Rubati 280 alberelli di ulivo, in agro di Supersano, ad un produttore agricolo di Collepasso

Rubati 280 alberelli di ulivo, in agro di Supersano, ad un produttore agricolo di Collepasso

4 Gennaio 2024 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Nuovi alberelli di ulivo (foto di repertorio)

Ritornano i “pirati” nelle campagne salentine!

280 alberelli di ulivo sono stati rubati, in agro di Supersano, ad un produttore agricolo di Collepasso.

Nella notte tra il 30 e il 31 dicembre, ignoti malfattori si sono introdotti nella proprietà di Salvatore (Totò) Moscara e, con il favore delle tenebre e la tenue illuminazione della luna piena, hanno portato via indisturbati gli alberelli appena piantati.

Circa un mese fa, infatti,Totò Moscara, attivo pensionato molto stimato e conosciuto nel nostro Comune che dedica oggi quasi tutto il suo tempo alla cura dei campi, aveva provveduto a ripiantare alcune centinaia di nuovi alberelli, dopo aver liberato i terreni dai vecchi alberi di ulivo distrutti dalla xylella.

Un atto, come già tanti coraggiosi hanno fatto e fanno, di fiducia verso il futuro dell’olivicoltura salentina per contribuire, nel proprio piccolo, alla rinascita del territorio agricolo e dell’ambiente salentino martoriati e desertificati dal batterio-killer.

Fatica, aspirazioni e, naturalmente, impegni economici oggi dissolti e mortificati a causa delle azioni vigliacche e banditesche di emeriti “criminali” che non avvertono un minimo di vergogna e rimorso nel continuare a ferire le nostre terre e scoraggiare quei coraggiosi, che pur potendo godersi in pace le loro pensioni, si dedicano alla cura delle campagne e alla rinascita dell’olivicoltura.

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Bisogna amaramente constatare che gli autori di atti criminali nelle aree rurali non vengono mai, salvo rarissimi casi, scoperti e perseguiti e, quel che più amareggia, come il fenomeno dei furti nelle campagne, talora molto gravi e pesanti (come in questo caso), venga sottovalutato e nessun impegno pubblico si è mai visto per arginare questo fenomeno.

Piante di ulivo pronte per il trapianto

Come scrivevo due anni fa, in occasione di un’analoga vicenda che mi colpì personalmente, “va rilevato, infatti, il totale disinteresse politico e sociale verso il grave fenomeno. A partire dalle Istituzioni pubbliche (Stato, Regione, Forze dell’Ordine) e dagli Enti Locali (Comuni e Provincia), ma, quel che più è grave, dalle stesse Organizzazioni professionali di categoria (Coldiretti, Confagricoltura, Cia), dai sindacati e dall’associazionismo agricolo. Va rilevato, altresì, che non solo le Forze dell’Ordine in generale, già impegnate (per la verità) a far fronte ad altri problemi, non sono “visibili” nelle campagne, ma non è “visibile” nemmeno la Forestale, oggi parte integrante dell’Arma dei Carabinieri, che, tra i suoi compiti, dovrebbe avere (suppongo) anche quello del controllo e della sicurezza nelle campagne”.

“Mi auguro che questo ed altri analoghi fatti criminosi che avvengono nelle campagne – scrivevo ancora in quell’occasione e tuttora amaramente valido in quest’altra – spingano tutti coloro che hanno responsabilità pubbliche a mettere in atto iniziative serie che tutelino gli agricoltori (e, in generale, i proprietari di aree agricole) da continue “incursioni corsare” a danno della proprietà agricola privata e si trovino forme di controllo efficaci, oggi non difficili ed impossibili grazie anche ai sistemi satellitari che “sovrastano” la sfera terrestre per scopi non sempre nobili. Tanti anni fa c’erano le Guardie Campestri che, dietro pagamento di un canone annuale, controllavano (in bicicletta) i fondi agricoli, anche con una certa efficacia, considerato che già la loro sola presenza in giro nelle campagne scoraggiava tanti malintenzionati. Oggi, in piena era tecnologica, chi impedisce allo Stato o alla Regione di organizzare un efficiente servizio di controllo satellitare delle campagne cui far aderire volontariamente, nel rispetto della privacy, e far accedere agricoltori e proprietari agricoli, seppur dietro pagamento di un canone annuale, al fine di avere sempre “sott’occhio” i propri terreni?!? Sarebbe così difficile investire un po’ di soldi per creare questo servizio, considerato che già oggi tutti i nostri terreni sono monitorati da Agea ed enti vari per controllare la rispondenza tra domande ed erogazioni di contributi (come le vecchie integrazioni agli agricoltori, oggi erogati dall’Unione Europea come contributi al reddito agricolo)?!?”.

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Parole – forse solo “parole”, visto il disinteresse pubblico – tuttora valide, che mi auguro qualcuno voglia “raccogliere” se non si vuole che anche quei pochi “coraggiosi” che stanno tentando di ricostituire/ricostruire l’ambiente agricolo e l’olivicoltura salentina, colpita mortalmente dal batterio della xylella, abbandonino ogni speranza.

All’amico Totò piena e totale solidarietà!

Pantaleo Gianfreda


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Pantaleo Gianfreda