Il suocero sindaco piantò alberi, la nuora sindaco ora li sradica… ma sa la Manta che l’Europa vuole piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030?!?

Il suocero sindaco piantò alberi, la nuora sindaco ora li sradica… ma sa la Manta che l’Europa vuole piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030?!?

3 Agosto 2024 0 Di Pantaleo Gianfreda
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Tre miliardi di nuovi alberi da piantare entro il 2030: questo è l’obiettivo che si è dato l’Unione Europea nell’ambito del più generale “Green Deal” per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità.

L’importanza che l’Europa dà a questi temi è testimoniata dalla cospicua dote finanziaria che ha assegnato al “Green Deal”: ben un terzo dei 1.800 miliardi di euro di investimenti della Next Generation EU nei Paesi europei (per l’Italia, il PNRR) e del bilancio settennale dell’UE finanzieranno il “Green Deal”.

Faccio questa premessa per rilevare l’importanza degli alberi, parte fondamentale della soluzione, la cui presenza serve a mitigare e aiutare l’adattamento ai cambiamenti climatici. Piantare un albero significa far crescere una vita, sradicare o distruggere un albero significa far morire una vita.

Pare, però, che l’attuale Amministrazione di Collepasso, contravvenendo agli indirizzi europei e alla stessa normativa italiana in materia (sia civile che penale), preferisca sradicare alberi senza alcuna apparente motivazione e forse senza alcuna autorizzazione dei competenti Organi.

Il leccio abbattuto

Un paio di giorni fa un cittadino mi telefona per invitarmi a denunciare pubblicamente, tramite questo blog, l’ulteriore “assassinio” di un vigoroso albero di leccio sul marciapiede laterale che costeggia il Centro diurno per disabili di via Avv. Longo. Il cittadino, che aveva inutilmente tentato anche di contattare il Comune e alcune associazioni ambientaliste, mi manifestava tutta la sua costernazione per l’insensibilità diffusa sul tema della salvaguardia degli alberi, soprattutto quando responsabile del loro incomprensibile abbattimento è lo stesso Comune, che già aveva provveduto ad abbattere altri sei alberi di leccio proprio sul marciapiede antistante l’ingresso del Centro diurno, in vista della sua inaugurazione avvenuta il 7 giugno u.s.

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Ma è possibile che a Collepasso non ci siano sensibilità e attenzione verso questi problemi e che si assista inerti di fronte all’abbattimento di alberi in piena salute?”, diceva il mio interlocutore, che ha inviato il seguente video, che riprende l’abbattimento di due giorni fa del leccio.

La sensibilità ambientalista pare non appartenga, però, a questa Amministrazione.

In occasione dell’inaugurazione del Centro Diurno per disabili, la Manta aveva orgogliosamente affermato nel suo intervento, alla presenza anche dell’arcivescovo P. Francesco Neri, che lei ci teneva in modo particolare alla nuova struttura perché… ubicata in via avv. Antonio Longo… suo suocero!

Un’affermazione piuttosto stravagante e originale (per non dire altro) … e se fosse stata ubicata in un’altra strada, invece?!?

La strada è, infatti, intitolata all’avv. Longo, già sindaco di Collepasso dal 1978 al 1980 e suocero (a sua insaputa) della giovanotta.

Non so se il compianto avv. Longo si sia rivoltato nella tomba per l’impropria, autoreferenziale e narcisista citazione della nuora, soprattutto dopo che la stessa ha permesso lo sradicamento di alcuni alberi di leccio che l’ex sindaco aveva fatto piantare oltre 40 anni fa anche sulla strada a lui oggi dedicata e in quelle circostanti.

C’è ci face e ci disface”… il suocero “face” (o aveva fatto), la nuora “disface”!

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… e si sa che la crescita di un leccio (e in genere di tutti gli alberi appartenenti alla famiglia delle querce) è lenta e abbattere una quercia nel pieno del suo sviluppo rappresenta un vero e proprio sacrilegio, che, a quanto pare, sconcerta solo pochi cittadini sensibili tra l’indifferenza generale, mentre tacciono persino ambientalisti o sedicenti tali, forse intimoriti dalla paura delle ritorsioni o dell’“ira funesta” della “mantide”.

Il robusto tronco e (sotto) l’area dopo l’abbattimento

Una domanda è, però, d’obbligo alla Manta e alla Marra, “beata”-“beota” assessora all’Ambiente: chi, perché e per quali motivi ha autorizzato, se c’è un’autorizzazione, questi abbattimenti?!?

È noto che la legislazione in materia è abbastanza severa e restrittiva. Non si tagliano alberi senza validi e comprovati motivi e senza la preventiva autorizzazione delle competenti autorità paesaggistiche e forestali, previa una relazione tecnico-agronomica che ne giustifichi l’abbattimento.

Sopra: come si presentava prima il marciapiede antistante il Centro diurno.
Sotto: come si presenta oggi senza alberi

L’abbattimento non autorizzato comporta, oltre che sanzioni amministrative, anche conseguenze penali per i responsabili.

Invano ho cercato sull’Albo pretorio del Comune un atto amministrativo che giustifichi il recente abbattimento di un albero di leccio e quello precedente di altri sei. Spero di essere smentito e che ci sia qualche atto… altrimenti l’Amministrazione dovrà assumersi tutte le sue responsabilità.

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Di seguito il video che testimonia l’antecedente presenza dei sei alberi di leccio prima del loro recente abbattimento.

Tra le tante normative e i tanti pronunciamenti giurisprudenziali in materia, ricordo la sentenza del Consiglio di Stato n. 9178/2022, che segna una tappa storica nella tutela e salvaguardia degli alberi in generale.

Il massimo organo di Giustizia amministrativa del nostro Paese ha evidenziato, infatti, come sia fondamentale una seria motivazione per abbattere un albero, “legata a effettive problematiche fitosanitarie e di stabilità dell’esemplare che siano ampiamente documentate da una serie di perizie tecniche strumentali e non solo attraverso la valutazione visiva”. Si tratta, quindi, “di un provvedimento molto importante nella gestione del verde urbano perché evita l’abbattimento di un albero in piena salute se non si ha la certezza scientifica e l’esistenza di un rischio potenziale per la pubblica incolumità”.

Ringrazio il cittadino per la segnalazione e la documentazione fotografica e video inviata e mi auguro che su questi temi ci sia maggiore attenzione e sensibilità.

Pantaleo Gianfreda


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