarantino, dei due medici Nunzia Baglivo e Leda Schirinzi e gli intermezzi musicali del cantautore Enzo Marenaci.

La moglie Simonetta, in particolare, ha voluto ricordare l’uomo generoso, il chirurgo fondatore di “Emergency”, ma soprattutto l’eterno “ragazzo”, come lo ha definito, che ha fatto dell’“utopia” la sua ragione di vita (“… con le tue parole continui ad aprire la strada a una visione potente: L’utopia è solo qualcosa che ancora non c’è”).

Simonetta Gola, moglie di Gino Strada

Nei secoli della storia dell’uomo si sono realizzate utopie che sembravano irrealizzabili.

Ad esempio, in secoli più recenti, l’abolizione della schiavitù, il diritto di voto alle donne, l’uomo sulla Luna… utopie diventate realtà.

… perché non anche l’abolizione della guerra?!?

Lottare, sensibilizzare, liberarsi dagli stereotipi “bellicistici” ed enfatizzanti della storia, istruire, educare alla pace, mettere al bando le armi e bloccarne la produzione… è utopia?!?

Il rarefarsi dell’Utopia e delle utopie rappresenta oggi il vero limite delle ideologie e dei partiti o movimenti che in vari modi si riconducono al variegato mondo “progressista” e dell’umanesimo.

Per fortuna che c’è Papa Francesco a levare forte, vox clamantis in deserto, il suo grido contro le guerre, a ricordarci valori fondamentali dell’umanità come la pace e a spingere la stessa comunità ecclesiale alla testimonianza e alla mobilitazione… ma dov’è la sinistra che, ad esempio, negli anni ’60-’70 mobilitava milioni e milioni di cittadini nelle piazze contro la guerra e per la pace nel Vietnam?

LEGGI ANCHE  Benvenuto 2015 e buon anno a tutti! Presepi a Collepasso

Nella serata del 23 ottobre u.s., ad Otranto, mille persone si sono messe in corteo dal porto sino alla Cattedrale accogliendo l’invito del nuovo vescovo P. Francesco Neri “a camminare e a pregare per la pace in Israele, in Palestina e nelle altre parti del mondo interessate da conflitti”, come ha scritto don Maurizio Tarantino, responsabile della Caritas diocesana e uno degli apprezzati relatori nell’incontro del 16 ottobre a Collepasso (“L’arcivescovo – ha aggiunto – ha esortato tutti ad accendere piccole luci di riconciliazione e di perdono a partire dalla quotidianità dei propri vissuti).

Fiaccolata della pace ad Otranto (23.10.2023)

Il 27 ottobre il “Presidio per la pace” organizzato a Lecce (Porta Napoli) da una vasta e variegata area associativa e politica ha visto la presenza di uno sparuto gruppo di persone, sintomo evidente e preoccupante dello scarso appeal che certa politica compromissoria, timida e carente di radicalità su temi decisivi come la pace esercita nella pubblica opinione.

Presidio per la pace a Lecce (27.10.2023)

Se vogliamo raggiungere l’“eu-topia”, come definiva don Tonino Bello l’utopia di un mondo che sia “luogo buono” o “luogo del vivere bene”, dobbiamo ottenere l’abolizione della guerra e delle armi.

Don Tonino Bello

Per finanziare la sola guerra in Afghanistan gli Stati Uniti hanno speso complessivamente oltre 2.000 (duemila!!!) miliardi di dollari (senza contare quelli spesi dai Paesi alleati).

“Una cifra indecente”, scriveva Gino Strada.

Quante migliaia, quanti milioni di dollari, di euro, di rubli e di ogni altra moneta sono costate e costano le guerre in ogni parte del mondo… risorse che si sarebbe potuto o si potrebbe destinare al benessere universale e non alla distruzione?!?

“Dobbiamo porre fine alla razza umana o deve l’umanità rinunciare alla guerra?”: è questo il dilemma “crudo, spaventoso e ineludibile” che ogni uomo e donna del nostro pianeta deve porsi.

Già dopo le catastrofi del secolo scorso un gruppo di scienziati e persone illuminate, tra cui Enstein, lanciarono un appello per l’abolizione della guerra.

“Einstein non pensava – scrive Gino Strada – di abolire la guerra con un trattato, o un regolamento, ma con un salto di qualità nella coscienza collettiva che ci rendesse capaci di vivere sul pianeta senza ucciderci a vicenda”.

Pantaleo Gianfreda


Spread the love
author avatar
Pantaleo Gianfreda