Giovedì 18 dicembre, ore 11.15, inaugurazione monumento al carabiniere collepassese Manuele Braj, caduto in Afghanistan
17 Dicembre 2014Giovedì 18 dicembre, in via Puccini (largo Campo sportivo), alle ore 11.15, cerimonia di inaugurazione del monumento in memoria del giovane carabiniere collepassese App. Sc. Manuele Braj, vittima di un attentato in Afghanistan il 25 giugno 2012 e Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili in operazioni militari all’estero.
Programma:
ore 11,15 – afflusso Autorità e invitati;
ore 11,30 – onori alla massima Autorità dell’Arma dei Carabinieri;
ore 11,40 – scoprimento del monumento eretto in memoria dell’App. Sc. Manuele Braj;
ore 11,50 – onori ai Caduti e deposizione corona di alloro;
ore 12,00 – intervento del sindaco di Collepasso;
ore 12,10 – intervento della massima Autorità dell’Arma dei Carabinieri;
ore 12,20 – onori finali.
Certamente è ardua la scelta tra il trash di centovetrine e i vostri “teatrini”, con l’unica differenza che quella è finzione e volendo posso anche spegnere il televisore… E fai anche bene a tacere, visto che hai evidentemente esaurito le argomentazioni, è non sapendo più a cosa aggrapparti arranchi con goffi tentativi ed offese gratuite. Io rispetto il tuo dolore, ma non la sua ostentazione né l’abuso di termini quali “eroe” o “amor di patria”. Ad ogni modo, sarò io d’ora in poi a tacere, che, visto il vostro perseverare a dispetto di una cittadinanza che vi chiede di farla finita, non vorrei accrescere il desiderio di risposta di qualche bastian contrario e rischiare di ritrovarmi, che ne so, una fontana carabiniere, pure sulla piazza centrale ora in ristrutturazione. Per l’amor del cielo!!!
… “d’ora in avanti dove l’ignoranza parla, l’intelligenza tace!”
C’è da riflettere!
carissima laura l’ “esclusiva della sofferenza” la passiamo volentieri a te!!!!non sai neanche quello che dici!!! sei liberissima di pensare quello che vuoi ma alcune volte bisogna avere una parola di meno…sai cosa significa rispetto???e poi io non obbligo nessuno a starsene chiuso in casa ma siccome hai ripetuto di essere stufa di assistere a delle cerimonie ti ho suggerito di startene davanti alla tv a vedere una puntata di centovetrine che forse è più interessante 😉 e non aggiungo altro se non vergogna!!!!!!!! e d’ora in avanti dove l’ignoranza parla, l’intelligenza tace! ciao ciao
È’ inutile negarlo il paese non voleva il monumento… Così come non condivide feste e musiche da discoteca per memorial.. Quindi forse prima di destinare spazi e beni comuni sarebbe opportuno verificare cosa ne pensano i cittadini… Ed in questo caso non è difficile capirlo, lo dicono tutti. Ci sono tante caserme e spazi militari dove i colleghi possono onorare la memoria dei loro caduti.. Per di più quella rotonda è’ spropositata e non utile alla viabilità per quel luogo… Nessuno deve sentirsi offeso per questo è’ solo la verità, ci si dovrebbe interrogare sul perché la cittadinanza provi questi sentimenti
Per dirla tutta, fin dai tempi della guerra di Spagna negli anni 30 del secolo scorso, nel Salento c’è stata questa voglia di partire alla guerra. Quella fu una guerra combattuta contro gli ideali di libertà e di democrazia, con massacri, stupri, ruberie, da parte delle truppe nazi-fasciste in cui i nostri bravi giovani si arruolavano. Se ancora li ascoltavi, i reduci, usciva fuori il nulla, nessuna convinzione politica, nessun ideale a sorreggere la loro tragica scelta, solo il desiderio di uscire dalla fame, di farsi la “casa” e sposarsi, nessuna coscienza di cosa comportava per il popolo spagnolo la loro azione. Guernica il grande quadro di Picasso, che simboleggia l’orrore di quella guerra, chiunque mi legga lo ha visto, sia pure di sfuggita a fare da sfondo in qualche servizio dei telegiornali della mediaset, è dedicato anche a loro, a quei contractors reclutati tra le miserie del Salento, simboleggia anche l’orrore che hanno creato al netto della loro voglia di “farsi una casa”. Certo ora si combatte per esportare la democrazia, allora si possono fare i monumenti, la scusa c’è, la coscienza di ciò che si fa, non lo so.
Cara Piera, sarei stata certamente cattiva se avessi detto che oggigiorno i giovani che si arruolano sono quelli che non hanno voglia di applicarsi troppo o non hanno prospettive future, non è quasi mai un’intima convinzione e l’idea di servire lo Stato molto spesso è l’ultima delle loro ambizioni. Sempre loro invogliati quasi esclusivamente dalla cupidigia e dal denaro si spingono a combattere guerre che non gli appartengono arrivando a vendere la propria vita alla stregua dei mercenari. Questa è la mia discutibilissima opinione, degna di rispetto tanto quanto la tua. E me la sono anche tenuta per me! Ma dal momento che manchi di umiltà tanto da pretendere che la gente non metta piede fuori di casa per lasciar libero sfogo al vostro egocentrismo, allora ribadisco con maggiore convinzione che è molto più nobile un tacito dolore e che sono certa che il ricordo di quest’uomo sarebbe onorato decisamemte meglio se non portaste la popolazione estranea alla vostra vicenda a sbuffare e ad alzare gli occhi all’ennesimo manifesto alla memoria. Non è mancanza di sensibilità, è piuttosto un ricordarvi che tutti abbiamo perso qualcuno, che voi non avete l’esclusiva alla sofferenza, che sicuramente è una faccenda spiacevole, ma mai, a memoria mia, è stato fatto così tanto chiasso per così lungo tempo. E se allora ognuno è libero di fare come crede, io sono libera di ripetere anche fino alla nausea che mi avete stufato perché, ti sembrerà forse pure ingiusto, ma questo paese è mio quanto tuo e i miei diritti sono sacrosanti come i tuoi.
Vedo, Piera, che accidentalmente nel rispondere a Laura, hai risposto a me, che pure non ero stato tenero a proposito del monumento. Io credo che Emanuele sia stato un ragazzo, come tanti a Collepasso, bravo, generoso e de core, una persona onesta e amante della sua famiglia, del suo paese natale. Credo che lui sia andato ad affrontare la sua assurda morte, per spirito del dovere, essendo un carabiniere e anche amor di patria. Ha incontrato la morte su un terreno di guerra, dove quasi ogni giorno si contano decine di vittime per attentati politici o per bombe non tanto intelligenti, Manuele è rimasto preso da questo ingranaggio e ha fatto la parte del nemico per alcuni, che non l’hanno perdonato. Ma, insisto e credo di interpretare anche Laura, il monumento si fa agli eroi, eroi come Salvo D’Acquisto, anch’egli carabiniere, che diede la sua vita accusandosi ai tedeschi nemici, di un delitto che non aveva commesso, per salvare la popolazione da un eccidio. Come i martiri dell’isola di Cefalonia, che si fecero trucidare pur di non obbedire ai nazisti tedeschi. Come tanti altri, che anno dato l’esempio di umanità, di valore, di sprezzo del pericolo. Sono sicuro che Manuele avesse tutte queste virtù, ma il suo eroismo lo vedo forse solo come una grande dedizione ed amore per la sua famiglia. Ai suoi funerali io c’ero tra tanti, ma io credo che a commuovere tutti non furono le onoranze e le pompe magne, ma quella canzone di Jovanotti che ce lo fece sentire uno di noi.
carissima laura spero x te di non doverti mai trovare in determinate circostanze!purtroppo x te noi non siamo seguaci della D’Urso e purtroppo non abbiamo niente da esibire!tu invece hai esibito la tua cattiveria e spero che ora ti senti soddisfatta..se i suoi amici e colleghi con sacrificio hanno voluto realizzare questo a distanza di due anni non possiamo altro che esserne fieri e ringraziarli con tutto il cuore..che poi a te o a qualcun altro non ve ne può fregar de meno ci sta pure ma non sei tenuta a giudicare lo stato d’animo delle persone che gli vogliono bene!chiuditi in casa e guardati una puntata di beautiful se sei stufa di tutta questa “propaganda di cattivo gusto”.
I monumenti si fanno agli eroi. Se per ogni soldato morto in guerra nell’adempimento del proprio dovere se ne facesse un eroe, non basterebbero rotatorie, piazze, giardinetti a sufficienza per contenere tutte le statue da erigere e le lapidi da affiggere. Qui stiamo parlando di un giovane morto in una guerra lontana, alla quale era andato volontariamente, consapevole del pericolo che correva. Di solito qui molti giovani partono volontari perché, lo sappiamo tutti, lo scopo spesso è assicurare un avvenire migliore a sè e alla propria famiglia ed in questo Manuele è stato un eroe. Ha messo a repentaglio la sua vita in nome della famiglia e, purtroppo ciò gli è costato caro, lui era dove era ad addestrare la polizia Afghana, un compito giusto ed encomiabile, anche perché rischioso. Ma da lì a fargli un monumento…
condivido PIENAMENTE con Laura!!!!!!!!
Queste sono le persone di Collepasso tutte come Laura a criticare queste cose se poi vedono qualcosa che non va in paese o per esempio qualcuno dei soliti noti compiere qualcosa di illecito si girano dall’altra parte come e non vedono nulla e credo che Laura con il suo commento filosofico del Cc…..
Ma lasciamolo riposare in PACE il nostro Manuele,senza tante baldorie,e tanto chiasso.
Ma non si starà un tantino esagerando? Sono più di due anni che l’esibizionismo regna sovrano a dispetto di un indubbiamente più apprezzabile dolore dignitoso e silenzioso. Questa è la triste vittoria dell’ostenazione ad ogni costo, tipica dei migliori seguaci della D’Urso, della glorificazione post-morte ad ogni costo. Si è davvero così incapaci di capire, che ahimè, tanta sofferenza non è universalmente condivisa, anzi è ristretta ai pochi vicini ed interessati alla vicenda e, sebbene con rammarico, non solo non tutti riusciamo ad esserne partecipi, addirittura quasi ci siamo stufati di vedere il paese invaso da turta questa propaganda di cattivo gusto.
L’eterno riposo dona a loro,o Signore,e splenda ad essi la Luce perpetua.Riposa in pace Amen.E’meglio dire una preghiera!!!.