“Donne solidali ed alleate”: il coraggio e la sensibilità della Comandante Esposito, “una donna che difende un’altra donna”

“Donne solidali ed alleate”: il coraggio e la sensibilità della Comandante Esposito, “una donna che difende un’altra donna”

12 Febbraio 2025 0 Di Pantaleo Gianfreda

La Comandante P.L. di Collepasso Maria Grazia Esposito

Pochi giorni fa la consigliera Eliana Vantaggiato ha pubblicato sul suo profilo facebook un post che, in maniera per certi versi sorprendente, è diventato “virale”. Tantissimi gli apprezzamenti e i “like”, decine e decine le condivisioni, tra cui quello del Gruppo Legalità “Procuratore Nazionale Antimafia Nicola Gratteri” Napoli (oltre 450 “like” e decine di condivisioni e commenti), che ha reso possibile far conoscere ed apprezzare una vicenda positiva e significativa del nostro Comune a livello nazionale, travalicando gli angusti confini locali.

Condivido totalmente quello che ha scritto Eliana Vantaggiato e riporto, pertanto, integralmente il suo appassionato e significativo post “da donna a donna”:

Ho appreso mediante una lettera, indirizzata a tutti i componenti del Consiglio comunale di Collepasso, che pochi giorni fa il Questore di Lecce ha notificato un ammonimento nei confronti di un uomo che perpetrava, da molto tempo, atti persecutori nei confronti di una nostra concittadina.

Questo grazie ad un’indagine riservata, poi opportunamente segnalata, effettuata da parte della Comandante della Polizia Municipale, Mariagrazia Esposito, che aveva recepito lo stato di disagio della donna.

Sento, pertanto, il dovere di esprimere la mia più profonda ammirazione per la nostra Comandante, Mariagrazia Esposito, che continua imperterrita a dimostrare un coraggio straordinario nel denunciare ogni forma di abuso, nel caso specifico gli atti persecutori subìti da una donna da parte di un uomo.

Il suo esempio ci insegna che nessuno deve subire in silenzio e che dobbiamo tutti lavorare insieme per creare una comunità libera dalla violenza.

Questo è un esempio di positività e resilienza per tutti noi.

Non possiamo tollerare alcuna forma di violenza, soprattutto nei confronti delle donne. È fondamentale che le istituzioni e la società civile lavorino insieme per garantire la sicurezza di tutti.

E la storia di una donna che difende un’altra donna è un fatto significativo che ci restituisce una verità assoluta: dopo secoli e secoli di divisioni, di ferite tramandate, di fratture che ci hanno insegnato a credere inevitabili, la verità è che noi donne siamo sempre state solidali ed alleate, anche quando ci hanno fatto dimenticare come esserlo.

Mi commuove sempre particolarmente il coraggio di chi denuncia atti persecutori subìti!!!

Per me, Mariagrazia Esposito, resta un esempio luminoso per tutta la nostra comunità e questa vicenda ci insegna che anche di fronte alle avversità, è possibile superare le difficoltà e difendere i propri diritti.

Grazie, Comandante, per essere un faro di speranza per tutte le donne.

Mi unisco anch’io – e con me si unisce tutta la comunità di Collepasso – agli apprezzamenti della consigliera (attendiamo ora anche quelli della sindaca) verso la Comandante Maria Grazia Esposito, che, da funzionaria della Pubblica Amministrazione rispettosa delle leggi del diritto e della fondamentale e universale legge di umanità, si distingue e “si eleva” sempre di più e meglio dall’arida ed opprimente realtà politico-amministrativa che caratterizza oggi la nostra comunità.

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La vicenda, opportunamente e lodevolmente portata alla conoscenza della pubblica opinione, che ha visto protagonista attiva e generosa la nostra Comandante, induce indubbiamente ad alcune riflessioni.

In primo luogo per rilevare il positivo “protagonismo solidale” tra donne che anche nella nostra comunità comincia “a far capolino” di fronte a vicende di sopraffazioni di genere e persino, come succede anche a Collepasso, di violenze domestiche “silenziate” dal “modello patriarcale” che, seppur siano stati fatti passi da gigante negli ultimi decenni, ancora “governa” i rapporti familiari, inducendo spesso alcuni uomini alla prevaricazione e sopraffazione e tante donne alla paura e al silenzio. Rompere questa “omertà” è civiltà. Il rispetto tra i generi deve essere regola fondamentale di una società moderna, aperta e dialogante.

In secondo luogo per porre una riflessione a noi uomini, talora consapevoli o inconsapevoli “carnefici” verso le donne e “vittime” a nostra volta di un “modello patriarcale” che dobbiamo noi stessi combattere e contribuire a superare. Un modello trasmesso nei secoli che oggi lentamente si va superando (provocando “contraccolpi” spesso tragici in menti deboli) persino in ambienti più chiusi e conservatori. Si pensi, ad esempio, ai “passi da gigante” fatti dalla stessa Chiesa cattolica sul tema. Da “Dio padre” si è passati a “Dio padre e madre”, un emblematico ed illuminante aforisma di Papa Francesco (e, prima ancora, di Papa Luciani) che dà il senso della lenta ma profonda rivoluzione culturale che attraversa la stessa Chiesa. “Dio padre e madre” esprime emblematicamente, a mio parere e al di là delle opinioni personali di ognuno, l’unitarietà dell’essere umano, “uno e bino”, uomo e donna, il senso di parità e uguaglianza che deve connotare il rapporti tra i generi femminile e maschile.

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In terzo luogo, ogni gesto o contributo, personale o pubblico, che aiuti concretamente, come ha fatto la Comandante Esposito, ad alzare il livello dei diritti delle donne va sempre sostenuto, apprezzato e condiviso da una comunità che voglia anelare al progresso e all’umanità. Diceva Confucio che prima e fondamentale è nella società la “virtù dell’umanità” e che da questa deriva la “virtù della reciprocità”, espressa nel precetto “non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te”. Un precetto che si ritrova 4-500 anni dopo Confucio, cioè nella civiltà orientale, nel precetto evangelico di Gesù “non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te”, cioè nella civiltà occidentale.

Infine, ci attendiamo da parte delle Istituzioni locali, in particolare da un’Amministrazione comunale presieduta da una donna, una chiara e ferma presa di posizione (sinora “non pervenuta”) di apprezzamento e sostegno verso due donne collepassesi: l’una (pubblica dipendente) ha saputo cogliere e recepire il disagio dell’altra; l’altra (privata cittadina) ha saputo “aprirsi” alla sensibilità della prima; insieme hanno dato soluzione ad un problema. Brave e coraggiose entrambe.

Permettetemi, però, di esprimere un particolare apprezzamento, personale e dell’intera comunità, per questa ulteriore e positiva azione della Comandante della Polizia Locale Maria Grazia Esposito, ancor più apprezzabile perché frutto di sensibilità e solidarietà “di genere”, ma soprattutto di profonda umanità… e la “virtù dell’umanità”, purtroppo, non sempre è propria di amministratori e dipendenti pubblici!

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… ne avessimo tante di persone così nella Pubblica Amministrazione!

Grazie, Comandante!

Pantaleo Gianfreda

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